La crescente tendenza alla guerra delle “ulcere di superficie”

di Wang Xiangsui

Traduzione dal cinese e note a cura di Herta Manenti

Quello che segue è un estratto dal libro “Chinese role in the future world” di Wang Xiangsui, professore all’Università di Beihang a Pechino e colonnello in pensione dell’esercito. Wang è stato coautore, assieme al generale Qiao Liang, del libro “Unrestricted warfare”, divenuto un saggio di riferimento del dibattito negli ambiti della geopolitica mondiale. Il testo qui riprodotto è del 2017 ma la lettura e straordinariamente interessante oggi anche, alla luce di quanto sta avvenendo nel mondo. La profondità analitica fa emergere chiaramente la qualità dell’analisi strategica dell’autore.

Continui piccoli scontri solo la nuova tendenza nella sicurezza globale derivante dall’impraticabilità delle grandi guerre tradizionali. La principale causa risiede nel radicale cambiamento economico e politico del mondo contemporaneo. Nell’era della finanziarizzazione, controllare il flusso e la velocità dei capitali è il principale modo per fare soldi quindi, in un paese dominato dal capitale finanziario, in questo contesto, fintanto che si potranno realizzare conflitti e guerre che controllano i flussi di capitali, diventerà una leva sempre più efficace per determinare flussi di capitali. Da questa prospettiva, una crisi ben congegnata che scoppia all’improvviso, uno sciopero militare a breve termine, o anche un problema o una notizia fabbricati ad arte, possono causare confusione e panico e diventare un mezzo a disposizione del capitale finanziario per controllare i prezzi (vendere a un prezzo alto e acquistare a un prezzo basso) e determinare un grande afflusso e deflusso di capitali. Con l’emergere di nuove tecnologie, lo sviluppo di nuovi concetti di guerra e l’apertura della cassetta degli attrezzi generatrice di crisi propria del capitale finanziario, vedremo che gli strumenti in essa contenuti sono diventati sempre più potenti e diversificati.

Analizzando la situazione sicurezza internazionale e delle pratiche belliche, il mezzo che risulta il più efficace per guidare il flusso di capitali – a basso costo e ad alta efficienza – è di utilizzare una combinazione di “rivoluzioni colorate”, sanzioni economiche e pressioni militari che combinano un approccio su più fronti. L’ambiente della sicurezza di un paese o di una regione comporta un ampio deflusso di capitali in entrata e in uscita. Negli ultimi anni, le cosiddette “rivoluzioni colorate” hanno creato continuamente “ulcere di sicurezza”. Attraverso una pianificazione segreta le cospirazioni, pressioni militari non militari combinate in modi legali o illegali per creare seri problemi sociali nei paesi rivali. Le turbolenze, sfruttando la natura avversa al rischio del capitale, genera conflitti oppure disordini in alcune aree ricche di capitale, assorbendo un gran numero di afflussi di capitali e la copertura del dollaro americano controlla direzione e velocità dei flussi internazionali di capitali. Non solo una sorta di profitto per il capitale, questo sistema è a tutti gli effetti una nuova forma di guerra.

Sotto l’economia globale sempre più finanziaria, il capitale finanziario controlla il potere di determinazione dei prezzi delle risorse mondiali e dei prodotti manifatturieri, la catena industriale globale e la catena del valore. Direzionare il capitale rischia di indurre a gravi conflitti generati dalla corsa all’ accaparrarsi i profitti finanziari. I tradizionali confronti militari, hanno costi molto elevati sia politici che economici, la “guerra dell’ulcera” può effettivamente cambiare il Flusso e il tasso di capitale ma può comunque anche stimolare controversie che sfociano in confitti armati veri e propri.

La cosiddetta “ulcera superficiale” si riferisce ai conflitti acuti e alle guerre a bassa intensità che alcuni paesi e forze internazionali creano intenzionalmente in momenti e luoghi chiave per mantenere la loro influenza e il controllo su aree specifiche e che possono esplodere in virtù di minacce alla sicurezza, La guerra da ulcera di superfice è caratterizzata principalmente dal perseguimento dell’influenza e del controllo, con lo scopo naturale di perseguire effetti a breve termine non obiettivi a lungo termine: spesso non è una questione endogena di sicurezza, ma piuttosto un conflitto creato deliberatamente da forze esterne; non fatale, ma doloroso e ricorrente , a seconda delle necessità del momento.

Per questo motivo, creare e mantenere “superfici ulcerose” in aree chiave che influenzano il flusso di capitale è un nuovo metodo per gestire giochi di interesse tra paesi legati all’economia virtuale e paesi dell’economia reale, diventando una forza trainante per il flusso dei capitali nell’era della globalizzazione finanziaria; una nuova forma violenta con cui l’egemonia monetaria si manifesta. Se questo tipo di violenza provoca un confronto a bassa intensità e danni ad un’area specifica in un momento critico grazie alla combinazione di vari mezzi con lo scopo di direzionare e gestire la velocità del flusso di capitali, questa tattica può diventare una strategia nazionale nell’epoca del capitale finanziario, una seria minaccia alla realizzazione degli interessi nazionali e il raggiungimento degli obiettivi strategici delle nazioni coinvolte.

A giudicare dalla situazione attuale, le principali “ferite per la sicurezza” del mondo sono concentrate in tre regioni. La zona intermedia tra l’UE e la Russia, oggi principalmente in Ucraina, è una delle principali “ulcere di superfice” del mondo. L’area dell’euro è il principale concorrente del sistema del dollaro USA, pertanto, l’intensificazione deliberata dei conflitti, l’innesco di controversie e la formazione di guerre in un momento critico e in un’area nevralgica che possa influenzare l’economia europea, potrebbero effettivamente cambiare la direzione e la velocità dei flussi di capitale, sconvolgendo la dimensione globale dell’Europa, condizione necessaria ai mercati finanziari statunitensi. Considerando il modello strategico globale, l’esistenza di questa “ferita di sicurezza” può effettivamente impedire all’UE di sviluppare una relazione di cooperazione a lungo termine con la Russia e impedire l’emergere di una “Grande Europa” che potrebbe garantirne la sicurezza e portare un enorme sviluppo nell’Europa centrale.

Il Medio Oriente è un’altra “ulcera superficiale” nel mondo. Il Medio Oriente non è solo una delle principali aree produttrici di petrolio nel mondo, ma anche un importante fornitore di petrodollari e il snodo fondamentale del sistema di globalizzazione di tipo americano. Negli ultimi anni, i paesi produttori di petrolio del Medio Oriente hanno mostrato le loro intenzioni e le loro azioni di utilizzare l’euro o altre valute sovrane a vari livelli. Se questa tendenza dovesse continuare, l’impatto sul sistema egemonico globale degli Stati Uniti sarebbe di portata insopportabile. Attualmente, il dollaro USA rappresenta ancora oltre il 60% (59% a fine 2020) della valuta di riserva e di regolamento del commercio mondiale, che ha molto a che fare con l’ancoraggio del commercio di materie prime come il petrolio al dollaro USA. Si stima che La quota del dollaro nelle transazioni mondiale potrebbe scendere a circa il 30% qualora scambi come il petrolio si slegassero dal dollaro, creare “ferite alla sicurezza” e formando e mantenendo la dipendenza dei paesi mediorientali sulla potenza militare statunitense, può prevenire il pericolo del collasso del sistema Statunitense basato sul dollaro.

Intorno alla Cina si sta formando una terza “ulcera di superfice” di livello mondiale. Il 1° gennaio 2010 è stata ufficialmente lanciata l’area di libero scambio Cina-ASEAN. La Cina creato e costruito la cooperazione economica con l’area ASEAN, il Giappone e la Corea del Sud per formare un’area commerciale di libero scambio, promuovendo in particolare il processo di integrazione valutaria attraverso currency swap, che minaccia il monopolio del sistema del dollaro USA nella regione Asia-Pacifico. Pertanto gli Stati Uniti hanno adottato una strategia di tornando a concentrarsi sull’ Asia-Pacifico”. Successivamente, gli incidenti dell’isola di Yanping, della nave Tianan, dell’isola di Diaoyu e delle controversie sulla sovranità nel Mar Cinese Meridionale sono emersi uno dopo l’altro e la questione nucleare della Corea del Nord ha continuato a proporsi : essenzialmente gli Stati Uniti sfruttavano la loro potenza militare per creare una distanza tra la Cina, i paesi dell’ASEAN e i paesi del nord-est asiatico generando problemi di sicurezza, creando conflitti e formando una tensione controllabile al fine di mantenere l’influenza degli Stati Uniti nell’Asia orientale e nelle aree circostanti la Cina. Questo approccio è una versione aggiornata della “strategia marginale” di Spikman, perché oltre alle tradizionali considerazioni geopolitiche implica una maggiore competizione valutaria.

generare problemi di sicurezza, formando “ulcere superficiali” disordini e guerre nelle aree ricche del capitale internazionale e nelle aree chiave che influenzano il flusso di capitali, è il nuovo strumento con cui le grandi potenze praticano i propri interessi.

La creazione artificiale di problematiche amplificate dal clamore mediatico, creare crisi, lanciare “rivoluzioni colorate”, usare in modo circoscritto la forza militare; spesso lo scopo non coincide con obiettivi geopolitici, ma è quello di influenzare il capitale internazionale, direzionarne e controllarne il flusso e la fluttuazione. L’uso di questo metodo è più in linea con le esigenze del capitale finanziario per realizzare profitti rispetto al lancio di una guerra su larga scala. L’emergere di guerre simili ad ulcere si pone in continuità con le politiche del capitale finanziario contemporaneo, un fenomeno bellico compatibile con la finanziarizzazione globale.

Riconoscendo questa nuova tendenza, possiamo comprendere la legge operativa legata alla sicurezza della guerra contemporanee e sapremo da dove cominciare per risolvere i tanti problemi di sicurezza che oggi affliggono il mondo.

Note

Qui attualissimo Dalla Marina militare USA, si ammette che si sta cercando di dare un’ulcera alla CINA https://www.19fortyfive.com/2021/12/the-ulcer-strategy-how-the-us-us-military-could-wage-war-on-china/.” David Berger vuole dare a XI Jinping un’ulcera. All’inizio di questo mese il comandante del Corpo dei Marines degli Stati Uniti ha firmato il “Concept for Stand-in Forces“, una direttiva strategica che delinea come le piccole unità marine opereranno lungo la prima catena di isole dell’Asia in concerto con la flotta della Marina degli Stati Uniti per rendere le cose difficili al popolo cinese Marina dell’Esercito di Liberazione durante un conflitto nel Mar Cinese Orientale, nello Stretto di Taiwan o nel Mar Cinese Meridionale.

Se questa tattica ha successo, il concorrente scoraggia il suo antagonista, persuade gli alleati e i partner dell’antagonista ad abbandonare quella che sembra una causa persa e corteggia alleati e partner affinché si uniscano con quella che sembra la causa vincente.”

IL termine ulcera nasce dalla definizione data alla guerriglia spagnola contro l’occupazione delle forze Napoleoniche in Spagna “l’ulcera Spagnola” La guerra di indipendenza spagnola (Peninsular War per gli inglesi) vide la Spagna, il Portogallo e l’Impero britannico contrapporsi alla Francia guidata da Napoleone. Lo scontro iniziò quando le truppe francesi, attraversata la Spagna, loro alleata, attaccarono il Portogallo nel 1807 e, poi, a seguito della defezione spagnola, la Spagna nel 1808. Il teatro operativo in questione rappresentò il primo grande palcoscenico in Europa che vide protagonista, su vasta scala, una forma particolare di combattimento: la guerriglia.

Wang Xiansui ribalta il concetto di ulcera applicandolo ad una forma principalmente difensiva ma ad una vera e propria incessante aggressione sottotraccia. Di questo capitolo del libro del Prof. Wang Xiangsui risulta molto interessante che attualizzi la metafora dell’ulcera riconducendola a modalità e scopi propri del mondo contemporaneo dove la finanza e la comunicazione hanno assunto ruoli di vera e propria aggressione, non a caso si è parlato di “trade war”, che ai tempi di Napoleone non erano ancora determinanti. L’utilizzo di un termine che rimanda alla prima tecnica di guerriglia applicata a livello tattico militare, parrebbe indicare anche una percezione della debolezza USA, che cerca di mantenere con una “guerriglia “il suo ruolo egemone nel mondo.

Il libro “Chinese Role in the future world” fu pubblicato nel 2017 e pare toccare alcuni temi centrali oggi proponendo quelli che per lui sono i 3 scenari di crisi centrali, dalla crisi Ucraina e il rapporto USA UE Russia, le tensioni nel Mare della Cina del sud e la questione mediorientale.

Unisciti al nostro canale telegram