di Andrew Korybko
da https://korybko.substack.com
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Un contributo sui recenti avvenimenti in Romania
Mercoledì gli osservatori sono rimasti scioccati dopo che l’ex favorito alla presidenza rumena, Calin Georgescu, è stato temporaneamente arrestato e accusato di sei capi di imputazione nel corso di una retata della polizia contro alcuni dei suoi più stretti sostenitori, mentre si preparava a presentare la sua candidatura alle elezioni di maggio. Il primo turno dello scorso dicembre è stato annullato sulla base del fatto che un anonimo attore lo aveva sostenutoa su TikTok prima del voto, ma è stato poi scoperto che si trattava solo di un’altra campagna di marketing di un partito andata male.
Qui è stato spiegato come l’elezione di Georgescu avrebbe potuto rovinare i piani del Deep State statunitense contro la Russia, mentre questa analisi qui di seguito ha aggiunto ulteriori informazioni dopo l’annullamento. Nell’immediato periodo precedente agli ultimi sviluppi, il vicepresidente Vance ha criticato il governo rumeno definendolo antidemocratico per ciò che ha fatto lo scorso dicembre. Gli eventi di mercoledì sono stati poi seguiti da Musk che ha ritwittato un video dell’informatore del Dipartimento di Stato Mike Benz che descrive l’interesse dello Deep state per la Romania.
Benz ha richiamato l’attenzione sul fatto che la Romania ha accettato di ospitare la più grande base aerea della NATO in Europa e ha svolto un ruolo cruciale nel trasferimento clandestino di attrezzature militari pakistane in Ucraina. Si tratta di punti importanti, così come lo è la “Moldova Highway” citata nelle due analisi sopra riportate, poiché completa l’ultima parte del corridoio che si estende dai porti mediterranei della Grecia all’Ucraina occidentale, ma ciò che sta accadendo non è solo geopolitica. L’ideologia è probabilmente un fattore altrettanto significativo.
La Romania è stata sotto il controllo dei globalisti liberali per decenni, dopo che queste forze hanno sfruttato la sua disfunzione politica e la corruzione endemica per portare continuamente al potere i loro candidati preferiti. Georgescu rappresenta l’opportunità più promettente da anni per una rivoluzione nazionalista-populista che potrebbe finalmente risolvere le sfide sistemiche di cui sopra e quindi ripristinare la sovranità della Romania. I suoi appelli alla storia, alla religione e agli interessi nazionali risuonano sinceramente in molti dei suoi compatrioti.
Georgescu può quindi essere descritto come un “Trump rumeno”, entrambe le figure stanno davvero solo attingendo allo zeitgeist populista-nazionalista che si sta diffondendo in Occidente da anni in reazione agli eccessi socio-politici ed economici dei globalisti liberali. È un uomo indipendente, come Trump, ed entrambi incarnano semplicemente la tendenza dei tempi. Come tutti i rivoluzionari (o i controrivoluzionari, dal punto di vista della riconquista del potere sottratto al popolo), tuttavia, anche loro devono affrontare molte resistenze.
Trump ha impiegato più di otto anni prima di riuscire a neutralizzare i complotti sovversivi del Deep State, quindi non sorprende che Georgescu, che ha iniziato la sua carriera politica solo di recente, stia avendo difficoltà. Trump è stato un pioniere, Georgescu sta seguendo le sue orme, quindi è possibile che Trump possa dare una mano a Georgescu per accelerare notevolmente il tempo necessario per neutralizzare i complotti sovversivi del suo stesso deep state. È qui che la lotta in corso tra Stati Uniti e UE è rilevante.
“Il discorso di Vance a Monaco ha confermato la previsione di Putin sull’estate 2022 riguardo al cambiamento politico in Europa” e ha chiarito che gli Stati Uniti sono dalla parte di tutti i movimenti populisti-nazionalisti del continente. L’ultimo tentativo dello Deep State rumeno di abbattere Georgescu è essenzialmente una sfida lanciata all’amministrazione Trump dai suoi oppositori liberal-globalisti di Bruxelles che sostengono pienamente Bucarest. Vogliono verificare se gli Stati Uniti faranno qualcosa in risposta al colpo di stato dell’UE in Romania.
Quello che sta accadendo in questo paese balcanico non è altro che l’apertura di un altro fronte della nuova guerra fredda, anche se questa volta si tratta di uno scontro ideologico tra liberal-globalisti e nazionalisti-populisti, che mette anche gli alleati NATO nominali l’uno contro l’altro, mentre l’UE e gli Stati Uniti prendono posizioni opposte. Spetta all’amministrazione Trump fare il necessario per garantire che Georgescu possa candidarsi alla presidenza nelle elezioni di maggio e che il voto sia veramente libero ed equo, invece che viziato come al solito.
A tal fine, sanzioni mirate contro personalità rumene, minacciando in modo credibile di ritirare le truppe dalla Romania, sospendendo i contratti di fornitura di armi ed estendendo il pieno sostegno politico ai manifestanti populisti-nazionalisti potrebbero spingere le autorità a riconsiderare la necessità di eseguire gli ordini di Bruxelles. Allo stesso tempo, una campagna di pressione globale potrebbe anche ritorcersi contro se l’UE guidata dalla Germania la sfruttasse come pretesto per approfondire il suo già immenso controllo sulla Romania, anche se questo potrebbe ritorcersi contro.
È stato spiegato in questa sede, in risposta alla probabile promessa del prossimo cancelliere tedesco di “raggiungere l’indipendenza” dagli Stati Uniti, che i fattori militari, economici ed energetici rendono tutto ciò molto più facile a dirsi che a farsi. Se provocato, come potrebbe accadere presto se l’UE guidata dalla Germania reagisse alla campagna di pressione potenzialmente imminente degli Stati Uniti sulla Romania, allora Trump potrebbe usare questi fattori come arma nella sua campagna contro l’UE e la Germania, con buone possibilità di vincere su entrambi i fronti.
Nel complesso, quanto è appena accaduto in Romania pone il paese al centro della dimensione ideologica intra-occidentale della Nuova Guerra Fredda, che determinerà il futuro dell’Europa. I globalisti liberali rafforzeranno il loro potere sfidando apertamente Trump, forse a costo di enormi sacrifici per i loro paesi, oppure saranno democraticamente deposti dai nazionalisti populisti che condividono la stessa visione del mondo del suo team. Questa lotta è storica e le conseguenze del suo esito si faranno sentire per decenni.
Unisciti al nostro canale telegram