
di Zhang Wenmu
Traduzione (dall’inglese) e note a cura di Francesco Maringiò
Zhang Wenmu è uno studioso marxista e stratega militare. Alcuni suoi saggi sono stati pubblicati in Italia su Limes. Insegna al Centro di studi strategici della Beihang University di Pechino ed è direttore esecutivo del Centro di ricerca sul socialismo mondiale dell’Accademia cinese delle scienze sociali (CASS). Questo suo intervento è estremamente interessante perché, nella sua semplicità, rende chiaro un modo di pensare strategico, usando le lenti del maoismo ed in particolare l’individuazione della contraddizione principale. Ed oggi la contraddizione principale, dice Zhang, è quella relativa allo stretto e non il confronto con gli Usa. Quella è la strategia del separatismo che vorrebbe che la Cina si avventurasse in uno scontro diretto con gli Usa.
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La contraddizione principale nel Mar Cinese Orientale in questo momento è la riunificazione tra le due sponde dello Stretto, ed è esclusivamente un affare tra le due parti. Se si trascina Pelosi in questa vicenda, la riunificazione diventerà una importante questione nelle relazioni sino-statunitensi, complicando ulteriormente le cose e sostituendo la contraddizione principale con una secondaria.
Non dovremmo intraprendere alcuna azione nei suoi confronti perché la contraddizione principale è legata alla questione dello Stretto; dovremmo invece lasciarla andare. In questo modo la contraddizione principale rimarrà netta.
Questo probabilmente inasprirà Tsai Ing-wen, il Giappone e Wall Street. Tutti questi soggetti hanno interesse a trasformare la riunificazione dello Stretto in un conflitto sino-statunitense simile a quello dei primi anni Cinquanta.
Ciò fornirebbe a Tsai Ing-wen una strategia di uscita dalla crisi, proprio come fece Chiang Kai-shek all’epoca. Il Giappone avrebbe un’altra occasione per raccogliere il bottino di un conflitto sino-americano, mentre Wall Street è sempre ansiosa di aumentare la vendita di armi.
Pelosi è fuori, e tutto ciò che ha ottenuto è la “faccia” (cioè le lodi) per cui è venuta. La questione dello Stretto è attualmente tornata al suo stato originale e puro, abbiamo ancora ciò che è fondamentale, la sostanza della situazione.
Di recente, ci sono state richieste da parte di persone che vogliono “vedere un po’ di azione” e trasformare la questione dello Stretto in un problema sino-americano, facendolo diventare così la contraddizione principale, con alcuni che hanno persino minacciato di abbattere l’aereo di Pelosi. Questo, però, servirebbe solo a distrarci dalla contraddizione principale.
Il problema dello Stretto è una preoccupazione solo cinese. Sebbene non possa essere completamente separato dal problema degli Stati Uniti, dovremmo cercare di minimizzare il più possibile la sua influenza.
È fondamentale rendersi conto che Wall Street, e non il popolo americano, è responsabile dell’escalation dei conflitti negli Stati Uniti. È per questo che Mao Zedong ha combattuto solo l’esercito di Chiang e non le forze statunitensi.