Il Vietnam respinge i rapporti degli Stati Uniti sui diritti umani

di Giulio Chinappi

da https://www.lacittafutura.it


Il governo vietnamita respinge i tentativi di politicizzare la questione dei diritti umani da parte degli Stati Uniti, che si arrogano il diritto di emettere giudizi sul resto della comunità internazionale.

Da tempo, gli Stati Uniti utilizzano il pretesto dei diritti umani a fini politici per giustificare la propria aggressività in politica estera, come dimostra la cosiddetta “esportazione della democrazia” a suon di “bombe umanitarie”. Anche quando non sono volti a preparare un’azione armata, i rapporti sui diritti umani che Washington si arroga il diritto di stilare circa tutti gli altri Paesi del mondo sono sempre volti a screditare l’operato di governi che non seguono il vangelo del neoliberismo e della democrazia borghese.

Anche il Vietnam è recentemente caduto vittima dei rapporti sui diritti umani di Washington, ma le autorità del Paese asiatico non sono rimaste in silenzio di fronte alle ingerenze della potenza imperialista nordamericana. Il ministero degli Esteri di Hà Nội ha messo una nota ufficiale per respingere il rapporto, definendo le informazioni contenute nel documento “imprecise” e affermando che la parte vietnamita è aperta a discutere la questione.

Il Vietnam si rammarica di vedere che il rapporto annuale sui diritti umani del Dipartimento di Stato americano per il 2022 contiene commenti privi di obiettività e basati su informazioni inesatte sulla situazione del Vietnam“, ha affermato Phạm Thu Hằng, vice portavoce del ministero degli Affari Esteri. Hằng ha affermato che la posizione coerente del Vietnam è quella di proteggere e rafforzare i diritti umani“I diritti umani fondamentali sono riconosciuti nella Costituzione del Vietnam e sono protetti e promossi sia dai documenti legali che dalle pratiche effettive“.

La rappresentante diplomatica ha aggiunto che gli esseri umani sono il motore centrale dell’innovazione e dello sviluppo del Paese, e che il governo vietnamita si sforza solo di migliorare la vita del popolo. “Il Vietnam è sempre disposto a scambiare idee direttamente e apertamente, nello spirito di cooperazione, con gli Stati Uniti sulle questioni [in cui i due Paesi] hanno divergenze, al fine di promuovere la comprensione e contribuire allo sviluppo del partenariato globale dei due Paesi“, ha concluso.

I grandi sforzi del Vietnam nell’ambito dei diritti umani sono riconosciuti dalla comunità internazionale, come dimostra l’elezione del Paese al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UNHCR) per il mandato 2023-2025. In occasione dell’elezione dello scorso ottobre, la Repubblica Socialista ha ricevuto 145 voti favorevoli, venendo eletta come rappresentante del continente asiatico insieme a Bangladesh, Kirghizistan e Maldive. In quell’occasione, gli analisti avevano affermato che l’elezione del Vietnam rappresentava una testimonianza della posizione e della reputazione del Paese, che viene costantemente rafforzata e migliorata nell’arena internazionale. Inoltre, il Vietnam aveva ottenuto un seggio presso lo stesso organismo anche nel periodo 2014-2016.

Lo scorso 28 febbraio, il vice primo ministro Trần Lưu Quang è intervenuto alla 52ma sessione ordinaria dell’UNHCR, affermando che la Dichiarazione universale dei diritti umani (UDHR) e la Dichiarazione e il programma d’azione di Vienna (VDPA) sui diritti umani sono solide strutture per la comunità internazionale per rafforzare congiuntamente la consapevolezza e l’azione per promuovere e proteggere i diritti umani, e che molti importanti traguardi sono stati ottenuti nel corso dei decenni. “Tuttavia, questi risultati stanno affrontando sfide sempre più feroci come guerre, conflitti, violenza, povertà, disuguaglianza e ingiustizia, disastri naturali, epidemie, cambiamenti climatici, degrado ambientale, rischi legati alla sicurezza alimentare e idrica e conseguenze del Covid-19 pandemia”, ha notato il rappresentante vietnamita.

Quang ha sottolineato la determinazione, gli sforzi e i risultati del Vietnam, in qualità di neoeletto membro dell’UNHRC, nel fare riforme, promuovere lo sviluppo socio-economico, garantire la sicurezza sociale e salvaguardare e promuovere i diritti umani, in particolare il mantenimento di una crescita rapida, l’ampia copertura dell’assicurazione sanitaria, un tasso di partecipazione politica delle donne tra i più alti al mondo e il continuo miglioramento della classifica dell’indice di sviluppo umano. Sottolineando il motto del Vietnam al momento dell’adesione all’UNHRC – “Rispetto e comprensione. Dialogo e cooperazione. Tutti i diritti umani per tutte le persone” – il vice primo ministro ha invitato i Paesi a comprendere e rispettare le reciproche differenze, rimanere uniti, mantenere il dialogo e cooperare per risolvere i problemi globali sulla base del multilateralismo, del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite.

Per garantire il pieno godimento dei diritti umani in tutto il mondo, l’UNHRC dovrebbe svolgere un ruolo centrale nel promuovere un dialogo costruttivo, l’uguaglianza e un’effettiva cooperazione tra i Paesi sulla base del rispetto e della comprensione reciproci e con un approccio globale”, secondo le parole di Quang. Riprendendo le parole del vice primo ministro, possiamo aggiungere che un singolo Paese, come gli Stati Unitinon ha nessun diritto di redigere le pagelle degli altri Paesi. Il compito di esprimere un giudizio dovrebbe invece spettare unicamente ad organismi multilaterali come l’UNHCR e altre agenzie dell’ONU, dove tutti i Paesi membri siedono da pari.

Nonostante le divergenze, il Vietnam resta aperto alla cooperazione e al dialogo con tutti i membri della comunità internazionale, compresi gli Stati Uniti. La cooperazione economica, commerciale e di investimento tra le due parti è in costante miglioramento, con il commercio bilaterale che ha raggiunto i 123 miliardi di dollari nel 2022, quattro volte superiore a quello del 2013. Gli Stati Uniti sono diventati il primo mercato di esportazione del Vietnam superando i 100 miliardi di dollari di fatturato, mentre il Vietnam è diventato l’ottavo partner commerciale degli Stati Uniti. Inoltre, gli investimenti diretti esteri degli Stati Uniti in Vietnam hanno raggiunto gli 11,4 miliardi di dollari, collocando gli Stati Uniti all’11° posto tra i Paesi che investono maggiormente in Vietnam.

Tutto questo però è possibile solo se si parte dal presupposto dell’eguaglianza tra le parti, nel pieno rispetto delle differenze e senza che nessuno dei partner si arroghi il diritto di esprimere giudizi sulle questioni interne dell’altro.

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