La guerra russo-ucraina: l’allargamento del fronte

da https://bigserge.substack.com

Traduzione di Antonio Gisoldi

La quinta battaglia di Kharkov

Ci sono alcune regioni del mondo che sono sembrate destinate per il crudele capriccio della geografia e del caso a essere perenni campi di battaglia. Spesso queste terre travagliate si trovano al crocevia di interessi imperiali, come nel caso dell’Afghanistan o della Polonia, che hanno visto tante volte il passaggio di eserciti che andavano di qua o di là, oppure sono semplicemente afflitti da forme di governo perennemente instabili o da turbolenti conflitti etnici. A volte tuttavia è la logica peculiare delle operazioni militari a portare la violenza nello stesso luogo, ancora e ancora. Una di queste note vittime è la grande città industriale di Kharkov, nel nord-est dell’Ucraina.

Fondata originariamente come modesta fortezza nel XVII secolo, Kharkov era destinata a giocare un ruolo insolito nella Seconda Guerra Mondiale. La città divenne una sorta di simbolo della frustrazione per gli eserciti sovietico e tedesco in guerra: era il luogo che entrambi gli eserciti volevano raggiungere, ma che sembrava non riuscissero del tutto a conquistare e mantenere. Nel 1941 la città fu conquistata nelle fasi declinanti della colossale invasione tedesca dell’URSSi, e venne occupata durante l’inverno. Nel 1942 i dintorni della città divennero teatro di un’enorme battagliaiiquando i tedeschi progettarono di lanciare un’offensiva da Kharkov proprio nello stesso momento in cui l’Armata Rossa pianificava un’offensiva verso di essa. L’anno successivo, la città fu per breve tempo riconquistata dall’Armata Rossa mentre inseguiva le armate tedesche in ritirata lontano da Stalingrado, prima di passare nuovamente di mano dopo un rapido contrattacco tedescoiii. Infine, alla fine dell’agosto 1943, i sovietici ripresero definitivamente la città mentre iniziavano il loro inarrestabile slancio verso Berlino.

Nessuna grande città passò di mano così tante volte durante la Seconda Guerra Mondiale come Kharkov, che divenne teatro di non meno di quattro importanti battaglie. La crudeltà del destino aveva trasformato Kharkov in una specie di reciproco punto culminante: il punto sulla mappa oltre il quale entrambi gli eserciti trovavano ripetutamente difficile avanzare.

La storia non si ripete, come si suol dire, ma fa rima. La posizione strategica di Kharkov, quale grande centro urbano che blocca l’ansa interna del fiume Donets settentrionale, non è cambiata molto negli ottant’anni trascorsi da quando sovietici e tedeschi combatterono l’ultima volta nelle foreste qui, e l’oblast di Kharkov sta diventando ancora una volta la corda in un gioco mortale di tiro alla fune. L’area fu per breve tempo invasa dall’esercito russo nelle prime settimane dell’Operazione Militare Speciale, con i russi che stabilirono una linea di controllo (screening line, NdT) per proteggere la cattura del Lugansk. Più tardi quell’anno Kharkov divenne teatro del fondamentale risultato militare dell’Ucraina nella guerra, quando vennero annientate le deboli difese russe e ci si lanciò all’inseguimento fino al fiume Oskil. E ora i russi sono tornati, lanciando un nuovo attacco nell’oblast di Kharkov il 10 maggio. In città si sente ancora una volta il rumore dell’artiglieria.

Il fronte settentrionale

Capisco l’impulso di disegnare “grandi frecce”, come si suol dire. Molte persone stanno diventando frustrate per via del ritmo della guerra e dalla natura posizionale del combattimento, e quindi l’apertura di un nuovo fronte da parte della Russia sembra un’opportunità per sbloccare la linea del fronte e ripristinare le operazioni mobili. Penso che questo sia fuorviante per diverse ragioni, e più in generale l’idea che i russi stiano facendo un qualche tipo di seria giocata per Kharkov è molto sbagliata. In realtà è vero il contrario: è probabile che vedremo i russi tentare di evitare di combattere all’ombra di Kharkov. All’altro estremo dello spettro ci sono coloro che bollano la nuova offensiva come una “finta”, il che è sbagliato perché si tratta di un malinteso sia sulla nomenclatura militare che sulle intenzioni russe.

Prima di tutto chiariamo qualcosa sulla parola “finta” e vediamo come non si applica affatto all’operazione russa di Kharkov. Una finta si riferisce a una manovra ingannevole o distraente progettata per disturbare il processo decisionale del nemico o far allontanare le sue forze dalle loro posizioni. Questo non è ciò che sta accadendo qui, per due ragioni. Innanzitutto, l’operazione di Kharkov è un vero e proprio attacco che coinvolge significative forze russe. La Russia ha attualmente due corpi d’armata in quest’area di operazioni: l’11° e il 44°, insieme ad elementi della 6a Armata di Armi Combinate e della 1a Armata corazzata delle guardie. Si tratta di un raggruppamento di grande potenza: gli ucraini sono ovviamente costretti a dirottare forze in risposta, ma lo stanno facendo non perché siano stati ingannati, ma perché i russi rappresentano una seria minaccia che merita una risposta. In secondo luogo (come vedremo tra breve) si tratta di un’operazione che ha il potenziale per sostenere le operazioni della Russia sul fronte dell’Oskil (intorno a Kupyansk).

In altre parole, non si tratta di un inganno o di una finta, ma di un vero e proprio fronte che costringe l’Ucraina a riallocare le risorse. Estendendo il fronte, i russi stanno attirando riserve ucraine e le stanno fissando in posizione – ne parleremo più avanti. Ma il nuovo fronte è molto più di una semplice distrazione.

Potrebbe essere utile osservare una mappa spoglia dell’area per avere un’idea della situazione. Ovviamente ci sono una varietà di ottimi mappatori in circolazione, come Kalibratediv e Suryiakv, che fanno un ottimo lavoro geolocalizzando la guerra e segnando le linee del fronte, ma un aspetto negativo che condividono tutti è che usano Google Maps per la loro base, il che può far sembrare le cose piuttosto confuse. In questo caso, una visione più minimalista può aiutarci a vedere cosa sta succedendo.

Al momento le operazioni russe sono dirette su due cittadine vicine al confine: Volchansk e Lypsti. Consideriamo cosa significa.

La prima cosa che dobbiamo notare è che Volchansk si trova sulla sponda orientale del fiume Donets, il che significa che è sul lato di Kupyansk e non sul lato di Kharkov. La spinta iniziale russa è riuscita a tagliare fuori Volchansk dalla sponda occidentale del fiume, il che significa che la via principale per le forze dell’AFU (Forze armate dell’Ucraina, NdT) per accedere alla cittadina sarebbe l’arteria stradale che corre verso nord e attraversa il fiume a Staryi Saltiv. Tuttavia l’11 maggio i russi sono riusciti a distruggere il ponte a Staryi Saltivvi. C’erano solo due ponti sul Donets entro 30 miglia da Volchansk; uno è ora fisicamente bloccato dai russi dopo aver catturato il villaggio di Staritsavii, e l’altro è distrutto. La Russia ha anche colpito diversi ponti secondari sul fiume Volchya, impedendo agli ucraini di spostare in modo efficiente riserve sui fianchi di Volchansk.

Ciò ha messo l’AFU in un grosso guaio. Per fornire rinforzi a Volchansk sono costretti a fare un percorso tortuoso (attraversando il Donets vicino a Chuguiv) e percorrere una strada ben sorvegliata dove sono estremamente vulnerabili al fuoco dei russi. In sostanza Volchansk è diventato un campo di battaglia isolato dove le riserve ucraine in avvicinamento possono essere colpite durante la marcia. Le perdite ucraine geolocalizzate da LostArmorviii lo confermano, con i colpi che si raggruppano su quella principale via di avvicinamento.

Ciò ha trasformato Volchansk in un campo di battaglia molto ben modellato, con la Russia che è riuscita a biforcare parzialmente il fronte lungo il fiume Donets. Nel frattempo l’avanzata russa su Lyptsi ha un importante ruolo di supporto, in quanto consentirà all’artiglieria russa di portare la città di Kharkov a tiro.

Naturalmente l’Ucraina deve difendere questo fronte. La maggior parte delle forze russe in questo raggruppamento sono ancora in riserva, ed è chiaro che l’AFU semplicemente non può permettere ai russi di aprire gratuitamente una porta secondaria verso Kupyansk. Tuttavia nel breve termine questa difesa è onerosa per l’AFU, perché il modellamento del campo di battaglia e le vie di avvicinamento per le loro riserve consentono alla Russia di combattere un’efficace battaglia di interdizione. L’esercito ucraino semplicemente non ha un accesso stradale adeguato a Volchansk per tenere la città a lungo.

In sintesi la riapertura del fronte settentrionale non segnala un cambiamento qualitativo nella condotta della guerra, ma crea un forte stress per l’AFU. La Russia non ha intenzione di sbloccare improvvisamente il fronte e di iniziare a effettuare operazioni mobili come fendenti. Questa è sempre la stessa guerra degli ultimi due anni, con metodici combattimenti di posizione e capacità di attacco paralizzanti. Ma il fronte di Kharkov serve una varietà di interessi russi, e supporta il perseguimento dei seguenti obiettivi:

  • Estendere lateralmente il fronte per mettere a nudo la forza ucraina e attirare riserve dell’AFU.
  • Combattere una battaglia di interdizione, colpendo le forze dell’AFU mentre si dispiegano sulla sponda orientale del Donets e deteriorando la capacità dell’Ucraina di sostenere le proprie difese.
  • Mettere l’AFU attorno a Kharkov sotto il fuoco dell’artiglieria.
  • Nel lungo periodo sfruttare il fronte isolando il raggruppamento ucraino attorno a Kupyansk.

L’aspetto più importante di tutto questo, tuttavia, è la capacità sia di costringere gli ucraini a impegnare risorse preziose sia di deteriorarle in modo efficiente costringendoli a fornire unità in un’area di combattimento isolata sulla riva orientale del Donets. La capacità dell’Ucraina di generare nuove forze e fornire rimpiazzi sta raggiungendo i suoi limiti, con la mobilitazione che copre forse solo il 25% delle perditeix. Budanov si è lamentato del fatto che praticamente non sono rimaste riservex, e l’Ucraina ha iniziato a chiedere che addestratori militari occidentalixi vengano impiegati in Ucraina per consentirle una maggiore velocità di mobilitazione e dispiegamento.

Per la Russia quindi è molto importante impedire all’Ucraina di gestire con parsimonia le sue risorse, e ciò significa attirare quante più risorse possibile dell’AFU in battaglie ben modellate. Kharkov sarebbe un esempio ideale di questo, con un punto di pressione operativamente significativo aperto in modo tale che l’AFU sia costretto a incanalare forze in quella che sarebbe una fornace. L’apertura di un ulteriore fronte a Sumy avrebbe un effetto simile.

Il problema più grande per l’Ucraina, dal punto di vista della generazione di forze, è la crescente dipendenza da una piccola schiera di brigate di pregio che stanno venendo continuamente spostate avanti e indietro lungo il fronte per gestire emergenze e occuparsi di urgenti compiti di combattimento. L’esempio più noto sarebbe la 47esima Brigata Meccanizzataxii, che fu al centro della fallita controffensiva ucraina di Zaporizhia prima di essere inviata ad Avdiivka, dove fu al centro della accanita ma fallita difesa ucraina. Ora la 47esima è sempre più incapace di combatterexiii, e un tentativo fallito di distoglierla dalla linea del fronte per una rimessa in sesto disperatamente necessariaxiv portò alla debacle a Ocheretyne, dove le forze russe approfittarono di un vuoto che si era spalancato nella linea ucraina.

La riapertura del fronte di Kharkov crea l’ennesima emergenza per risucchiare queste risorse pregiate. La 93esima Brigata Meccanizzata è già stata inviata nell’area di Volchanskxv – o almeno elementi di essa, poiché alcune unità della Brigata sembra stiano ancora combattendo intorno a Chasiv Yar nel Donbass. In totale il nuovo fronte di Kharkov sembra aver assorbito quasi 30 battaglioni ucraini, che rappresenterebbero quasi il 10% della forza in prima linea dell’AFU (sulla base della stima di 33 “equivalenti ad un divisione” di cui ho trattato quixvi).

Il punto più ampio qui è che la generazione di forza di gran lunga superiore da parte della Russia le consente di accelerare il consumo della potenza di combattimento dell’Ucraina in due modi. In primo luogo, allargando il fronte, può creare sempre più zone calde che costringono il rapido rimpasto delle risorse militari pregiate dell’Ucraina; in secondo luogo, la semplice estensione del fronte attivo può costringere l’Ucraina a inviare più rapidamente al fronte personale appena mobilitato.

Il pasticcio di Ocheretyne è l’esempio migliore di questo. Questo settore era originariamente sotto la protezione del 47° Meccanizzato: un tempo una risorsa di prim’ordine, ora un guscio vuoto. Quando un tentativo di sostituire il 47esimo portandolo fuori dalla linea del fronte andò terribilmente storto, come fece l’AFU a tamponare la falla? Facendo precipitare la 100esima Brigata Meccanizzataxvii: un’unità che era stata costituita meno di un mese primaxviii, e che non aveva nemmeno ricevuto le armi pesanti caratteristiche di una formazione meccanizzata.

Questo tipo di emergenze contribuisce al consumo simultaneo della potenza di combattimento sia presente che futura dell’AFU; mantenere il 47esimo impegnato in combattimenti ad alta intensità per mesi ha deteriorato una risorsa critica attuale, e il successivo squarcio nella linea del fronte ha costretto l’AFU a inviare prematuramente in combattimento una brigata allo stato embrionale, consumando una capacità futura.

In condizioni come queste diventa francamente insensato progettare un piano per il progresso sul terreno dell’Ucraina. Un esercito che è in un costante stato di reazione alle emergenze può continuare solo per un certo periodo prima di smettere del tutto di reagire, e un esercito che è costantemente costretto a far scapicollare in giro le sue migliori brigate e a schierare unità impreparate per mantenere la linea non potrà mai riguadagnare l’iniziativa. Non ha la capacità di accumulare risorse e rimane in uno stato permanente di reattività e di terribile, terribile agitazione. In definitiva questo è un esercito con gravi limitazioni di risorse e nessuna capacità di conservare tali risorse.

In effetti stiamo ora vedendo la Russia invertire gli eventi dell’autunno 2022, quando l’esercito russo fu costretto ad accettare un radicale accorciamento del fronte: ritirandosi da Kherson (sulla sponda occidentale) e venendo sbattuti fuori dall’oblast di Kharkov. In quel caso era la Russia ad avere una generazione di forza inadeguata. La differenza è che la Russia aveva una marcia più alta: una mobilitazione non ancora sfruttata e un’economia di guerra che le dava la prospettiva di un aumento a lungo termine della sua potenza di combattimento. L’Ucraina non ha una marcia più alta. Inoltre l’Ucraina non ha la capacità di accorciare il fronte. La Russia è stata in grado di ritirarsi da ampi settori del campo di battaglia al fine di allocare in modo più efficiente le risorse. L’Ucraina non può farlo perché rinunciare a settori del fronte significa lasciare che l’esercito russo passi su vaste aree del paese. La Russia ha la capacità sia di accorciare che di allargare il fronte a piacimento, e l’Ucraina no. Questa fondamentale asimmetria strategica è semplicemente la realtà per un paese superato in termini di forze e che combatte in casa.

È possibile che la Russia allungherà ulteriormente il fronte con un’incursione simile nell’oblast di Sumy: in ogni caso è altamente improbabile che vedremo qualche serio sforzo per conquistare Sumy o Kharkov. Lo scopo principale di questi fronti sarà quello di fissare le riserve ucraine sul posto e mettere a nudo la capacità dell’Ucraina di reagire su altri fronti. Questa guerra non sarà vinta né persa a Kharkov ma nel Donbass, che resta il teatro decisivo.

Al momento sembra che siamo concretamente nella fase preparatoria/di modellamento di un’offensiva estiva russa nel Donbass, che (probabilmente tra le altre cose) prevederà un’offensiva russa sulla città di Konstyantinivka. Questa è l’ultima grande area urbana che fa da scudo all’avanzata verso Kramatorsk-Slovyansk da sud (ricordando che queste città gemelle costituiscono l’obiettivo finale della campagna russa nel Donbass). Facciamo una breve disamina di come appaiono le linee di contatto e di avanzamento su questo fronte.

La forma dell’avanzata russa è già abbastanza chiara, ed è stata facilitata dal temporaneo collasso ucraino che ha permesso alla Russia di catturare Ocheretyne in pochi giorni. Konstyantinivka (con una popolazione prebellica di circa 70.000 abitanti) si trova al centro di un’avanzata concentrica russa da Ocheretyne e dall’area di Bakhmut, e l’emergente operazione russa qui promette numerosi importanti vantaggi.

L’avanzata russa da Ocheretyne avrà come obiettivo l’autostrada che collega Konstyantinivka e Pokrovsk. Quest’ultimo è tra i più importanti snodi di transito nel Donbass (la mappa qui sotto mostra la ragnatela di autostrade che lo attraversano, come i raggi nel mozzo di una ruota). La natura di Pokrovsk quale snodo operativo significa che la Russia non ha bisogno di conquistarlo per renderlo sterile; trasformare semplicemente Pokrovsk in una città di prima linea, con le forze russe che controllano le autostrade verso est, sarà sufficiente per castrarlo e ostacolare il sostegno ucraino nella regione. Ocheretyne funge anche da trampolino di lancio per accerchiare parzialmente (o forse completamente) le difese di Toretsk-New York.

Toretsk e New York sono entrambi insediamenti saldamente controllati e molto ben fortificati. Dal 2014 sono ininterrottamente occupate dall’esercito ucraino e pertanto sono tra le posizioni meglio fortificate sulla mappa. La Russia mirerà chiaramente a evitare un assalto diretto, ed è ben posizionata per farlo. I russi possono avanzare da Ocheretyne e Klischiivka e avvicinarsi di traverso all’agglomerato di Toretsk, mettendolo in una sacca di fuoco e costringendo l’Ucraina a una difficile decisione sul fatto di incanalare o meno risorse nella difesa lì.

In breve mi aspetto che la Russia inizi un’apposita operazione estiva con Konstyantinivka come suo centro di gravità, con l’obiettivo di conquistare Chasiv Yar per utilizzarla come trampolino di lancio contro il fianco settentrionale di Konstyantinivka, tagliando al contempo la linea verso Pokrovsk attraverso avanzate da Ocheretyne. Muoversi in maniera concentrica su Konstyantinivka in questo modo aggirerà in modo naturale la posizione di Toretsk.

Concentrati sull’obbiettivo, come si suol dire. Il focus delle operazioni russe continua ad essere la loro lenta avanzata verso Kramatorsk e Slovyansk, nonostante le nuove estensioni del fronte a Kharkov (e potenzialmente a Sumy). Allungando il fronte, tuttavia, la Russia sta creando una forte sinergia tra due delle asimmetrie critiche in questa guerra: vale a dire che l’Ucraina deve difendersi su ogni fronte (la Russia no) mentre l’esercito russo ha cospicue riserve a disposizione (mentre l’Ucraina no). L’AFU semplicemente non può permettersi il lusso di cui ha goduto la Russia nel 2022 di potersi ritirare da ampi settori del fronte. Sono obbligati a rispondere a tutto, a costo di mettere a nudo le loro forze e svuotare altrove le loro posizioni.

La riorganizzazione radicale del comando

L’estensione del fronte da parte della Russia ha coinciso con due importanti eventi politici: curiosamente, un’elezione che si è tenuta, e un’altra no. Vladimir Putin è stato prevedibilmente rieletto facilmente come presidente della Russia: nonostante ogni genere di lamentela a proposito dei media russi manovrati dallo stato e della cultura politica sottoposta a disciplina, gli osservatori occidentali hanno ammesso a denti stretti che la guerra in Ucraina ha effettivamente rafforzato la popolarità di Putinxix. Allo stesso tempo, il mandato legale di Zelensky è scadutoxx dopo che le elezioni ucraine sono state cancellate, apparentemente a causa dello stress della guerra.

La rielezione di Putin ha portato quasi immediatamente a un significativo riassetto della leadership della sicurezza nazionale russa, seguito da una serie di arresti attualmente in corso nel corpo degli ufficiali russi. Consideriamo brevemente il significato di questi cambiamenti.

La mossa principale, ovviamente, è stata la sostituzione del ministro della Difesa Sergei Shoigu con Andrei Belousov. Belousov è un economista tecnocratico di professione, che in passato ha ricoperto l’incarico di ministro dello sviluppo economico. Shoigu è stato trasferito alla segreteria del Consiglio di Sicurezza dello Stato, che resta un ruolo significativo, responsabile del coordinamento degli organi di sicurezza russi. Il fatto che Shoigu mantenga un ruolo importante significa che la sua rimozione dal Ministero della Difesa non è del tutto un rifiuto nei suoi confronti, ma Belousov è stato chiaramente chiamato per un motivo particolare.

Il problema di fondo è che la spesa per la difesa della Russia è aumentata significativamente, mentre permangono problemi di corruzione (con particolare riguardo agli appalti). Non c’è motivo di idealizzare ingenuamente lo stato russo: la corruzione, anche se certamente molto migliorata rispetto ai disastrosi anni ’90, rimane una spina nel fianco del buon governo, come in quasi tutti gli stati post-sovietici.

L’ovvio problema per la Russia è che la posta in gioco è ovviamente molto più alta in tempo di guerra, e il budget per la difesa in forte aumento rende più difficile controllare perdite del genere. Allo stesso tempo la Russia deve pianificare una politica militare-industriale sostenibile mentre la spesa per la difesa si è gonfiata fino a raggiungere circa il 7% del PIL. Ecco perché Belousov: un uomo noto per essere un vero devoto credente nello Stato che conduce uno stile di vita modesto e che è egli stesso considerato come refrattario fino in fondo alla corruzionexxi. L’avvio quasi immediato di un’epurazione ad alto livello di ufficiali senior del Ministero della Difesaxxii con l’accusa di corruzione segnala un’analoga inversione di rotta.

C’è, tuttavia, un altro aspetto di questi arresti anticorruzione che viene trascurato. La maggior parte delle analisi occidentali vuole considerare questi arresti come una “epurazione” in stile stalinista, forse nel tentativo da parte di Putin di rimuovere i “fedelissimi di Shoigu” dal Ministero della Difesa. Secondo questa interpretazione Putin – come Stalin – teme un centro di potere rivale sotto Shoigu e vuole neutralizzare una supposta minaccia riassegnando Shoigu e arrestando i “suoi uomini”. Penso invece che ci sia una diversa e più semplice spiegazione. Putin ha parlato più volte del suo desiderio di promuovere un nuovo gruppo dirigente russo composto da comprovati veteranixxiii dell’Operazione Militare Speciale in Ucraina. Dietro il peculiare gergo politico russo c’è un’ovvia verità: per la prima volta nell’era post-sovietica la Russia ha un numero crescente di ufficiali esperti e temprati dalla guerra da promuovere. Gli ufficiali arrestati rappresentano una classe di promossi in tempo di pace, rammolliti e corrotti grazie alla generosità del passato permissivismo del Ministero della Difesa. Sotto la guida di Belousov è chiaramente previsto che il Ministero della Difesa venga riformato con una leadership composta da comandanti di provata esperienza in Ucraina. Vogliono un apparato di difesa più snello e più capace di economizzare guidato da gente promossa in tempo di guerra. Chi può biasimarli?

La squadra di Putin sta mirando chiaramente a mettere l’economia di guerra su un sentiero di sostenibilità, il che significa controllare i costi, economizzare le risorse e reprimere la corruzione. Ci sono tuttavia alcuni segnali contrastanti su come sarà questa tutto questo. Belousov è noto per credere nel ruolo dello Stato come motore della politica industriale: alcuni hanno interpretato questo nel senso che guiderà la transizione verso un’economia di guerra perennexxiv, con la spesa militare quale motore economico critico nel lungo periodo. Penso invece che sia il contrario. Il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov ha osservato che la spesa per la difesa della Russia è salita a livelli mai visti dalla fine dell’era sovietica, e ha pontificato sulla necessità di vigilare su questo. Peskov ha osservato che “è molto importante mettere l’economia della sicurezza in linea con l’economia del paese”: in effetti una dichiarazione ufficiale sul fatto che la spesa per la difesa è molto più alta di quanto il governo vorrebbe nel lungo periodo.

L’immagine mentale che ho è una in cui la spesa per la difesa è aumentata in un modo alquanto incontrollato mentre la Russia metteva in moto la sua economia di guerra, con Shoigu che sovrintendeva ad una sorta di fase di abbuffata. Belousov viene ora chiamato a regolare ed economizzare; in quanto tecnocrate civile non è collegato a nessuna delle cricche militare-industriali e avrà la distanza politica necessaria per gestire la fase di taglio.

In parte si tratta di cose abbastanza standard: nuova gestione per una fase di ristrutturazione; qualcuno abbastanza distaccato per fare tagli spassionati. Negli Stati Uniti, ad esempio, l’amministrazione Truman ha apportato una serie di cambiamenti al personale ai vertici nel tentativo di smobilitare rapidamente dalla Seconda Guerra Mondiale e riportare la spesa sotto controllo. Il Segretario alla Difesa Louis A. Johnson a un certo punto ha addirittura riflettuto sull’opportunità che il Corpo dei Marines potesse essere abolito nella sua interezza. Ciò che è diverso nel caso della Russia, ovviamente, è che è ancora in uno stato di guerra. Di norma potrebbe essere considerato poco saggio cambiare cavallo a metà percorso, ma la squadra di Putin ritiene chiaramente che la situazione sul campo sia sufficientemente favorevole (con Gerasimov che mantiene il suo posto di capo di stato maggiore generale) e che la necessità di tenere a freno le spese sia sufficientemente grande da sentirsi a proprio agio nel mettere un economista a capo di un apparato di difesa in tempo di guerra.

Roccheggiare nel mondo libero

Mentre Putin stava riorganizzando il suo gabinetto e avviando arresti per corruzione di alto profilo, a Kiev si stava svolgendo un genere di spettacolo diverso. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken era in città a incantare la gente con il suo straordinario talento musicalexxv suonando successi come “Rockin in the Free World”.

Il “Mondo Libero”, che è come il Blocco Atlantico vede se stesso, rimane fondamentale per il conflitto ucraino, in quanto motore materiale e finanziario che guida la capacità dell’Ucraina di rimanere in lotta. Cremlino a parte il governo americano è l’attore decisivo in Ucraina, e la posizione della politica americana è sempre tra le nostre considerazioni principali.

Penso che valga la pena riflettere sul modo in cui è cambiata la politica americana nei confronti dell’Ucraina. Lentamente ma inesorabilmente gli Stati Uniti hanno superato tutte le loro limitazioni autoimposte agli aiuti all’Ucraina. Sembra assurdo adesso ma non molto tempo fa il Pentagono era fermamente convinto che i carri armati americani non sarebbero stati inviati a Kievxxvi. Ci sono state esitazioni simili riguardo ai caccia F-16 e ai sistemi ATACM. Tutti questi limiti alla fine sono stati infranti. Siamo arrivati ​​​​al punto in cui quando Washington dice che esiste un qualche sistema che è vietato significa in realtà che l’Ucraina deve solo aspettare ancora qualche mese.

Ora arriviamo a un punto in cui su uno degli ultimi tabù americani rimasti – l’uso delle armi occidentali per attaccare il territorio russo prebellico – viene fatta pressione, con sia i repubblicani del Congressoxxvii che il Segretario di Stato Blinkenxxviii che sollecitano l’amministrazione Biden a dare il via libera. (Ricordiamo al lettore che questa analisi di Big Serge è del 25 maggio 2024 e che pochi giorni dopo, in effetti, il via libera da parte di Biden è stato dato, NdT)

Ciò sembra essere stato stimolato almeno in parte dal nuovo fronte russo di Kharkov, con la leadership ucraina che si lamentava di non essere in grado di colpire l’area di preparazione degli attacchi russa a causa delle regole americane contrarie al fuoco sul territorio russo. Questo, ovviamente, non è vero: l’Ucraina colpisce l’oblast di Belgorod da molti mesixxix, ed ha fatto persino motivo di orgoglio l’aver “portato la guerra in casa”xxx alla Russia. Siamo intrappolati in una discrepanza narrativa in cui ci sono periodiche vanterie circa il successo del programma di attacco dell’Ucraina contro obiettivi nelle retrovie strategiche russe, e tuttavia dobbiamo credere che ai russi sia stato permesso di organizzare indisturbati l’operazione su Kharkov perché all’AFU non è consentito sparare in Russia. È bizzarro, per non dire altro.

In ogni caso i precedenti dimostrano che il governo americano, passato il tempo necessario, cederà inevitabilmente a ogni richiesta ucraina. Abrams, F-16, ATACM: l’Ucraina finisce sempre per ottenere ciò che chiede. Sembra probabile che tra non molto verrà data la formale benedizione americana per accelerare gli attacchi contro la Russia prebellica. (Questa previsione di Big Serge è stata confermata, come sopra ricordato, NdT). Le strutture all’interno della Russia verranno colpite. La risposta del Cremlino deluderà e farà infuriare i suoi tifosi su Internet.

Il problema per l’Ucraina è che tende a concentrarsi maniacalmente su sistemi costosi e simbolici che non migliorano la situazione della sua più generale crisi strategica. L’autorizzazione a lanciare ATACM contro obiettivi all’interno della Russia non è una panacea per il problema più grande dell’Ucraina. L’Ucraina ha già mostrato la capacità di colpire le risorse strategiche russe: attaccare impianti navali, radar e batterie di difesa aerea. Gli attacchi riusciti dell’Ucraina contro tali risorse si sono succeduti di continuo mentre l’Occidente ha supportato la sua capacità di attacco con Storm Shadows, ATACM e altro ancora. E tuttavia l’Ucraina continua a cedere terreno nel Donbass in mezzo a una carenza sempre più gravexxxi di risorse belliche di prima necessità, come la fanteriaxxxii.

La traiettoria della guerra suggerisce che il blocco della NATO farà tutto ciò che è in suo potere per sostenere le capacità di attacco dell’Ucraina, e che l’Ucraina continuerà a essere in cerca di risorse strategiche di alto profilo, anche se continua ad essere schiacciata nel teatro critico, che è il Donbass. Quando l’AFU verrà infine espulso dai suoi ultimi appigli lungo il fronte – perdendo Kramatorsk e Slovyansk, venendo estromesso dall’oblast di Donetsk meridionale e costretto a tornare sulla riva occidentale dell’Oskil – la tentazione a Kiev sarà quella di incolpare l’Occidente, che avrebbe dato troppo poco, troppo lentamente, troppo tardi. Questa è una bugia con la quale non deve essere permesso loro di cavarsela. Il blocco della NATO ha, praticamente senza eccezioni, dato all’Ucraina tutto ciò che aveva chiesto. Semplicemente ciò non ha contato.

Note:

i https://bigserge.substack.com/p/apocalypse-operation-barbarossa?utm_source=profile&utm_medium=reader2

ii https://bigserge.substack.com/p/soviet-operational-art-troubled-beginnings?utm_source=profile&utm_medium=reader2

iii https://bigserge.substack.com/p/death-tango-the-race-to-the-dnieper?utm_source=profile&utm_medium=reader2

iv https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1VcGZiwrEi8t9kXvVnWNEmO5ScvBWK6A&ll=47.46388779393512%2C35.82235729999997&z=6

v https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=1V8NzjQkzMOhpuLhkktbiKgodOQ27X6IV&ll=48.91897199336309%2C34.80309134999999&z=6

vi https://twitter.com/JohnH105/status/1789283184129011723

vii https://tass.com/politics/1790191

viii https://lostarmour.info/harkov-irba

ix https://t.me/rezident_ua/22790

x https://www.nytimes.com/article/russia-ukraine-kharkiv.html

xi https://www.foxnews.com/world/us-nato-military-trainers-eventually-sent-ukraine-report

xii https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/04/30/the-war-weary-47th-mechanized-is-ukraines-emergency-brigade-the-pentagon-is-rushing-replacement-vehicles-to-keep-the-exhausted-unit-in-the-fight/?sh=e684d1d70026

xiii https://english.elpais.com/international/2024-04-22/ukraines-star-brigade-in-dire-state-due-to-lack-of-weapons-and-its-own-mistakes.html#

xiv https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/04/23/a-ukrainian-brigade-disappeared-and-a-russian-brigade-almost-broke-through-how-the-battle-for-ocheretyne-upended-the-war-in-ukraine-this-weekend/?sh=77b7d42a4901

xv https://en.topwar.ru/242258-genshtab-vsu-perebrosil-v-rajon-volchanska-93-ju-ombr-vsu-s-zadachej-ostanovit-prodvizhenie-shturmovyh-grupp-besstrashnyh.html

xvi https://bigserge.substack.com/p/russo-ukrainian-war-the-deluge

xvii https://www.forbes.com/sites/davidaxe/2024/04/24/as-russian-troops-broke-through-ukrainian-lines-panicky-ukrainian-commanders-had-no-choice-but-to-deploy-one-of-their-least-prepared-brigades/?sh=5173c59e4e64

xviii https://militaryland.net/news/territorial-unit-from-volyn-becomes-a-mechanized-brigade/

xix https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-03-31/russians-embrace-putin-s-ukraine-war-as-kremlin-muzzles-dissent?embedded-checkout=true

xx https://www.bbc.com/news/articles/cn007p39zdzo

xxi https://www.euronews.com/2024/05/16/who-is-russias-new-defence-minister-andrei-belousov-and-why-did-putin-appoint-him

xxii https://www.aljazeera.com/news/2024/5/14/russian-corruption-probe-widens-as-senior-defence-official-arrested

xxiii https://jamestown.org/program/veterans-of-war-against-ukraine-become-new-russian-elite/

xxiv https://www.theguardian.com/world/article/2024/may/14/andrei-belousov-putin-picks-trusted-technocrat-to-run-defence-ministry

xxv https://edition.cnn.com/2024/05/15/europe/blinken-rockin-free-world-scli-intl/index.html

xxvi https://www.nbcnews.com/politics/national-security/top-us-officials-dont-want-give-ukraine-tanks-rcna66753

xxvii https://www.pravda.com.ua/eng/news/2024/05/22/7457112/

xxviii https://www.nytimes.com/2024/05/22/us/politics/white-house-ukraine-weapons-russia.html

xxix https://apnews.com/article/russia-ukraine-war-belgorod-schools-evacuations-f2ef2e3064ce6b47525f5238229e7c70

xxx https://www.reuters.com/world/europe/belgorod-city-where-war-ukraine-came-russia-2024-03-15/

xxxi https://www.politico.eu/article/ukraine-faces-an-acute-manpower-shortage-with-young-men-dodging-the-draft/

xxxii https://www.wsj.com/world/europe/ukraines-battered-army-grapples-with-growing-troop-shortage-6d695eba