L’ambasciatore russo negli Stati Uniti ha condiviso una valutazione equilibrata del conflitto ucraino

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

L’ambasciatore russo negli Stati Uniti Anatoly Antonov ha dichiarato a Newsweek in un’intervista pubblicata sabato, che il Paese ospite ha effettivamente portato avanti i suoi interessi strategici nel corso del conflitto ucraino. Secondo lui:

“Con il conflitto in Ucraina gli Stati Uniti si trovano in una posizione migliore per attuare la loro idea di indebolire la Russia. È molto facile consolidare la società degli Stati Uniti e nel campo occidentale contro un “nemico straniero che mina i valori del mondo democratico”.

Allo stesso tempo, si può sempre scaricare la colpa dei propri problemi e degli errori di calcolo sulla Federazione Russa e usare la Russia per giustificare le proprie spese militari senza precedenti. Inoltre, con il pretesto degli sviluppi in Ucraina, l’amministrazione sta rovinando i legami reciprocamente vantaggiosi tra Russia ed Europa, rendendo quest’ultima completamente dipendente da Washington.

A prima vista, può sembrare che gli americani stiano “vincendo” e che, a costo della vita dei soldati ucraini, mantengano la propria “leadership”. Sperano in questo modo di mantenere il dominio sulla scena mondiale, che qualcuno ha osato sfidare per la prima volta dopo molto tempo”.

Si tratta di una valutazione equilibrata che dimostra l’obiettività di uno dei più importanti diplomatici russi nel mondo. Il fatto stesso che l’ambasciatore negli Stati Uniti condivida queste opinioni dimostra che Mosca non si fa illusioni sulla sua operazione speciale. Detto questo, ha anche aggiunto che:

“È chiaro che siamo all’inizio di un complesso e lungo percorso di costruzione di un mondo multipolare”.

La Federazione Russa sostiene che gli interessi di tutti i partecipanti dovrebbero essere presi in considerazione nel futuro sistema di relazioni internazionali e che i nuovi centri di sviluppo in Asia, Africa, America Latina e Medio Oriente dovrebbero avere un impatto paritario sui processi globali insieme alla Russia e agli Stati Uniti.

Le nostre proposte trovano sempre più comprensione e sostegno in varie regioni del pianeta”.

Nel complesso, si può dire che l’ambasciatore Antonov abbia una comprensione molto realistica della guerra per procura della nuova guerra fredda. L’ambasciatore riconosce che le conseguenze sono state contrastanti per i principali partecipanti, il ‘Miliardo d’Oro’ dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti e il Sud globale guidato congiuntamente dai BRICS e dalla SCO.

Da un lato, gli USA hanno riaffermato con successo la loro declinante egemonia unipolare nella tradizionale “sfera di influenza”. Dall’altro, però, la stessa superpotenza ha perso il controllo dei processi multipolari preesistenti che si sono accelerati a seguito di questa guerra per procura.

Lo stato attuale delle cose è che se gli Stati Uniti sembrano “vincere”, ciò è vero solo nel senso di aver delineato rigidamente il blocco nella Nuova Guerra Fredda. Altrove, nella stragrande maggioranza dell’umanità, l’influenza è diminuita, il che ha esacerbato le sue sfide per la leadership.

La traiettoria attuale suggerisce che il tempo è in realtà dalla parte della Russia, poiché tutto ciò che deve fare è mantenere la linea di controllo (LOC) abbastanza a lungo perché la transizione sistemica globale verso il multipolarismo si svolga in modo completo, rendendo irreversibile il declino unipolare degli Stati Uniti.

L’ascesa dell’India come Grande Potenza di rilevanza globale ha rotto la precedente impasse bi-multipolare delle relazioni internazionali, in cui il duopolio delle superpotenze sino-americane esercitava un’influenza sproporzionata sugli affari mondiali. La graduale evoluzione verso la tripolarità prima della multipolarità.

Le dinamiche strategiche emergenti pongono quindi complicazioni senza precedenti alla politica egemonica degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti sono sempre più spinti da circostanze che sfuggono al loro controllo a inasprire sconsideratamente le tensioni con il concorrente di pari livello, la Cina, o a continuare a esplorare una nuova distensione con quest’ultima.

In ogni caso, per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti sono costretti a reagire ai grandi eventi da una posizione relativamente più difensiva, invece di modellarli in modo proattivo.

Questo sviluppo è a dir poco un grande cambiamento strategico, che la maggior parte degli osservatori di tutto il mondo non ha ancora riconosciuto. Solo se lo faranno, come ha appena fatto l’ambasciatore Antonov, saranno in grado di produrre valutazioni più accurate del conflitto ucraino e delle conseguenze più ampie. Che esso avrà

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