Il vertice proposto tra Russia-India-Cina potrebbe essere il più importante di sempre

di Andrew Korybko

da https://oneworld.press

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

L’assistente presidenziale russo Yuri Ushakov ha rivelato mercoledì scorso che il leader del suo paese ha discusso la possibilità di un prossimo vertice dei capi di stato tra lui, il suo omologo cinese e il primo ministro indiano Modi durante la sua ultima video conferenza con il presidente Xi. Questo incontro sarebbe il più importante finora, se si realizzerà, a causa del contesto geostrategico globale. Il formato Russia-India-Cina (RIC) è il nucleo delle organizzazioni multipolari BRICS e SCO a cui partecipano tutti e tre i paesi. È anche il più importante asse di stabilità in Eurasia.

Il recente viaggio del presidente Putin in India ha visto queste due grandi potenze entrare in un’alleanza di fatto di “bilanciamento”, volta a esplorare la possibilità di guidare congiuntamente un nuovo Movimento dei Non Allineati (“Neo-NAM”) che potrebbe portare all’emergere di un terzo polo di influenza nell’attuale ordine mondiale sempre più bi-multipolare. Allo stesso tempo, la Russia sta rafforzando la sua grande cooperazione strategica con la Cina in parallelo con la negoziazione di un cosiddetto “patto di non aggressione” con gli Stati Uniti. Il risultato finale di queste tre grandi mosse è che l’equilibrio di interessi e potere in Eurasia si sta spostando.

La “sequenza di 18 mesi di complicazioni nelle relazioni indiano-americane” causata dai tentativi unilaterali degli Stati Uniti di intimorire il suo nuovo partner strategico-militare per farlo diventare il suo ultimo stato vassallo, ha involontariamente spinto il paese dell’Asia meridionale a ricalibrare la sua politica verso la Russia. Questo a sua volta sta creando le condizioni strutturali per regolare responsabilmente la rivalità cinese-indiana che l’egemone unipolare in declino ha finora attivamente sfruttato per dividere e governare l’Eurasia.

Il risultato finale è che non solo la Russia e l’India hanno riallineato atti, ma c’è anche una chiara possibilità di ridurre drasticamente le tensioni cino-indiane nel prossimo futuro, al fine di migliorare la cooperazione multilaterale tra tutte e tre le grandi potenze. Questo sarebbe reciprocamente vantaggioso per tutti, ma richiede ancora un pesante lavoro diplomatico da realizzare. Da qui l’importanza che la Russia prenda l’iniziativa per realizzare questo attraverso la diplomazia personale del presidente Putin con i leader cinese e indiano.

Si è aperta una finestra inaspettata di opportunità per congelare indefinitamente, se non risolvere gradualmente, le molteplici dispute di queste due grandi potenze asiatiche attraverso una serie pragmatica di compromessi possibilmente mediati dalla Russia. A tal fine, la Russia può anche proporre quattro aree geografiche in cui cooperare economicamente al fine di costruire la fiducia necessaria per facilitare un tale risultato. Queste sono l’Estremo Oriente russo, l’Afghanistan, la Siria e l’Etiopia, che beneficerebbero immensamente da una più stretta collaborazione tra queste grandi potenze.

La prima area menzionata è l’unica pacifica di queste quattro, ma ha urgente bisogno di investimenti esteri diretti per renderla un pezzo di terreno competitivo nell’Asia-Pacifico. La vicina Cina ha già preso l’iniziativa lì per ovvi motivi geografici legati ai costi di trasporto ridotti e quindi ai ritorni comparativamente più alti sugli investimenti, mentre l’India ha esteso una linea di credito senza precedenti di 1 miliardo di dollari a questa regione nel settembre 2019 durante la partecipazione del primo ministro Modi al Forum economico orientale a Vladivostok come ospite d’onore del presidente Putin.

Queste tre grandi potenze non hanno ancora cooperato trilateralmente in nessun piano d’investimento significativo, quindi è imperativo per loro dimostrare la fattibilità di questo concetto e stabilire relazioni di lavoro fluide tra i loro investitori, al fine di attirare l’interesse di paesi terzi. Solo dopo aver fatto ciò con successo, possono espandere questo quadro trilaterale di cooperazione economica alle tre zone di guerra che hanno disperatamente bisogno della loro assistenza. Ecco perché si può dire che l’Estremo Oriente russo dovrebbe diventare il centro dell’attenzione economica della RIC.

Andando avanti, nessuno di questi paesi riconosce formalmente il governo de facto guidato dai talebani dell’Afghanistan (che Mosca continua a designare ufficialmente come terroristi, nonostante cooperino pragmaticamente con esso nell’interesse della pace, della sicurezza e dello sviluppo), ma tutti hanno interesse a scongiurare una imminente crisi umanitaria. Finora hanno portato avanti questi interessi in modo bilaterale attraverso il proprio invio di aiuti all’Afghanistan, ma sarebbero molto più efficaci se unissero i loro sforzi e considerassero anche la creazione di un fondo di investimento trilaterale per la ricostruzione del paese.

Lo stesso modello può essere applicato anche alla Siria, che ha meno bisogno urgente di questa assistenza, ma che tuttavia ne ha ancora bisogno per tornare al suo status economico prebellico. Il corteggiamento di Damasco ad Abu Dhabi negli ultimi anni ha aperto la possibilità di ricevere investimenti del Golfo in futuro, ma gli Emirati Arabi si sentirebbero probabilmente più a loro agio a sfidare le minacce di sanzioni secondarie unilaterali degli Stati Uniti volte a dissuadere tali investimenti, se anche la RIC si spostasse in quel paese in modo importante. Queste tre grandi potenze, gli EAU e la Siria potrebbero anche creare meccanismi finanziari alternativi per evitare le sanzioni.

Per quanto riguarda l’Etiopia, è solo la parte settentrionale del paese che è stata direttamente colpita dalla guerra ibrida dell’Occidente guidata dagli Stati Uniti negli ultimi 13 mesi, ma questo Stato del Corno d’Africa sta affrontando la minaccia di una seria pressione economica e finanziaria per la sua imminente vittoria nella guerra, come suggerito dalle recenti mosse americane. Merita di essere menzionato che è anche il secondo paese più popoloso dell’Africa, aveva i tassi di crescita più alti del continente prima del COVID-19, il suo leader è storicamente anti-imperialista e panafricano e ospita l’Unione Africana, il che lo rende un partner altamente strategico per la RIC.

Considerando queste quattro aree di convergenza strategica tra i paesi della RIC, il presidente Putin dovrebbe dare la priorità ad assicurarsi che siano tutte inserite nell’agenda della riunione proposta tra i loro tre capi di stato l’anno prossimo. La Russia, l’India e la Cina possono stabilizzare significativamente l’Afro-Eurasia se lavorano più strettamente insieme in queste sfere, che possono anche rafforzare la fiducia tra le due grandi potenze asiatiche di questo asse tripartito, al fine di migliorare le possibilità di risolvere politicamente le loro numerose controversie. Per queste ragioni, il vertice RIC proposto potrebbe essere il più importante finora.