IV Reich e le perversioni del depravato teatro neototalitario occidentale

usa bandiera campo

di Mark Epstein

Mai dai tempi della crisi missilistica cubana siamo arrivati così vicini ad un possibile olocausto nucleare. E mai il Reich ha perseguito politiche così neototalitarie di asservimento, distruzione, negazione (economica soprattutto: le sanzioni; ma anche politica, la de facto cancellazione quasi totale di qualsiasi iniziativa diplomatica) nei confronti del ‘resto del mondo’, anche dei suoi presunti ‘alleati’ (in realtà servi), come la UE, Canada, Giappone, Australia, Nuova Zelanda, Corea del Sud, ecc.). Un neototalitarismo di un’arroganza e strafottenza inaudite, di un senso di entitlement senza precedenti, il cui fine ultimo è un controllo neototalitario istituzionale globale che è per parecchi versi molto simile al Tausend Jahre Reichnazista, per altri ancora molto più capillare e totalitario nelle sue aspirazioni di controllo fino negli ambiti più micro ed individuali.

Fini che poi poggiano, in modo grottescamente surreale, su basi materiali, economiche, istituzionali che sono completamente inadeguate a sostenere mire di questo tipo. Basti vedere il declino del Reich confrontato alla Cina, o la costante crescita ed il sempre maggiore consenso goduto dai BRICS, rispetto alla mafia totalitaria sempre più isterica e paranoica dello ‘Occidente’, protetta ed ovattata da una bolla mediatico/propagandistica/disinformatrice sempre più patologicamente menzognera e manipolata dei ‘media’ controllati e finanziati da questa stessa mafia.

Questo percorso ultra-arrogante è iniziato con la presunta (!) ‘fine della Guerra Fredda’, quando in realtà il Reich ha semplicemente proseguito ed ampliato l’uso ed abuso del suo controllo di istituzioni nominalmente ‘globali’, in realtà completamente asservite, dallo FMI, alla NATO, all’ONU in quasi tutti i sensi e settori, per cercare di imporre questo dominio globale capillare unilaterale. Le guerre in Iraq, Libia, Afghanistan, e tentativi in Siria ed altrove sono state perseguite con questo fine, ossessivo, in mente. Ma in realtà così come le basi di un’economia reale del Reich si stavano già sfaldando, ‘coperte’ dall’in apparenza inoppugnabile dominio nel settore finanziario-bancario (in parte di ciò che si potrebbe definire un’economia ‘virtuale’), così il crescendo di degenerazione e corruzione delle istituzioni del Reich, dove il poco che rimaneva di una ‘repubblica’ iniziale veniva travolto e sostituito dai meccanismi dell’impero neototalitario (vedi le previsioni ed analisi già decenni fa in questo senso di Chalmers Johnson), facevano sì che anche la tanto esecrata (o decantata a seconda dei punti di vista) “military-industrial-[Sekurity] complex” ormai era diventata un’apparato infernale che divorava una parte sempre crescente del budget, e parassitava aree sempre maggiori dell’economia ‘reale’, quasi sempre in combutta con il parassitismo del settore finanziario, ma, in realtà, secondo i criteri classici di un capitalismo sempre più finanziarizzato ed ‘imperializzato’, solo per generare profitti per questo “complex”, non (!!!) in grado di produrre armi, e materiale bellico veramente all’altezza dei fini di dominio capillare. La guerra in Ucraina è solo l’ultima dimostrazione del degrado e dello stato in realtà fallimentare della base industriale e tecnologica di questo “complex” (si pensi solo comparativamente a dove si situano Russia e Cina a confronto del Reich nel settore dei missili ipersonici). Anche per questi motivi è importante riconoscere l’importante lato mafioso-criminale di questa stessa elite parassitaria, e quindi la sua ‘naturale’ tendenza a distruggere ed avere il massimo disprezzo per l’universo legale, giudiziario, ed istituzionale almeno nominalmente ‘condiviso’, ed ereditato da passati meno (neo)totalitari, dei regimi parlamentari occidentali.

Siamo quindi in presenza dell’ultima della più colossale istanza del mutuo rafforzamento di declino e militarizzazione (almeno come spesa, se non come risultati) in quella che lo storico Paul Kennedy descrive ed analizza ne “The Rise and Fall of Great Powers”.

L’ossessivo, maniacale, inseguimento di questo fine di dominio globale, con fondamenta economiche e vieppiù anche industrial-militari sempre più degradate sulle quali poggiare, ha rafforzato l’aspetto paranoico, e sempre più ossessivo, del neoliberismo neototalitario come ‘sistema’ sul quale poggia il tutto: ossessione che è ormai visibile anche a livello psicologico in quasi tutte le istituzioni e ‘leader’ di questo ‘Occidente’ iper-irrazionale ed ueber-maniacale, ossessività totalitaria che vediamo nella seriale rincorsa ed escalation di tutte le misure coercitive e negative usate a fini ‘di controllo’ (sanzioni, saccheggi e pirateria finanziaria, abusi a tappeto e sempre più in crescendo dei sistemi legali sia nazionali che internazionali, universi di censura e controllo della (dis)informazione sempre più incontrollati e diffusi). Quando manifestamente non producono i risultati desiderati, questi folli neototalitari invece di prendere in considerazione la realtà, cercare di imparare qualcosa da questi catastrofici fallimenti, fanno l’esatto contrario, cioè moltiplicano gli sforzi lungo questi stessi binario dello ultra-fallimento. Sia le sanzioni, che gli stratagemmi militari usati per cercare di usare l’Ucraina come ‘proxy’ per destabilizzare la Russia, e provocare l’ennesimo golpe a favore del Reich in uno stato non asservito, mostrano in praticamente tutti i casi questi solchi della follia neototalitaria in escalation crescente, con tattiche sempre più eclatantemente di terrorismo di stato invece che di natura bellica in senso vero (assassini in Russia, Crocus, terrorismo in Crimea, terrorismo in Dagestan, usando quasi sempre gruppi islamo-terroristi creati ad hoc dai servizi occidentali, come ISIS, ed affini, tentati assassini contro Robert Fico, il fondatore del principale partito in Georgia, e non da ultimo, Donald Trump). Tattiche che da decenni sono quelle del Reich come sappiamo anche dal periodo della Guerra Fredda (cf. ‘strategia della tensione’ in Italia, ed in parte anche in Germania, ecc.). Ragione per cui l’acronimo NATO oggi, dove si ‘celebra’ il suo 75esimo, dovrebbe stare in realtà, visto il sostegno ad Ucraina ed a regimi e gruppi affini per “Nazi Assistance Terrorist Organization”. Questo stato di crescente parossismo paranoico neototalitario rassomiglia agli anni degli assassini seriali nel Reich (JFK, RFK, MLK, Malcolm X, membri delle Pantere Nere, ed altri…), solo entro una cornice molto più follemente irrazionale, ed un contesto enormemente più allargato e neototalitario (allora era la ‘norma’ della famiglia ‘nucleare’ di origine maccartista, ed il Reich era in piena Guerra Fredda per imporre il suo fiat anti-comunista, benchè già allora fosse più che altro un pretesto, e le elite non sapessero nulla di tradizioni comuniste, ma tutto dei loro interessi).

Questa devastazione delle fondamenta economiche del Reich in realtà, come ha analizzato in maniera come sempre molto raffinata e documentata Michael Hudson, non dipende affatto ‘solo’ dal settore ‘finanziario, ma da tutto il settore FIRE, e cioè Finance, Insurance and Real Estate, che porta alle forme di neoliberismo neototalitario iper-parassitario che vediamo nei sistemi di sfruttamento delle rendite, in realtà completamente anti-competitive ed ‘anti-capitaliste’ se per ‘capitalismo’ intendiamo ancora un modello basato su competizione e produzione reali (non manipolazioni di tutti i tipi ‘virtuali’).

Il più completo disprezzo per le istituzioni e la loro manipolazione illimitata: sistema giudiziario, servizi (forse ovviamente, ma comunque), media-sistema propagandistico e di disinformazione; costituzione (Obama, eliminazione dello habeas corpus); censura ‘indiretta’ (privatizzata) a tappeto (soprattutto social media); manipolazione a tutti i livelli, spesso anche in modo criminale, di tutti gli aspetti del sistema elettorale, e quindi parlamentare; svuotamento e distruzione dell’istituzione della presidenza, visto che si protegge per anni un individuo sia fisicamente che mentalmente completamente incompetente a svolgere le mansioni dell’ufficio (Biden), senza il benchè minimo senso di pudore, scandalo, ribrezzo per come si travisa nelle maniere più fondamentali questo ufficio.

Attacchi illimitati in infiniti settori alla presunta ‘sacrosanta’ “balance of powers” (o “checks and balances”) tra esecutivo, legislativo e giudiziario, con attacchi ad hoc e minacce di ‘prosecuzione’ contro la Corte Suprema ed i suoi giudici semplicemente perchè non obbediscono alle volontà dei Dem oligarchici neototalitari, e non producono in modo supino e senza fare domande i ‘risultati’ voluti da questi stessi bonzi totalitari.

Retorica-propaganda-disinformazione riguardo la “democrazia” e presunte minacce contro questo iper-abusato fantoccio-feticcio, che dai decenni di propaganda ad hoc per sovvertire regimi non servili nel resto del mondo viene ora applicata, in modo appunto tipico della escalation neototalitaria, pienamente all’interno, contro tutti i ‘devianti’ dai voleri neototalitari della ‘extreme center’: in primis contro avversari politici interni alla Duopoly, in primis Trump, attacchi orchestrati soprattutto in collaborazione con i servizi, ma poi in realtà contro tutte le forme di dissenso, critica e ‘deviazione’ che escono dal millimetrico spazio totalitario della propaganda PC neoliberal-neototalitaria, in gran parte incentrata su mantra identitari, cavalli di troia per forme di controllo individuale capillare e, ovviamente, per vastissimi spettri di forme di divide et impera.

Esemplificazione delle perversioni nel caso Biden

Voglio entrare nel merito dei particolari nel caso Biden, perchè illustrano molto bene l’illimitato numero di strumentalizzazioni, falsificazioni, disinformazione che vengono messe in campo per cercare di eliminare qualsiasi alternativa allo scopo neototalitario che le elite neoliberali globalizzanti si prefissano.

Biden vs Trump, ‘democrazia’ vs ‘menzogna’

Nell’ossessivo ciclo mediatico propagandistico, soprattutto a seguito del catastrofico dibattito avuto dalla senile marionetta Biden, la fognatura propagandistico-disinformante dei ‘mass-media’ ha cercato di delineare la ‘cornice’ neoliberale usando un presunto contrasto di difesa della ‘democrazia’ (vedi sopra riguardo le centinaia di operazioni di golpe- ‘regime change’ eseguiti dal Reich da molti decenni a questa parte) vs. ca. la ‘minaccia autoritaria’ (spesso si usa come ormai quasi ovunque in ‘Occidente’ la etichetta bon-a-tout-faire di “fascismo” senza il benchè minimo fondamento o cognizione reale, filosofica, politica, storica di cosa il termine implichi precisamente) e le ‘menzogne’ di Trump.

Cominciamo con la auto-esaltazione e strumentalizzazione del termine ‘democrazia’ per riferirsi a Biden ed all’ala oligarchica Dem di cui fa parte (anche se in questi tempi di sfrenate paure elettoralistiche parte della farsesca depravazione del teatro neototalitario è che Biden stesso ed il partito neototalitario Dem si accusano vicendevolmente di pratiche NON-‘democratiche’…).

A) Biden, che già nelle primarie 2019-2020 dava chiari segni di degenerazione cognitiva, non ha in realtà mai vinto nulla nelle primarie: è stato la marionetta-beneficiario delle manipolazioni delle primarie da parte di Obama, del boss mafioso nero Dem della Carolina del Sud, che per evitare una vittoria di Bernie Sanders (ripetendo le manovre a beneficio della Shillary Klinton del 2016 contro Sanders) hanno premuto che tutti gli altri candidati si ‘ritirassero’ (con l’eccezione della Marianne Williamson, e di Sanders appunto), lasciando così il campo alla marionetta ideale per le strumentalizzazioni dietro le quinte, il già declinante Joe Biden. Quindi già qui, altro che ‘democrazia’..

B) Quest’anno nel 2024 la DNC, il ‘consiglio d’amministrazione’ neoliberal-mafioso dell’ala Dem dell’oligarchia ha fatto sì che de facto non ci fossero primarie (cioè le ha tenute sulla carta, ma accertandosi di escludere, penalizzare, impedire la partecipazione di qualsiasi altro candidato competitivo), e che quindi Biden fosse nominato come il candidato Dem senza alcuna opposizione reale. Di nuovo, altro che ‘democrazia’…

C) Da anni qualsiasi osservatore con un minimo di materia grigia ed abilità percettiva si era reso conto che Biden aveva seri problemi cognitivi, relati all’anzianità. Problemi che, come con quasi tutte le malattie degenerative di questo tipo, non fanno altro che peggiorare con il passare del tempo. Cosa che puntualmente si è avverata, soprattutto in questi ultimi 9-6 mesi… Per anni e mesi precedenti al catastrofico dibattito, tutto il ‘consenso’ della fognatura propagandistico-disinformante era che chiunque osasse criticare lo stato mentale di Biden era un complottista, un agente di Putin (ovviamente…), che si basava su video manipolati, ecc. (“deepfakes” e via dicendo a più non posso…). Improvvisamente il reale che si cercava di occultare in maniera così totalitaristicamente ossessiva non poteva più essere nascosto, ed allora nello spazio di pochissime ore, tutto il consenso della fognatura ‘mediatica’ oligarchica Dem si è spostata a ‘scoprire’ ciò che era risaputo ed ovvio da anni… In combinazione con il fallimento sempre più eclatante di tutte le manovre di perversione del sistema giuridico e giudiziario contro Trump per cercare di impedire che potesse partecipare alle elezioni, soprattutto dopo la decisione della Corte Suprema sulla “presidential immunity”, improvvisamente i bonzi mafioso-oligarchici dell’ala Dem si rendono conto della trappola che in realtà ha finito per intrappolare loro stessi. Quindi ora disperati tentativi, soprattutto visti i sondaggi e la performance assolutamente iper-catastrofica del regime Biden in tutti i settori, per cercare di trovare un candidato ‘alternativo’ per rimpiazzare Biden, i più realisti capendo che ormai la contesa per la presidenza era quasi sicuramente persa, ma che con la ‘sostituzione’ almeno si poteva cercare di salvare il salvabile per le altre contese per la Camera ed il Senato, che, restando Biden, rischiavano-rischiano di portare ad una debacle storica e catastrofica per l’ala Dem. Manipolazioni e ‘sostituzioni’ che ovviamente di ‘democratico’ hanno ancora meno di quanto ricordato sopra… Le manfrine di Biden sono ovviamente solo indice del suo degenere narcisismo e senso del ‘dovuto’ all’imperatore, visto che il suo potere è tutto basato sull’assoluto contrario della ‘democrazia’ anche intesa nel senso molto corrotto e manipolato di ‘democrazia parlamentare’ occidentale…

Il proteggere un fantoccio così eclatantemente e patologicamente incompetente solo a livello di basilari operazioni cognitive, per anni, quindi, con la piena complicità della fognatura disinformante mediatica, e sostenerlo in questo ruolo in maniera completamente anti-costituzionale ed illegale (25th Amendment, e via dicendo…) se si considera in maniera minimamente seria il ruole istituzionale e costituzionale della presidenza, è un’ennesima prova del più totale disprezzo di questa elite neoliberal-neototalitaria oligarchica Dem per anche gli standard più microscopici di una democrazia reale ed effettiva. 

D) L’ira demenziale di Biden contro Putin, la Russia, chiunque lo critichi o dubiti di lui, è, a livello individuale, un’esemplificazione dell’ira dell’elite oligarchica neoliberal-neototalitaria contro la realtà del mondo che cambia, e che vieppiù fa risaltare l’ultra-corrotto e scandaloso parassitismo di questa classe che vive in una bolla dove vorrebbe imporre che tutto, senza eccezione, è DOVUTO loro (!!!), semplicemente a causa del potere che ora sfruttano e manipolano, senza in realtà quasiasi altra giustificazione o fondamento di sorta. Altr elemento di questo disprezzo totale e totalitario per la democrazia…

E) Benchè non possa costituire una ‘prova’ empirica, il fatto che questa propaganda re “democrazia” ed il pericolo presunto che la candidatura Trump rappresenterebbe (senza il benchè minimo supporto empirico a sostegno), è parte tipica del ‘modus operandi’ dei servizi, della CIA in modo particolare, è un altro elemento, indiretto, a sostegno dell’analisi delle profondissime connivenze neototalitarie dell’ala oligarchica Dem. Mentre si propagandizzava la “war on drugs” il Reich era pienamente coinvolto nei traffici di droga dei Contras, e il principale responsabile della diffusione della cocaina in forma ‘crack’ nei ghetti di Los Angeles e grandi fette della California (cf. i lavori di Gary Webb e di Michael Ruppert a riguardo). Mentre finanziava, organizzava, sosteneva in tutti i modi i traffici di droga dei Contra (come aveva già fatto per decenni in Afghanistan e nel sud-est asiatico) a sostegno delle loro campagne terroristiche (che, visto questi appoggi, erano in realtà forme di terrorismo di stato, come oggi lo è il sostegno al regime neonazista ucraino), con classica spudoratezza la CIA ai tempi accusava Cuba (!!!: senza la benchè minima prova ovviamente) di essere coinvolta nel traffico di droga. Questa ‘simultanea’ dell’accusare altri, in menzogne a 180o, di ciò che in realtà si pratica in proprio, è una caratteristica tipica della CIA. Di cui, viste i miei precedenti riferimenti al parassitismo finanziario di Wall Street ed affini, bisogna sempre ricordare le origini e le manipolazioni istituzionali collegate appunto a Wall Street ed alle ditte ‘legali’ ad essa collegate (i fratelli Dulles, Sullivan & Cromwell, Wild Bill Donovan, James Jesus Angleton, e così via all’infinito).

Il tentato assassinio contro Donald Trump

Un qualsiasi osservatore non affetto da ‘Trump Derangement Syndrome’ (o, in politica estera, da ‘Putin Derangement Syndrome’, visto il tentativo che dura ormai si può dire da quasi un decennio di montare la narrativa complottista russofoba di presunte intese, simpatie od accordi tra i due), non può che concludere che la l’atmosfera ultra-velenosa di odio, pregiudizio, disinformazione, propaganda contro Trump e MAGA (a livello molto personalizzato, e che, intenzionalmente, non tocca i moltissimi punti sui quali Trump, e l’establishment dell’ala Rep della Duopoly, perseguono esattamente la stessa politica neototalitaria oligarchica a favore del Reich, e delle sue elite ueber-parassitarie, dell’ala Dem della Duopoly) sia stata un elemento fondamentale, probabilmente decisivo, nel facilitare questo ultimo (ed ennesimo, nella storia intrisa di questi atti nel Reich) tentativo di assassinio contro Trump. In rete si possono trovare molti elenchi delle centinaia di migliaia di attacchi, non raramente inviti a violenza e-o assassinio, contro Trump, il suo movimento MAGA, ecc. Anche nelle ore del tentativo fonti come CNN cercavano di minimizzare parlando di ‘incidenti’, ‘caduta di Trump’, o l’ultra-schifoso Guardian (la stessa fonte che si è data da fare così schifosamente contro Assange per anni) che scrive di un “alleged [!!!] assassination attempt”, tutto per cercare di ‘omertizzare’ i loro anni (per non dire quasi decenni…) di disinformazione diretta contro Trump, presunti ‘fascismi’ di chiunque non accettasse servilmente la doxa neoliberal-neototalitaria, ‘white supremacy’, e così via all’infinito, nella quasi totalità dei casi senza il benchè minimo supporto empirico, in un’occultazione paranoica, demenziale, del reale a favore delle loro bolle-ghetto di disinformazione e ‘wishful thinking’…

Ovviamente la strategia delle elite che in realtà controllano i giochi della Duopoly, almeno per quanto riguarda gli obiettivi fondamentali, se non per tutti i dettagli istituzionali nella quotidianità, è sempre stata quella di offrire una parvenza (per quanto assolutamente ridotta ai minimi termini) di ‘scelta’, ma de facto controllata in quasi ogni suo aspetto (controllo esercitato dalla cosiddetta “donor class”, cioè dalla classe, perlopiù oligarchica, di chi finanzia ad hoc i partiti). Basti vedere l’operato concreto per esempio della DNC (Democratic National Committee), che legalmente è considerato un ente privato, e quindi non soggetto alle leggi ed alla giurisprudenza riguardo enti realmente più ‘pubblici’ e ‘nazionali’ per quanto ovviamente anche quasi sempre tutt’altro che democratici. La DNC ha regolamenti interni riguardo dibattiti, scelta di candidati, ecc. Inoltre come si è visto nelle campagne del 2016, del 2020 e le più recenti del 2024, manipola (anche in maniera pienamente illegale) le primarie, i voti, la scelta del candidato vincente (tutte le manovre di Obama con Jim Clyburn dietro le quinte per sconfiggere, per la seconda volta, Bernie Sanders, ed eleggere la mummia iper-corrotta Joe Biden), o lo svolgimento di primarie de facto prive di qualsiasi competizione, e con regole manipolate ad hoc, come quelle che hanno ‘rinominato’ Biden nel 2024.

La RNC è internamente (regolamenti interni) più democratica della DNC, ma in realtà soggetta agli stessi controlli oligarchici esterni, della ‘big donor class’ e di altre istituzioni oligarchiche (inclusa la fognatura di disinformazione e propaganda dei MSM, Korporate ‘Media’) del Reich.

Nel caso di Trump e del suo movimento MAGA, abbiamo un’eccezione parziale, perchè con un crescendo continuo ed incontrollato delle istituzioni più totalitarie della National Security State (servizi, in primis FBI, CIA ed NSA, della censura da parte di enti nominalmente ‘privati’, ma in realtà ‘public-private’ come i social media, eterodiretti dalla NatSekState (cf. le censure su Russiagate, Covid e Wuhan e terapie scientificamente valide, il genocidio da parte dell’ente sionista, ecc. ecc.), il degrado del sistema legale, giuridico e giudiziario, l’intrusione sempre più capillare e pronunciata delle aziende (‘datori’ di lavoro…) nelle vite private dei propri impiegati, ecc.), Trump ed il suo movimento, benchè in maniera molto scollegata e politicamente priva di alternative serie, creava almeno degli ‘ostacoli’ allo svolgimento indiscusso delle manovre e manipolazioni, quasi sempre anti-costituzionali, e come minimo pienamente anti-democratiche, neototalitarie appunto, di questa NatSekState.

Il colpo di stato ‘soft’ contro Biden

Dopo la catastrofica ‘performance’ di Biden nel suo dibattito contro Trump (e bisogna chidersi perchè questo primo dibattito sia stato programmato per una data così anormale ed ‘anticipata’ rispetto ai più usuali calendari per questo tipo di dibattito…), nello spazio di ore si puù dire che tutte le elite neoliberal-neototalitarie Dem con la piena connivenza della fognatura disinformatrice, sono passati dal propalare Konspiracy Theories del tipo che tutti i video che mostravano la senilità e demenza di Biden erano “deep fakes” (da notare che, Kamala Harris, come tutta la nomenklatura Dem, così come il coro conformizzato della fognatura mediatico-propagandistica dei ‘media’, ha da anni sostenuto lo stesso mito completamente falso della piena salute, fisica, mentale, cognitiva, del fantoccio Biden), falsi propalati da questa onnipresente, onnipotente, misteriosa ‘destra’ tuttofare, ad ammettere l’ultra ovvio riguardo lo stato fisico e mentale del fantoccio ‘presidente’ e, a montare un’onda sempre più assillante di ‘opinione’ che spingeva per la rimozione del fantoccio. Ovviamente assolutamente NON (!!!) perchè avessero la benchè minima preoccupazione per la costituzionalità e legalità della presenza di un capo di stato demente a capo di un governo eletto per perseguire gli interessi dell’elettorato, men che meno per la salute individuale del fantoccio, ma solamente perchè vedevano i risultati di sondaggi sia pubblici che (soprattutto) privati, che prevedevano uno sfascio catastrofico dell’ala oligarchica Dem a novembre. Quindi con conseguenze importantissime anche riguardo il controllo di Camera e Senato. Ovviamente la Harris, per quanto non senile, e ovviamente scelta seconda i canoni del più strafottente identitarismo neototalitario (DEI), è in realtà ancora più incompetente, ancora più un servile fantoccio dello stesso Biden. Per alcuni dei retroscena riguardo il ‘finale’ del ‘soft coup’, vedi qui. Ed il modo in cui è stata imposta dall’elite oligarchica neoliberal-neototalitaria Dem, beffandosi di qualsiasi criterio di democrazia effettiva, vedi qui.

Altrettanto ovviamente, come insiste, sempre ovviamente, l’opposizione repubblicana, se Biden non è all’altezza di presentarsi come candidato, tanto meno è qualificato per continuare nelle mansioni della presidenza (con tutto ciò che questo comporta a livello istituzionale, decisionale, di politiche sia interne che internazionali).

Dopo settimane di pressioni ed estorsioni di tutti i tipi, Biden in realtà aveva dato ad intendere che non avrebbe perseguito un secondo mandato, dopo essere stato manovrato da Obama e Clyburn alla presidenza del 2020. Evidentemente per un individuo corrotto ed assetato di potere al livello di Biden, era una promessa che non avrebbe mai mantenuto dopo essersi impadronito della poltrona (da lui vista in realtà come corona). Come negli infiniti altri casi di demagogia propagandistica (ho esaminato molto brevemente ‘democrazia’) a seguito dell’arresa di Biden a pressioni e ricatti (con già evidenti sintomi di defaillance cognitive), e l’essersi finalmente lasciato ‘piegare’ (pare, in base a dicerie mai corroborate, che i bonzi oligarchici Dem lo avessero minacciato dell’applicazione appunto del 25th Amendment), la nuova mitologia da parte della fognatura propagandistica ‘mediatica’ (‘media’ che in realtà da molti decenni non sono altro che organi di propaganda di stato, ma che da quasi un decennio ormai sono spudorati organi di propaganda di partito: dell’ala oligarchica Dem della Duopoly si intende) è stata quella di un Biden grandissimo presidente, quasi santo, che si sacrifica per il partito e lo stato pur di ‘preservare la democrazia’ (in altre parole il neoliberismo-neototalitario manovrato dalle oligarchie Dem del Reich: mai niente di altrettano diametralmente opposto a qualsiasi concetto reale ed empiricamente fondato di democrazia).

La sequenza di misure/ostacoli/barriere neototalitarie per impedire una seconda presidenza Trump 

Come preambolo bisogna ricordare tutte le misure illegalli già in precedenza adottate contro Trump durante la sua prima presidenza, e poi in seguito per manipolare l’elezione di Biden:

-Russiagate

-2 tentativi di impeachment (pretestuosi)

-Ingerenza di FBI, DHS (Department of Homeland Security), e molti altri enti della Nazional Sekurity State per censurare membri e siti sui social media, per dichiarare in modo coscientemente e totalmente menzognero che il laptop di Hunter Biden era un prodotto di ‘disinformazione russa’ (quando questo stesso laptop era già in possesso della FBI da molti mesi, e che quindi era pienamente a conoscenza del suo contenuto), una dichiarazione sollecitata da Blinken, allora come membro della campagna Biden, da parte di 52 ex bonzi della NatSek State (direttori CIA, FBI, NSA, ecc.) sempre a sostegno della ennesima “conspiracy theory” riguardo questo laptop creata da queste stesse agenzie della National Sekurity State (CIA in primis, ma con molte collaborazioni), sempre riguardo la sua presunta origine russa

-La manipolazione del sistema legale e giudiziario per intentare una serie di ‘cause legali’, in realtà “lawfare”, e cioè l’abuso del sistema legale e giudiziario per una campagna neototalitaria tesa ad impedire la partecipazione di Trump alla campagna presidenziale, e, se possibile, una sua bancarotta finanziaria, così come, riguardo la scelta di tempi e date ad hoc, il rendere il più difficoltoso possibile la sua partecipazione ad eventi della sua campagna elettorale

-Benchè a questo punto sono evidenti soprattutto monumentali defaillances a tutti i livelli della Secret Service addetta alla protezione di Trump in occasione delll’evento a Butler, PA, anche il livello di materiale e preparativi intrapresi da Crooks, il tentato assassino, come l’essere in possesso di un cellulare con 3 diversi conti/canali di comunicazione “encrypted” (protetti da codici crittografici) con entità estere, l’uso di un drone per la perlustrazione del luogo dell’evento, di un ‘range-finder’ (cioè un telemetro per stimare le distanze), di esplosivi e dispositivi per la detonazione a distanza, ecc., e che i movimenti di Crooks il giorno dell’attentato siano stati così relativamente bene eseguiti di ‘prima battuta’, … il tutto assieme fa pensare che la solita, trita, ipotesi, del solito ‘esagitato solitario’ che il Reich ripesca per ogni assassinio (riuscito o tentato) politico, sia veramente ai limiti del grottesco. Soprattutto se si pensa alla campagna di iper-violenza ed oltraggio propagandistici diretti contro Trump da anni, ed il fatto che si sapeva benissimo che era uno dei più ovvi, visibili, e prevedibili oggetti di un tentato assassinio in tutto il globo. La probabilità solo dal punto di vista statistico che tutte queste defaillances avessero luogo in simultanea, così casualmente coincidessero con la presenza dell’individuo dedito al tentato assassinio non reggono realmente ad una minima analisi logica realistica.

Esaminando questa sequenza, che è poi stata seguita dal colpo di stato ‘soft’ contro Biden, si può vedere come presenti una costante escalation di tentativi per impedire nei modi più violenti e totalitari, la partecipazione ad un’elezione presidenziale ad uno dei candidati.

Come ciliegina retorico-propagandistico, il bello è che l’elite neoliberal-neototalitaria oligarchica Dem ha la spudoratezza di accusare Trump di essere il “nemico della democrazia”, quando l’intera sequenza, così come i complici nella sua esecuzione, mostra come la fazione che esibisce il più completo disprezzo per tutte le istituzioni, le leggi, le prassi, i valori, di una democrazia reale, a qualsiasi livello, anche solo a livello di ca. ‘legalità’ parlamentari, sia l’ala oligarchica Dem della Duopoly. E questa connivenza con le istituzioni tipiche dei colpi di stato, come i servizi, era già pienamente visibile dalla montatura del complottismo di Russiagate, per poi arrivare alle montature propagandistiche, e poi anche giudiziare, riguardo gli eventi del 6 gennaio.

La patologia neototalitaria e Trump

In modo speculare all’abuso del termine democrazia, abbiamo l’abuso del termine fascismo, per ghettizzare, diffamere, delegittimare preventivamente ogni forma di opposizione alla doxa neoliberal-neototalitaria che a destra meriterebbe l’etichetta di “globalist”, che, personalmente, trovo appunto tipica di una destra approssimativa, nostalgica, e conservatrice nel senso di volere rimanere attaccati a forme istituzionali e politiche che chiaramente la degenerazione dell’imperialismo e del capitalismo finanziario ormai rende irricuperabili. 

Ma appunto il neoliberismo-neototalitario, che io penso sia l’espressione politica ed istituzionale di ciò che Tariq Ali chiama la ‘extreme center’, spinge le agende di elite che vogliono manipolare in maniera indiretta, camuffata, e che intenzionalmente cerca di evitare tutte le forme di istituzionalizzazione ed esplicitazione che costringerebbe queste stesse elite ad essere sottoposto all’esame, allo scrutinio, del resto dell’umanità che vorrebbero abusare in crescendo in perpetuità, senza essere individuati come i ‘mandanti’. Quindi ciò che queste elite vogliono evitare ad ogni conto è una formalizzazione delle loro responsabilità e ruoli istituzionali. Quindi la globalizzazione è anche una tendenza che vuole essere volutamente opaca, e che seguendo le partnership ‘public-private’ neototalitarie, vuole sfruttare forme di mascheramento ed indirezione multiple.

Quindi dove in realtà l’etichetta usata dai neototalitari di ‘fascismo’ senza quasi eccezioni, indica al massimo alcuni aspetti nazionalisti, reazionari, demagogici, di forme di ‘populismo’ di destra (ma che non raramente contengono ‘semi’ di contraddizioni tendenti invece a ciò che un tempo avremmo identificato con una sinistra di ‘classe’), e niente affatto tendenze politiche che esibiscono le caratteristiche del fascismo, franchismo e nazismo ‘classici’ (con tutti gli addentellati con il militare, i servizi, il paramilitare ‘ideologico’, ecc. ecc.). 

Questo abuso del termine ‘fascismo’ trova paralleli negli abusi simili di termini quali appunto ‘populismo’ (dove chi li manipola è quasi sempre completamente ignorante della storia del fenomeno, così come delle molte forme di ‘populismo’ di sinistra…), ‘sovranismo’ (che ovviamente è una manipolazione strumentale e speculare ai fini appunto ‘globalisti’ dei neototalitari che manipolano l’etichetta) così come ‘rossobrunismo’ (che è forse il termine più ovviamente teppistico nell’uso, senza alcun riferimento coerente e preciso, ed usato semplicemente a scopi demagogico-diffamatori).

In realtà ovviamente le nuove forme di neoliberismo-neototalitario rappresentano minacce infinitamente superiori contro tutte le forme di legalità, di sovranità, di rendicontabilità e controllo isituzionali dal basso conosciute sinora nel corso della storia del genere umano, rispetto alle forme di fascismo ‘classico’ (anche esistessero casi veri, e non semplicemente montature propagandistiche senza il benchè minimo supporto empirico). E gli abusi sterminati della burocrazia della Commissione ‘europea’ sono solo un assaggio ancora molto preliminare ed ‘in sordina’ di ciò che aspetta le classi oppresse in Europa se questo tipo di abuso, imposizione, e teppismo neototalitario non vengono contrastati in modo fermo da forme di democrazia autentica dal basso.

Trump ed i ‘ricorsi’ delle doppie negazioni nello ‘scontro’ di ripicche

Portare alla luce del sole la profondità e l’estensione dell’universo di manipolazione neoliberal-neototalitaria, d’altra parte, non deve far pensare che la presunta ‘negazione’ del ‘globalismo’, che ricorre a nostalgie vetero-nazionaliste, sia in alcun modo una soluzione: in realtà solo un’altra faccia della medaglia dell’ultra-depravazione del Reich, che nella Duopoly cerca di cementare, di rendere indistruttibile, la totale cancellazione della democrazia (reale) per quanto riguarda le opinioni, le decisioni, le azioni politiche della quasi totalità della popolazione (in altre parole tutti, meno elite ed apparati della NatSek State ed annessi finanziari ed imperiali).

Lo slogan MAGA (Make America Great Again) è la quintessenza di questa nostalgia vetero-nazionalista, in realtà praticamente vuota di contenuto. 

Prima di tutto “great” secondo quali criteri, per chi, a scapito di chi, e via dicendo? 

Il sottoscritto, come penso una stragrande maggioranza di una reale sinistra storica anti-imperialista, non ha mai pensato alla “America” (in realtà Stati Uniti, in realtà Impero, in realtà ora IV Reich…), come “great” nel suo insieme. Al massimo avrà pensato ad alcuni periodi, come quello dello stacco dalla sudditanza coloniale alla Gran Bretagna, o ad alcune forme istituzionali, come la relativa democracità delle forme di governo municipali con un input relativamente forte della cittadinanza, come ‘meno peggio’, entro sistemi capitalisti, e, molto tempo fa, ‘liberali’ e ‘costituzionali’. Lo stesso vale per alcuni contributi culturali.

In seconda battuta “again” (?): quali sarebbero appunto gli esempi storici di questa ‘grandezza’ (sembrerebbe che ora Trump additi in McKinley un ‘grande’ perchè un ca. ‘precursore’ nell’imposizione di regimi tariffari draconiani)? Ovviamente un grande vantaggio di queste nostalgie demagogiche e nebulose è che si ricorre ad un passato completamente privo di qualsiasi determinazione e concretezza storica.

Ovviamente l’astrazione indeterminata centrale per questa operazione propagandistica è “America”, dove appunto in termini di classe, istituzioni, leggi specifiche, misure economiche specifiche praticamente tutto rimane indefinito.

MAGA si ‘definisce’ in realtà solo tramite il ciclo di ‘ripicche’ di ‘doppia negazione’ tra sé stessa e l’ala neoliberal-neototalitaria oligarchica Dem. Quindi il grande merito di MAGA è NON essere quest’altra ala del Reich. In modo speculare l’ala neoliberal-neototalitaria si definisce quasi solo esclusivamente nel NON essere “MAGA”, e tutte le qualifiche che l’ala neototalitaria (quasi sempre in modo completamente demagogico ed empiricamente privo di qualsiasi fondamento) appioppa a questo movimento. L’ala neototalitaria, a parte i contentini demagogico-strumentali della retorica postmoderno identitaria, il trionfo dell’etichetta PC in realtà completamente priva di quasiasi contenuto non anagrafico, non può addurre il benchè minimo fatto o risultato positivo a proprio vantaggio. L’ala nostalgico-nazionalista MAGA, esibisce alcuni dati riguardo economia, immigrazione, ecc., ma in realtà quasi sempre molto manipolati, e che oscurano completamente le realtà di classe sottostanti.

Oltre alla false attrattive del movimento MAGA in sé, abbiamo tutte le caratteristiche negative di Trump come candidato ed individuo.

Un narcisismo a livelli megagalattici, una retorica polica infantilmente vanagloriosa, dove l’avversario è sempre il peggiore di tutti i mondi possibili, e Trump medesimo il migliore dei mondi possibili (un ennesimo trucco per evitare qualsiasi riferimento empirico e fattuale), una pratica da vantone per cui Trump avrebbe già risolto tutti i problemi ‘ieri’ (basti pensare alla Ucraina, ed il pavoneggiarsi delle ‘telefonate a Putin’ e soluzioni perfette entro 24 ore, ecc.). Oltre a questo, dove nell’ala neoliberal-neototalitaria abbiamo pratiche parassitarie, neototalitarie, non-rendicontabili, opache, di istituzioni completamente opache, con tutte le forme di corruzione e distruzione di qualsiasi prassi democratica abbinate ad essa, dalla parte di Trump abbiamo un familismo nepotistico di vecchio stampo, ma platealmente esibito, che si vorrebbe portatore di nostalgici “family values”, mentre in realtà è solo sintomo di un’altro tipo di corruzione mafiosa, quella familistica. Corruzione che è perfettamente integrata ad un’individuo che è così completamente suscettibile alle forme più plateali, ovvie, iper-strumentali, di adulazione, che, sotto questo aspetto, somiglia di più ad un bambino che ad un adulto.

La “Collective West”, BRICS e la degenerazione neoliberal-neototalitaria occidentale

Lo sfaldamento patologico del IV Reich potrebbe costituire una lezione fondamentale per le classi oppresse del resto dello ‘Occidente’. Ma perchè possa diventare una lezione utile, e potenzialmente fondamentale, bisogna capire i collegamenti fondamentali tra il parassitismo delle classi che beneficiano del neototalitarismo finanziarizzato, lo sgretolamento delle istituzioni e leggi a base nazionale, e l’imposizione di apparati decisionali opachi, completamente esenti da rendicontabilità che sempre più queste classi vorrebbero imporre al mondo intero. Per un libro che discute delle ricadute della ‘crisi’ dello stato-nazione vs. ‘globalizzazione’, cf. Prem Shankar Jha, Il caos prossimo venturo, anche se a dire il vero, è interessante soprattutto perchè l’autore ci fornisce una prospettiva di un ricercatore formatosi in India (i suoi autori di riferimento però sono soprattutto quelli del medio e lungo periodo, come Arrighi e Wallerstein, e penso che manchi un po’ sia un senso della lotte di classe dal basso, sia di comprensione degli infiniti aspetti della manipolazione imperialista occidentale nel quotidiano, facente capo soprattutto al Reich).

Per vedere come le elite neoliberal-neototalitarie occidentali intendevano imporre istituzioni globali ‘al di sopra’, idest esenti, da ogni rendicontabilità democratica, possiamo fare riferimento a moltissimi modelli, ma i meccanismi di creazione e poi di regolamentazione della stessa UE, e, forse in modo ancora più pregnante, la proposta di corti e meccanismi ed istituzioni giuridico-legali per la risoluzione di dispute nella proposta (non realizzata) TPP (Trans-Pacific Partnership, o, come variante, TIPP) mostrano chiaramente la direzione in cui si intende-intendeva imporre queste forme molto subdole, opache, ed iper-manipolatorie di coazione-coercizione neototalitaria.

Per quanto riguarda i processi di formazione e quindi di gestione-manipolazione della UE, uno dei libri fondamentali è The Old New World di Perry Anderson, e, semplificando troppo, si capisce che uno dei fini di tutte le disposizioni verticistiche ed anti-democratiche della UE medesima, è di facilitare la manipolazione, etero-diretta, dei centri nevralgici della UE da parte del Reich, ovviamente nelle maniere più opache e meglio camuffate possibili.

Le proposte riguardo le strutture giuridiche ‘globali’ della mai realizzata TPP, mostrano invece in maniera molto succinta come le elite neototalitarie occidentali intendono de facto assoggettare e soppiantare i sistemi legali e giuridici a base nazionale, con sistemi verticistici, de facto controllati da personale approvato dalle multinazionali, supra-nazionali, nei desideri di queste elite neototalitarie in realtà ‘globali’. 

Questa delegittimazione e distruzione ca. ‘dall’interno’ da parte di interessi privati neototalitari delle istituzioni nazionali, si vede nel ‘micro’ già da riunioni come quelle di Davos, dalla World Economic Forum, e dal suo ‘direttore’, Klaus Schwab, con i soliti trascorsi ancestrali nazisti (caratteristica pure di altri personaggi iper-squallidi della finanza parassitaria globalizzante come George Soros). Creazione di centri di potere privati, completamente esenti da controllo e rendicontabilità delle cittadinanze che affliggono, che è, come sempre, facilitata dalla neototalitaria fognatura propagandistica dei ‘media’ occidentali. Davos e Schwab sempre celebrati dalla fognatura mass-mediatica occidentale, benchè evidentemente costituiscano un eclatante esempio di ingerenza, enorme, di interessi privati nelle istituzioni e vite pubbliche rette da norme, leggi, ecc. si pensava costituzionali e dipendendenti dall’approvazione della cittadinanza, di moltissime nazioni. Ma questo è appunto uno degli infiniti esempi della corruzione, omertà, dei poteri opachi traversali che ormai dominano le interazioni che dovrebbero essere pubbliche, soprattutto nella ‘Collective West’.

Il fatto che il Reich avesse, e premesse per la realizzazione di, questi fini neototalitari di controllo globale, e sia riuscito ad asservire a livelli sempre più assurdamente servili le elite del resto dello ‘Occidente’, ha reso ancora più patologicamente paranoiche, complottiste e disperate le psicologie e le manovre di queste elite e di quelle del Reich, quando si sono viste confrontate con i vasti e profondi cambiamenti geostrategici inaugurati dall’emergere dei BRICS, a seguito del sempre cresecente potere della Cina, e dalla straordinaria rinascita russa, confrontata dall’aggressione occidentale di Reich, NATO, ed UE, usando il proprio fantoccio neonazista in Ucraina. Le manovre neototalitarie del Reich ai danni della sovranità non solo di paesi considerati ostili, ma anche (per certi versi soprattutto…) di paesi che pensavano di essere ‘alleati’ hanno origine già decenni fa, ed un bravo economista, Richard Werner, ce ne da un resoconto usando gli esempi di Giappone, Germania (Federale) ed Arabia Saudita qui.

Con ogni sconfitta delle aggressioni occidentali, sia tramite fornitura di armi che complicità in tutte le manovre di terrorismo di stato ucraino, sia tramite fornitura di intelligence al regime nazista ucraino, il grado di patologia paranoica, di ossessione, di queste stesse elite non fa che aumentare. Come con tutti i tentativi di sanzioni, di perversioni di ogni sorta delle leggi sia internazionali che nazionali per estorcere risultati dalla Russia ed altri stati non o meno asserviti, queste elite occidentali, sempre più infantilizzate nel loro degrado ossessivo, non riescono a fare altro che ricorrere a prolungamenti ed escalation di strategie che si sono rivelate non solo fallimentari, ma per molti versi suicide, soprattutto a livello economico, diplomatico, geostrategico, per i satrapi UE (suicidio che ovviamente è, non casualmente, anche a beneficio del Reich stesso): sto parlando ovviamente soprattutto delle sanzioni ovviamente. Ma come con il terrorismo di stato del Reich contro Nordstream, e tutte le aggressioni diplomatiche ed economiche contro questi gasdotti condotti dal Reich già in precedenza, oltre che misure delle ossessioni psicologiche neototalitarie, queste politiche, esemplarmente nel caso della Germania, stanno a dimostrare il servilismo, direi praticamente senza precedenti storici, delle elite della UE. 

Questa psicologia neototalitaria è accompagnata da una ueber-arroganza occidentale, specificamente della UE, riguardo la propria ‘superiorità’, la ‘superiorità’ della propria cultura e dei propri ‘valori’. Basti pensare alla patologica descrizione da parte di Borrell della UE come di un ‘giardino’ circondato da una ‘giungla’, similitudine particolarmente rivelatrice appunto del sottostante razzismo, e di questa ueber-arroganza. In un programma online Pepe Escobar ricordava la battuta di un diplomatico non-occidentale (non mi ricordo se russo od indiano), che replicava dicendo ca. “sì, un giardino particolarmente piccolo [ovviamente non solo in senso spaziale], con mura particolarmente alte”. 

Quanto sia follemente diametralmente opposta alla realtà questa autopercezione nella UE della propria ‘superiorità’ riguardo i ‘valori’, può essere dimostrato anche solo in base agli avvenimenti più recenti, mentre in realtà ovviamente tutta la storia dell’oppressione (neo)coloniale ed imperialista dello ‘Occidente’ è sempre presente come testimone storico della barbarie di questi ‘fini’ sfruttatori. Pensiamo solo al genocidio in via di esecuzione, ormai sarà presto un anno, da parte di Zionaziland in Medio Oriente. Pensiamo alla totale complicità occidentale in questo genocidio, dalle coperture diplomatiche, alle forniture di armi, all’aggressione, esecrazione, ecc. nei confronti di istituzioni della giurisprudenza e legge internazionali come la ICJ (International Court of Justice), e come il Reich (e molti satrapi UE a codazzo) abbia aggredito in tutti i modi queste istituzioni e queste risoluzioni. Lo stesso per i pateticamente timidi mandati d’arresto spiccati dalla ICC contro Netanyahu ed altri orchestratori del genocidio zionazi, che ancora languiscono grazie allo iper-corrotto servilismo del giudice Khan (completamente parte delle perversioni del sistema ‘legale’ (cf. Assange) britannico), che con i suoi complici spiccano dozzine di mandati completamente pretestuosi, privi di ogni fondamento empirico, contro autorità russe, ma non riescono a fare nulla che non sia ipocrisia propagandistica di facciata contro il più criminale, devastante, pubblico, genocidio (‘in diretta’) degli ultimi secoli.

A questo si aggiungano le infinite perversioni legali legate alle sanzioni ed alla criminale appropriazione di fondi russi, sia dello stato che di privati, così come infinite altre misure intimidatorie e persecutorie ad ogni livello, ispirate solo dalla più bieca russofobia, e si vedrà quanto credibili siano e potranno mai essere queste ‘folies de grandeur’ dei satrapi-parassiti neoliberal-neototalitari della UE, e. ovviamente, più in generale del Reich e di tutto lo ‘Occidente’. 

E finalmente si guardi alle infinite misure coercitive che mirano allo stritolamento con fini ultimi di totale distruzione dei rimasugli istituzionali ed interattivi di ‘democrazia’ all’interno delle oligarchie occidentali. Dal rifiuto e cancellazione di referendum riguardo le strutture stesse della UE, alla costante escalation di misure censorie in tutti gli ambiti, specie sui social media ed in rete, alle molte misure, spesso illegali, dirette contro giornalisti, attivisti, dissenzienti politici sia a livello di punizioni/estorsioni economiche, sia livello di esclusione da posizioni e posti di lavoro, che a livello di diffamazione pubblica mediante gli apparati di propaganda/disinformazione della fognatura ‘mediatica’ neoliberal-neototalitaria occidentale. Assange e Snowden essendo solo tra gli esempi più noti, benchè i numeri reali, per esempio contro giornalisti attivi in Donbass, Ucraina, Gaza, ecc. siano troppo numerosi da elencare in un qualsiasi spazio limitato.

Kamala Harris: la candidata più esemplare del neototalitarismo della ‘extreme center’

Kamala Harris riunisce in sé praticamente tutte le caratteristiche di un o una candidato-a ideale per il neototalitarismo della extreme center. Il modo in cui è stata piazzata al potere tramite un ‘soft coup’, mediante manovre dietro le quinte con il più totale disprezzo anche solo per una minima apparenza di procedure democratiche (e tutti gli ammiccanti e ghignanti sproloqui menzogneri per esempio di Chuck Schumer riguardo la espressione delle ‘grass roots’ (mai nulla di più diametralmente opposto alla realtà dei fatti)), il modo in cui è stata ‘piazzata’ come vicepresidente durante le manovre elettorali del 2019-20 con l’elevazione del fantoccio Biden, e via dicendo già rivela dei dati di fondo essenziali. La Harris era ed è così incapace che nelle primarie del 2019-20 fu costretta a ritirarsi subito, senza aver vinto nemmeno un solo ‘delegate’.

La Harris rappresenta perfettamente la vuota plastica sia biografica che programmatica sopra alla quale viene appicicata la propaganda identitaria neototalitaria della ‘extreme center’ globale (nel Reich nota con l’acronimo DEI (diversity, equity e inclusion). Questo vuoto è talmente fondamentale ed onnipresente che la Harris, sul suo sito, non ha nemmeno il benchè minimo programma… (il suo sito, a parte le solite onnipresenti richieste di fondi, ed un resume ‘biografico’ praticamente tutto ‘montato’ e fasullo, non ha alcun programma per la presidenza, vedi qui). La sua ‘carriera’, dall’inizio alla fine è un susseguirsi di selezioni e ‘elevazioni’ eseguite dalla mafia neototalitaria dell’oligarchia Dem, dal suo essere l’amante di Willie Brown per ‘lanciare’ la sua carriera, al suo obbedire nel modo più servile, tutti gli ordini delle gerarchie Dem nelle varie istituzioni, posizioni e stati in cui è stata attiva.

La sua incompetenza è così nota ed ovvia, che dal giorno della sua ‘elevazione’ a candidato dell’oligarchia Dem per la presidenza, non si è mai presentata una sola (!) volta davanti ai giornalisti per una conferenza stampa con scambi domande e risposte. Nemmeno quello solite, completamente truccate, con domande piantate in anticipo, e selezioni dei disinformatori più ligi nei mass-media. Questo il suo grado di incompetenza, che è almeno a livello del senile Biden, che, perlomeno, può accampare la scusante della malattia-disabilità.

La Harris come leader di personale che le è sottoposto è notoriamente orrenda, con altissime percentuali di personale che lasciano le loro posizioni entro periodi brevi e brevissimi, vedi qui. Ma viste le qualità quasi solo negative della candidata, per non parlare dei catastrofici 4 anni del regime di cui era vicepresidente, la tattica, spinta a tutto gas anche dalla fognatura propagandistica-disinformante dei ‘media’ oligarchici del Reich, è di abbinare una totale omissione di conferenze stampa ed interviste in qualche modo non ritualizzate, con un marketing che capovolge alcuni dei suoi tratti più irritanti, come un riso incontrollato, quasi demente, spesso nelle situazioni più imbarazzanti, e un riso che ha ovviamente origine in situazioni di paura, o di scherno, o di imbarazzo della Harris, e trasformarlo in un’espressione di “gioia”, una metamorfosi che, per chiunque abbia davvero assistito alle risate incontrollate e quasi maniacali della Harris nel contesto in cui sono avvenute, è assolutamente farsesca. Così come uno dei nuovi cori propagandistici contro Trump e Vance è che sono “weird” (e cioè qualcosa tra lo strano ed il bizzarro), dal lato della campagna di marketing a favore di Harris e Walz, suo candidato alla vice-presidenza, è che sono “joyful warriors”: a parte il fatto che tranne i, si sperano pochissimi, casi di individui patologicamente sadici, l’abbinare l’aggettivo ‘gioioso’ al sostantivo ‘guerriero’ ha dell’assurdo, purtroppo i fatti dimostrano che, prima di tutto il riso della Harris è tutt’altro che espressione di gioia, ma di innumerevoli problemi psicologici, bisogna aggiungere che Walz, che, si presume, dovrebbe essere il “guerriero”, mentre cerca di presentare un’immagine ‘macho’ (tipo Bush Jr. con l’accetta in mano), in realtà quando il suo plotone della National Guard stava per essere mandato in Iraq, si è subito defilato… In altre parole un “guerriero” che, molto gioiosamente, ha lasciato che fossero altri a sacrificarsi, o comunque rischiare di morire (qui ovviamente non intendo difendere la ennesima aggressione del Reich in Iraq).

Un buon libro sulla Harris, calato nella storia del Reich, e basata su una prospettiva concretamente anti-imperialista, libro di Caleb Maupin, è stato rimosso e censurato nello spazio di 24 ore dopo la ‘elevazione’ della Harris, benchè fosse disponibile da anni in precedenza sul sito senza problemi. Altro ennesimo esempio dello strisciante, onnipresente, neototalitarismo nel Reich. Sembra che ora, dopo una valanga di critiche e di evidenziazioni della condotta di Amazon, il libro di Maupin sia nuovamente disponibile. Vedremo.

Un ulteriore giro di vite neototalitario

Nonostante le infinite manovre per manipolare il sistema elettorale, persino con la ‘elevazione’ della Harris, i sondaggi, per quanto spessissimo manipolati e parziali, almeno secondo quelli parzialmente più attendibili (specie quelli interni per le elite di partito), mostrano che l’ala oligarchica Dem di tendenza globalista continua a sembrare destinata alla sconfitta a novembre. Anche per questo motivo, oltre al sempre più evidente collasso delle manovre guerrafondaie in Ucraina ed in Medio Oriente, le elite oligarchiche stanno dando un ulteriore giro di vite alle loro pratiche neototalitarie.

Scott Ritter, il coraggioso giornalista e blogger, già ‘arms inspector’ in Iraq ed addetto alle verifiche degli accordi sulle armi nucleari per conto degli USA in URSS, è una delle vittime più perseguite a questo livello. Già qualche mese fa, mentre stava per intraprendere un nuovo viaggio in Russia per promuovere contatti a livello di popolazioni piuttosto che di istituzioni, è stato fermato mentre saliva sull’aereo, costretto a scendere, da non meglio identificato personale NatSek, che senza alcuna spiegazione, documentazione, o ricevuta, gli ha tolto il passaporto USA.

Un paio di giorni fa il suo domicilio, le sue auto, ecc. sono state l’oggetto di un raid della FBI (acronimo che invece di Federal Bureau of Investigation dovrebbe stare per Fascist Bullies International), le SS del Reich, con il pretesto farsesco di violazioni della FARA (Foreign Agent Registration Act, lo stesso tipo di misura che il Reich non vorrebbe che la Georgia avesse formalizzato, perchè nel caso di paesi piccoli, li aiuta ad evitare le prime manovre di sovvertimento neototalitario da parte del Reich, i primi passi delle ‘rivoluzioni di colore’), semplicemente perchè come giornalista Ritter contribuisce articoli ad RT e Sputnik. Da notare che invece nel caso di Hunter Biden, dove il suo stesso laptop dimostra oltre ogni possibile dubbio da dozzine a centinaia di violazioni seriali molto egregie del FARA, la FBI ed lo ueber-corrotto DOJ (Department of “Justice”, si fa per dire…), hanno fatto men che nulla per applicare la legge e portarlo a giudizio… Evidentemente si tratta di una gravissima escalation della persecuzione contro giornalisti che provvedono informazioni essenziali, critiche delle aggressioni del Reich e di Zionaziland, in Ucraina con la ‘proxy war’ ed in MO con il genocidio e la pulizia etnica condotte da Zionaziland.

Oltre a Scott Ritter (ricordiamo che è stato un marine, che ha servito in Iraq, all’ONU, che è anche un ex addetto ai servizi), anche Tulsi Gabbard è stato rivelato negli ultimi giorni da ‘whistleblower’ della Air Marshals Service (sono un ennesimo ente della NatSek State che è addetto alla ‘sicurezza’ soprattutto nel settore dell’aviazione civile), è da mesi oggetto di persecuzione da questi Air Marshals, perchè messa su un elenco della Open Skies List come ‘terrorista’. Senza ovviamente come sempre anche la benchè minima base empirica a sostegno. La Gabbard che pure è stata membra della Camera, ha servito in Iraq, ha sostenuto Sanders, ed in seguito ad infinite persecuzioni mediatiche ed anche della ‘extreme center’ del suo stesso partito, e cioè l’ala oligarchica Dem, perchè è stata molto esplicita nella critica alle seriali violazioni delle libertà d’espressione, di stampa, ecc. da parte della NatSek State del regime Biden. A seguito del tentato assassinio contro Trump, bisogna ricordare che il regime Biden, sino a questo tentato assassinio ed alle sue ricadute, si era rifiutato di provvedere la protezione della Secret Service anche ad RFK Jr. (questo nonostante la lurida storia di antefatti della NatSek State contro la sua famiglia).

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