Le relazioni della Cina con la Russia vanno al di là di ogni diffidenza

di Xu Wenhong

da http://global.chinadaily.com.cn

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

A causa del conflitto in corso tra Russia e Ucraina e dell’aumento dei prezzi dell’energia nei Paesi europei, le discussioni sulle relazioni Cina-Russia in patria e all’estero sono diventate sempre più accese e alcuni mettono in dubbio lo sviluppo dei legami sino-russi.

In realtà per la Cina e la Russia,mantenere relazioni amichevoli è un’esigenza oggettiva e realistica. L’interesse strategico più alto e a lungo termine per un Paese è quello di creare un ambiente pacifico e favorevole, al fine di garantire il regolare sviluppo della propria economia e della propria società.

Cina e Russia condividono un confine lungo 4.300 chilometri, un tempo presidiato da milioni di soldati. Ma grazie al dialogo e agli scambi basati sulla fiducia reciproca, i due Paesi hanno stabilito legami di amicizia circa tre decenni fa e hanno eliminato la necessità di schierare milioni di soldati lungo i confini.

Le relazioni amichevoli hanno aiutato entrambe le parti a salvaguardare meglio i propri interessi, senza doversi preoccupare più di tanto di una minaccia alla sicurezza nazionale da parte dell’altro. I due Paesi hanno anche incrementato il volume degli scambi commerciali fino a raggiungere un livello record. Mentre la Russia fornisce alla Cina energia stabile, economica e pulita, la Cina è diventata il principale partner commerciale della Russia e molti Paesi anche al di fuori della regione beneficiano dei legami amichevoli sino-russi.

Le amichevoli relazioni sino-russe sono state stabilite grazie al duro lavoro del popolo e dei leader, in particolare dei massimi dirigenti, dei due Paesi e a meccanismi ben funzionanti. L’amicizia sino-russa si basa su una profonda comprensione reciproca e sugli insegnamenti tratti dagli ultimi 400 anni di esperienza storica delle due nazioni.

Cina e Russia sono diventate i difensori e i guardiani della pace e dello sviluppo nella regione e non solo. Gli scambi amichevoli tra i due Paesi non solo hanno creato un’opportunità di pace e sviluppo per le popolazioni di entrambe le parti, ma hanno anche promosso la pace e lo sviluppo regionale e mondiale.

La storia ci dice che lo sviluppo dei legami sino-russi ha una sua traiettoria e una sua logica, che non può essere influenzata o modificata da alcun evento.

Per quanto riguarda il conflitto tra Russia e Ucraina, ci sono particolari ragioni storiche alla sua base. Pertanto altri Paesi farebbero meglio a contribuire alla fine del conflitto, invece di aggiungere benzina al fuoco. Ciò che possono e devono fare è persuadere entrambe le parti a cessare il fuoco e a risolvere le loro differenze attraverso i negoziati.

La Cina è solidale con le vittime del conflitto e ha fornito aiuti materiali all’Ucraina per aiutarla a superare la crisi.

Il conflitto tra Russia e Ucraina ha causato anche una crisi energetica, una crisi dei rifugiati e una crisi alimentare globale, che hanno ripercussioni sulla vita della gente comune in Europa e sullo status dell’Unione Europea nella catena del valore manifatturiero globale. Le recenti proteste nella Repubblica Ceca dimostrano che il conflitto e il suo impatto sulla vita delle persone in tutto il mondo non sono nell’interesse di nessuno.

Ci si aspetterebbe quindi che i Paesi, in particolare quelli dell’UE, prendano decisioni razionali nel tentativo di contribuire a porre fine al conflitto tra Russia e Ucraina e, di conseguenza, ad alleviare notevolmente la crisi energetica europea e a mantenere lo status dell’UE come polo manifatturiero.

La Cina, da parte sua, ha assunto una posizione obiettiva e razionale sul conflitto tra Russia e Ucraina, mantenendo la neutralità, un approccio razionale che può contribuire a smorzare le tensioni.

Gli Stati Uniti e alcuni Paesi europei, invece, hanno esercitato pressioni su Cina, India e altri Paesi emergenti affinché si schierassero nel conflitto tra Ucraina e Russia. Peggio ancora, hanno anche cercato di dividere il mondo in due campi: pro-Ucraina e pro-Russia. Fortunatamente, la maggioranza dei Paesi emergenti non lo farà.

Le grandi potenze dovrebbero prestare attenzione alle voci degli altri Paesi, soprattutto delle economie emergenti come Cina e India, anche perché rappresentano le forze positive che promuovono il multipolarismo. Dopo tutto, in un mondo con più di 7 miliardi di persone, in pochi non possono controllare il destino globale.

Pur avendo subito “un secolo di umiliazioni” da parte delle potenze coloniali, la Cina non ha colonizzato né oppresso altri Paesi. In quanto membro permanente del Consiglio di Sicurezza dell’ONU e seconda economia mondiale, la Cina ha il diritto di scegliere cosa fare e cosa non fare e non ha bisogno dei consigli degli altri. La Cina ha deciso che è nel suo interesse, così come nell’interesse della regione Asia-Pacifico, dell’Eurasia e del mondo intero, mantenere e sviluppare relazioni normali con la Russia.

L’autore è ricercatore presso l’Istituto di studi russi, dell’Europa orientale e dell’Asia centrale dell’Accademia cinese delle scienze sociali.

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