LA RAVA E LA FAVA (I soliti accordi)

gaza bambino ferito

di Rodrigo Rivas

Il 2 novembre 1972 l’Assemblea generale dell’ONU riconosceva lo status di osservatore permanente alla Palestina (Risoluzione 67/19). 

Il 10 maggio 2024 l’Assemblea generale dell’ONU approvava – con  143 voti a favore, 9 contrari e 25 astenuti – il pieno diritto della Palestina a diventare membro a pieno titolo delle Nazioni Unite. 

Perché ogni paese membro del Consiglio di sicurezza ha diritto a veto sulle risoluzioni dell’Assemblea generale e gli USA ne sono un membro permanente, quel voto era destinato a restare una patetica dimostrazione della opinione maggioritaria del mondo ma senza avere alcun effetto pratico. 

Come insegna l’embargo medievale su Cuba – iniziato ufficialmente nel 1962 – nemmeno decine di risoluzioni dell’Assemblea generale dell’ONU servono. 

Per la serie il peggio esiste, ricordo che nel novembre 2024 è stata votata per la 31ª volta la cessazione dell’embargo a Cuba con 187 voti favorevoli, 2 contrari (Stati Uniti e Israele) e un’astensione (Ucraina). 

Risultato: Zero. 

Tuttavia, pur senza modificare le cose queste votazioni hanno una sua importanza politica e, registrando l’arroganza e l’impotenza, indicano sia i mascalzoni che non esprimono un’opinione nemmeno davanti ad uno spettacolo dantesco, e coloro che vivono stabilmente nel covo, pochi e non buoni ma determinanti. 

Perché dopo un anno e oltre 60.000 morti, nulla è cambiato, come opera di bonifica pubblica conviene ricordare i nomi. 

I MASCALZONI ASTENUTI

Africa: Malawi.

Americhe: Canada, Paraguay.

Europa: Albania, Bulgaria, Austria, Croazia, Finlandia, Georgia, Germania, Gran Bretagna, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia del Nord, Moldavia, Paesi Bassi, Romania, Principato di Monaco, Ucraina, Svezia e Svizzera.

Oceania: Fiji, Isole Marshall, Vanuatu. 

I RESIDENTI DEL COVO

Americhe: Argentina e Stati Uniti.

Asia: Israele.

Europa: Ungheria e Repubblica Ceca.

Oceania: Palau, Nauru, Micronesia, Papua Nuova Guinea. 

CONCLUSIONI

1 Un tal Matteo, che come il ministro omonino non si occupava di treni ma, diversamente da costui, non era ossessionato da alcun ponte, tra il 70 e il 90 d.C scrisse: “Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? (Mt 7, 16).

Roma era allora governata dall’imperatore Vespasiano (69-79 d.C.) e/o da suo figlio Tito (79-81 d.C.). 

2 Claudio Lolli cantava nel 1972 “Non so dirti se fai più rabbia, pena, schifo o malinconia”.

Roma era allora governata da  Giulio Andreotti:  

“Andreotti I” dal 18 febbraio al 26 giugno 1972. “Andreotti II” dal 26 giugno 1972 all’8 luglio 1973. 

3 Giorgio Gaber portava in giro il suo spettacolo “Il signor G”. 

La canzone “La presa del potere” concludeva:

“Eins zwei, eins zwei, alles kaputt!

E l’Italia giocava alle carte

E parlava di calcio nei bar…”

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