
da Global Times 5 settembre 2022
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Più della metà dei cittadini russi considera la Cina come il primo degli amici internazionali della Russia, come ha rivelato un recente sondaggio dell’istituto statale russo. Secondo gli osservatori, l’affinità della Russia con i cinesi deriva in parte dal sostegno reciproco dei due Paesi ai loro interessi fondamentali, come la sovranità nazionale e l’integrità territoriale.
“Vedo ogni giorno molti esempi di sostegno alla Cina da parte dei russi. Ad agosto, quando la Presidente della Camera degli Stati Uniti Pelosi ha fatto un viaggio di cattivo gusto a Taiwan, circa 400 studenti russi dell’Associazione delle Giovani Guardie si sono recati all’ambasciata cinese di Mosca con slogan come “siamo al fianco della Cina”, “basta provocazioni” e “Stati Uniti, giù le mani da Taiwan” per esprimere il loro sostegno alla Cina”, ha dichiarato al Global Times la redattrice russa Pozhidaeva Alexandra.
L’antipatia verso l’egemonia occidentale e l’interferenza negli affari interni di altri Paesi ha reso i cittadini cinesi e russi più simpatici gli uni verso gli altri e più disposti a lavorare insieme per combattere il controllo egemonico dell’Occidente.
Circa il 76% dei russi vede gli Stati Uniti come il principale avversario della Russia nel contesto delle attuali realtà geopolitiche e dell’agitazione sistemica delle relazioni della Russia con l’Occidente collettivo, secondo il sondaggio condotto dal Centro di ricerca sull’opinione pubblica russa (VTsIOM).
Negli ultimi decenni, i russi hanno subito l’influenza delle false narrazioni occidentali sull'”aggressione cinese”. Alcuni nel nostro Paese credevano che la Cina stesse per “invaderci”. I media e i netizen filo-occidentali diffondevano questa menzogna per distruggere il partenariato russo-cinese, che ha portato un’alternativa migliore all’ordine occidentale”, ha dichiarato al Global Times Edvard Chesnokov, professore aggiunto presso la Far Eastern Federal University di Vladivostok, in Russia.
Chesnokov ha dichiarato: “ma ora, con l’acquisizione di maggiore sovranità da parte della Russia, comprese le leggi anti-fake news, la situazione è cambiata. I russi si rendono conto che anche la Cina è vittima delle sanzioni unilaterali dell’Occidente, della xenofobia, del militarismo, dei sequestri e di altre forme di ostilità ingiustificate”. Nella lingua russa c’è una frase, ‘siamo su una sola barca’, che viene usata dai russi per accogliere la Cina come alleato naturale”.
La recente morte dell’ex leader sovietico Mikhail Gorbaciov è diventata un’altra occasione per i russi di ripensare al modo in cui la Cina ha risolto il problema della modernizzazione economica che entrambi i Paesi stavano affrontando negli anni ’80, ha osservato Chesnokov.
“I russi hanno visto un’alternativa intelligente alla violenta dissoluzione dell’URSS guidata dall’Occidente sotto il suo ultimo leader. Apprezziamo la capacità cinese di salvare i pezzi migliori del modello socialista e di combinarli con il patriottismo all’interno e l’indipendenza all’esterno, qualità che mancarono a Gorbaciov”, ha concluso Chesnokov.
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