di Giulio Chinappi
da https://giuliochinappi.wordpress.com
L’Etiopia ha recentemente siglato un accordo con il Somaliland per l’uso del porto di Berbera, suscitando la reazione della Somalia, che considera il Somaliland come parte del proprio territorio.
L’Etiopia ha recentemente stretto un accordo di portata storica con lo Stato non riconosciuto del Somaliland per l’utilizzo del porto di Berbera sul Mar Rosso, generando reazioni contrastanti nella regione del Corno d’Africa. Firmato dal Primo Ministro etiope Abiy Ahmed e dal Presidente del Somaliland Muse Bihi Abdi, l’accordo permette all’Etiopia, il cui territorio non dispone di uno sbocco sul mare, di avere accesso al porto e all’area strategica del Mar Rosso. L’ufficio di Abiy ha descritto l’accordo come “storico” e un modo per realizzare l’aspirazione etiope di garantirsi l’accesso al mare diversificando le vie di accesso ai porti marittimi.
Secondo il consigliere per la sicurezza nazionale di Abiy, Redwan Hussien, l’accordo permetterà all’Etiopia di condurre operazioni marittime commerciali nella regione, fornendo accesso a una base militare affittata sul Mar Rosso. Inoltre, il Somaliland riceverà una quota nella compagnia aerea etiope Ethiopian Airlines, aprendo ulteriori opportunità economiche per entrambi i Paesi.
L’Etiopia, privata dell’accesso al mare dopo l’indipendenza raggiunta dall’Eritrea con il referendum del 1993, si affida principalmente al porto di Gibuti per i suoi scambi marittimi. Secondo il governo di Addis Abeba, l’accordo con il Somaliland rappresenta un passo significativo per ridurre questa dipendenza. Il capo del governo Abiy ha sottolineato che l’accordo rafforza la partnership economica, politica e di sicurezza tra le due nazioni, sebbene il governo del Somaliland non goda del riconoscimento ufficiale della comunità internazionale, che lo considera come facente parte del territorio della Somalia.
Propio su questo punto, l’accordo prevede anche che l’Etiopia sarà il primo Paese membro dell’ONU a riconoscere il Somaliland come Stato indipendente in un futuro prossimo. Tuttavia, nonostante la dichiarazione del Somaliland sull’accordo di riconoscimento, l’Etiopia è stata ambigua sulla questione dello status di indipendenza del Somaliland, il cui riconoscimento potrebbe acuire le tensioni con la Somalia, con la quale l’Etiopia già intrattiene relazioni molto tese a causa delle dispute sui confini ereditate dall’epoca della colonizzazione italiana. Dal punto di vista degli osservatori internazionali, questa situazione provoca non poche preoccupazioni sulla stabilità di una regione nella quale non mancano i conflitti.
Tuttavia, come prevedibile, la Somalia ha risposto con forti condanne all’accordo. Dopo un incontro di emergenza, il governo somalo ha dichiarato l’accordo “nullo e senza valore”, richiamando il proprio ambasciatore dall’Etiopia e sostenendo che tale accordo minaccia la stabilità regionale e viola l’integrità territoriale somala. La Somalia ha anche invocato il sostegno di organizzazioni regionali e internazionali contro l’accordo.
L’ambiguità sul riconoscimento del Somaliland ha ulteriormente intensificato le tensioni. Mentre il Somaliland sostiene che il riconoscimento è già stato concordato, l’Etiopia ha evitato di affrontare direttamente la questione. Questa ambiguità ha sollevato interrogativi sulla coerenza diplomatica a lungo termine da parte del governo di Addis Abeba e ha suscitato preoccupazioni sulla possibile rottura di accordi precedentemente stabiliti nella regione dell’Africa orientale, la cui pace si regge su equilibri molto precari.
Il Somaliland, che ha dichiarato l’indipendenza dalla Somalia nel 1991, ma questo rappresenta solo uno dei numerosi motivi di tensione nella regione, oltre alle già ricordate dispute di confine tra Somalia ed Etiopia. Inoltre, diversi Paesi dell’Africa orientale sono costantemente alle prese con conflitti interni e con l’azione di gruppi ribelli, caratteristica che accomuna sia l’Etiopia che la Somalia, senza dimenticare la difficile situazione del vicino Sudan. Proprio con il Sudan, oltre che con l’Egitto, poi, l’Etiopia ha in corso una disputa circa l’uso delle acque del Nilo, con i due Paesi a valle che accusano Addis Abeba di sfruttarne eccessivamente le risorse idriche.
Alla luce della lunga storia di conflitti e tensioni nella regione del Corno d’Africa, la situazione generata dall’accordo tra Etiopia e Somaliland risulta essere particolarmente delicata. La Somalia ha dichiarato che farà affidamento su canali diplomatici ufficiali per contrastare l’accordo, cercando il supporto di organizzazioni internazionali. Tuttavia, proprio per i gravi problemi interni con i quali sono alle prese, appare improbabile che Addis Abeba e Mogadiscio vogliano dare vita ad un conflitto diretto, che finirebbe per coinvolgere inevitabilmente anche altri Paesi limitrofi.
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