
di Andrew Korybko
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Il presidente Putin ha chiarito in due occasioni che le proposte di “equazione di sicurezza” del suo Paese agli Stati Uniti e alla NATO non equivalgono al cosiddetto “ultimatum” che i Mainstream Media (MSM) e la Alt-Media Community (AMC) hanno entrambi curiosamente descritto in modo errato. La narrazione prevalente, ma in definitiva falsa, è che la Russia ha imposto un pacchetto di richieste alle sue controparti che sa che sarebbe inaccettabile per loro accettare. Questa interpretazione imprecisa dei fatti rafforza l’idea che la Russia non è un negoziatore affidabile, ha secondi fini ed è decisa a scatenare una guerra nucleare con l’Occidente. Il MSM percepisce questo in una luce negativa, mentre alcune figure molto fuorvianti ma influenti nell’AMC sembrano approvare questa percezione delirante per le loro ragioni ideologiche radicali. Entrambi si sbagliano, però, come il presidente Putin ha abbondantemente chiarito.
Il leader russo ha detto il 21 dicembre “vediamo già che alcuni detrattori, lasciatemelo dire chiaramente, stanno interpretando (le bozze – TASS) come un ultimatum da parte russa. È un ultimatum o no? Certamente no”. Ha poi proseguito qualche giorno dopo, il 26 dicembre, spiegando che “non abbiamo suggerito [queste garanzie] per oscurare o fermare qualcosa, nel contesto di questo processo diplomatico, ma per raggiungere un risultato diplomatico che sia legalmente vincolante, come ho già detto, nel quadro dei documenti che abbiamo proposto. E lavoreremo specificamente per questo”. Per parafrasare il succo delle sue dichiarazioni, il presidente Putin ritiene che solo i “malintenzionati” descrivano ingannevolmente le proposte di “equazione di sicurezza” del suo paese come un “ultimatum”, perché la Russia spera sinceramente di raggiungere un accordo diplomatico con le sue controparti.
Nessun osservatore obiettivo avrebbe mai dovuto considerare che il MSM avesse dei “buone idee” verso la Russia, ma l’AMC è una storia completamente diversa, poiché molti dei suoi membri – allo stesso modo sia gente comune che influencers – si presentano come amichevoli verso la Russia. Questo solleva la questione del perché insistono che le proposte di “equazione di sicurezza” costituiscono un “ultimatum”, nonostante il presidente Putin stesso abbia chiarito due volte che questo è il modo completamente sbagliato di interpretare le uscite diplomatiche del suo paese. Non si può sapere con certezza, poiché ogni individuo che ha propagato questa falsa interpretazione dei fatti dovrebbe idealmente rendere conto del perché l’ha fatto ma è probabilmente collegato alle fantasie di wishful thinking che purtroppo hanno pervaso l’AMC negli ultimi anni e sono diventati lo standard di “correttezza politica”.
In particolare c’è una teoria totalmente screditata secondo la quale il presidente Putin sta giocando a “5D chess*” contro l’Occidente, per cui si presume che stia “sempre vincendo” anche se sembra che la Russia abbia subito qualche battuta d’arresto o stia pragmaticamente raggiungendo un compromesso come con le sue ultime proposte di “equazione di sicurezza”. I sostenitori di questa teoria sono anche convinti che il leader russo la persegua segretamente anche quando dice il contrario in pubblico. Un caso perfetto di questo è la sua dimostrazione di filosemitismo, che i cultori del “5D chess” dell’AMC interpretano ridicolmente come un “ingannare i sionisti” poiché pensano che “segretamente li odia” ed è “alleato della resistenza guidata dall’Iran” per “liberare la Palestina” un giorno “nel prossimo futuro”. Allo stesso modo, i cultori del “5D chess” pensano anche che odia con veemenza l’Occidente e vuole distruggerlo.
In realtà il Presidente Putin ha ampiamente elaborato la politica estera del suo paese durante un briefing alla fine di novembre al Ministero degli affari esteri. Questo ha completato ciò che il ministro degli Esteri Lavrov ha detto un mese prima, a novembre, descrivendo la politica estera del suo paese come non ideologica. In altre parole, è categoricamente falso sostenere che la politica estera russa sia formulata sotto l’influenza di un cieco odio ideologico verso l’Occidente o chiunque altro, come molti nell’AMC purtroppo pensano. Chi fuorvia la percezione delle politiche attraverso questo falso paradigma, considerano erroneamente le proposte di “equazione di sicurezza” come un “ultimatum”, lo fa poiché non accetta per ragioni ideologiche che il paese voglia sinceramente concludere un accordo con l’Occidente. Di conseguenza ha il ruolo inavvertitamente di “malintenzionati” cercando di screditare le parole del presidente Putin.
La lezione da imparare è che anche i membri “ben intenzionati” dell’AMC possono involontariamente lavorare contro gli interessi dello stesso paese che sostengono, se si lasciano trasportare dal loro pensiero ideologico. Potrebbero davvero credere nella trappola di “leggere i pensieri di Putin” e “articolarli per il pubblico”, ma questo non è altro che un delirio, che diventa collettivo quanto più altri raccolgono e amplificano queste false valutazioni. Una cosa è avere un’opinione contraria sulle politiche di un paese e un’altra è contraddire apertamente il capo di Stato quando ha chiarito con passione le intenzioni dietro la proposta di sicurezza più significativa in tre decenni in due diverse occasioni. I veri amici della Russia riconsidererebbero le loro opinioni dopo questo fatto, mentre i “malintenzionati” li raddoppieranno a causa delle loro allucinazioni.
Note:
*5D chess è un videogioco