Le intense visite negli Stati Uniti non possono scuotere la politica dei “4 no” del Vietnam

di Li Jiangang

da https://www.globaltimes.cn

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Il vicepresidente degli Stati Uniti Kamala Harris, secondo le dichiarazioni di venerdì del suo portavoce, si recherà in Vietnam alla fine di questo mese per “rafforzare le relazioni ed espandere la cooperazione economica” durante un viaggio che includerà anche Singapore. Proprio la settimana scorsa il segretario alla Difesa degli Stati Uniti Lloyd Austin è arrivato ad Hanoi per colloqui che si sono concentrati sulla sicurezza e la cooperazione militare tra gli ex nemici. Le intense visite mostrano chiaramente la maggiore attenzione degli Stati Uniti verso il Vietnam. Tutti possono vedere gli sforzi dell’America per cercare di corteggiare il paese ASEAN.

La visita di Austin è stata la prima in Vietnam di un alto funzionario americano da quando il presidente americano Joe Biden è entrato in carica a gennaio. Il COVID-19, la sicurezza e la cooperazione strategica erano in cima all’agenda del viaggio di Austin in Vietnam. Durante i colloqui Hanoi era preoccupata per l’assistenza di Washington al Vietnam nel contenere la diffusione del COVID-19. Questo è comprensibile, dato che il Vietnam sta combattendo con un nuovo aumento delle infezioni.

Un altro punto focale era la sicurezza e la cooperazione militare. Tuttavia, si può dire che non c’è stata una grande svolta durante la visita di Austin. I due paesi hanno solo concordato di promuovere la cooperazione tra il Vietnam e gli Stati Uniti secondo il memorandum d’intesa del 2011 sulla cooperazione in materia di difesa e la dichiarazione di visione comune del 2015 sulle relazioni per la difesa.

In termini di cooperazione strategica, Austin ha espresso il desiderio di Washington di aggiornare i legami con Hanoi per una partnership strategica in un incontro con il presidente vietnamita Nguyen Xuan Phuc il 29 luglio. Ma Hanoi non ha dato una risposta chiara. Questo dimostra che Hanoi è riluttante ad aggiornare i legami con Washington in mezzo alle incertezze della situazione interna ed esterna ed in questo contesto nessun progresso effettivo è stato fatto nelle relazioni bilaterali USA-Vietnam.

Per quanto riguarda la visita di Austin, l’opinione pubblica ha prestato molta attenzione al fatto che Hanoi sarà o meno “ingannata” da Washington. Ma la realtà ha dimostrato che la nuova leadership del governo del Vietnam è solida e aderisce alla politica estera di indipendenza, multilateralismo e diversificazione. Nel corso degli anni, Hanoi ha imparato dalla sua esperienza che la stabilità politica viene prima e che il mantenimento della stabilità e la salvaguardia dello sviluppo sono delicatamente intrecciati tra loro.

È chiaro che il Vietnam è ricco di saggezza e di visione d’insieme e ha riconosciuto da tempo che il corteggiamento degli Stati Uniti fa parte della competizione strategica globale tra le grandi potenze. Il Vietnam non prenderà le parti degli Stati Uniti.

Lottare per raggiungere un equilibrio tra le grandi potenze è l’opzione più realistica per il Vietnam in futuro. Vedendo la realtà attuale, il Vietnam sta affrontando una grave situazione pandemica. Ha bisogno di un ambiente pacifico e in via di sviluppo per raggiungere il duplice obiettivo di promuovere la prevenzione della pandemia e di stabilizzare l’economia.

Infatti, ha bisogno del sostegno della Cina per superare le sue difficoltà economiche. Non è vantaggioso né realizzabile per Hanoi creare problemi assieme a Washington e l’Occidente rispetto alla situazione del Mar Cinese Meridionale.

Dal punto di vista di Washington, il ruolo e la posizione del Vietnam nella strategia estera degli Stati Uniti sono rimasti stabili, ma sono in declino. È ovvio che le relazioni USA-Vietnam hanno superato il periodo caldo dopo l’instaurazione ufficiale delle relazioni diplomatiche e nel periodo di rapido sviluppo sotto l’amministrazione Obama, hanno”raggiunto il vertice”.

Anche se l’Interim National Security Strategic Guidance dell’amministrazione Biden, pubblicato a marzo, ha menzionato il Vietnam e Singapore, indicando che gli Stati Uniti cercheranno di aumentare la loro cooperazione con il Vietnam per qualche tempo a venire, la relazione USA-Vietnam non è solida o stabile.

In una tale situazione, se Hanoi aderisce fermamente alla politica dei “quattro no”, che significa nessuna alleanza militare, nessuna affiliazione con un paese per contrastare l’altro, nessuna base militare straniera nel territorio vietnamita per agire contro altri paesi e nessuna forza o minaccia di usare la forza nelle relazioni internazionali, come dice l’Hanoi Times, anche se Washington e Hanoi dichiarano di diventare una “partnership strategica” a un certo punto, sarà difficile per Washington sfruttare maggiormente il Vietnam nella strategia indo-pacifica dell’amministrazione Biden.