Il significato del vertice di Samarcanda dello SCO

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Il prossimo vertice dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) si terrà nell’antica città uzbeka di Samarcanda dal 15 al 16 settembre e vedrà la partecipazione personale di tutti i leader del gruppo. Tra questi, il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Vladimir Putin e il primo ministro indiano Narendra Modi, i cui tre Paesi formano la struttura Russia-India-Cina (RIC), considerata una piattaforma multipolare complementare all’interno dell’ordine mondiale emergente.

Il presidente uzbeko Shavkat Mirziyoyev ha pubblicato lunedì su bne IntelliNews un’opinione esclusiva che anticipa l’evento che il suo Paese ospiterà. Intitolato “Vertice SCO di Samarcanda – dialogo e cooperazione in un mondo interconnesso”, il leader centroasiatico ha spiegato che è più importante che mai rafforzare le istituzioni multilaterali all’alba di questa nuova imprevedibile era delle relazioni internazionali. Per stabilizzare gli affari globali è necessaria un’unità di intenti.

In questo senso è importante rafforzare la cooperazione tra i membri, gli osservatori e i partner di dialogo della SCO. Il loro PIL equivale a un quarto del totale mondiale ed è per questo che “la SCO ha eccellenti prospettive di trasformazione e crescita attraverso l’apertura di nuove prospettive strategiche – trasporti e connettività, energia, sicurezza alimentare e ambientale, innovazione, trasformazione digitale e green economy”, ha scritto il Presidente Mirziyoyev.

Particolarmente importante per lo SCO è condividere i suoi successi con l’Afghanistan, a tal fine ha suggerito di unirsi per sostenere il corridoio trans-afghano concordato dall’Afghanistan e dal Pakistan nel febbraio 2021. Il leader uzbeko prevede che il suo completamento trasformerà il ruolo storico dell’Afghanistan da cuscinetto tra le potenze globali a collegamento tra l’Asia centrale e meridionale, migliorando a sua volta la connettività tra queste due regioni economicamente dinamiche.

La posizione di Samarcanda come sede dell’imminente vertice della SCO è simbolica per il suo status di “perla della Grande Via della Seta”. Proprio come allora, la visione contemporanea della Via della Seta cinese, la Belt & Road Initiative (BRI), porterà ancora una volta pace e prosperità al continente. Di conseguenza, ha scritto, “lo ‘Spirito di Samarcanda’ è progettato per integrare organicamente l’originale ‘Spirito di Shanghai’, grazie al quale più di 20 anni fa i nostri Paesi hanno deciso di creare una nuova organizzazione”.

In questa prospettiva gli osservatori hanno molto da essere ottimisti in vista del grande evento multipolare di questa settimana. Si prevede che l’Iran sarà ammesso come membro a pieno titolo e la richiesta della Bielorussia di seguirne le orme sarà probabilmente accolta con favore. I nuovi ‘compagni di dialogo’ Egitto, Qatar e Arabia Saudita familiarizzeranno più da vicino con il funzionamento della SCO, cosa che anche gli Emirati Arabi Uniti sono interessati a fare. È evidente che la visione win-win di questo gruppo piace molto all’Asia occidentale.

Si tratta di un aspetto estremamente significativo a cui tutti devono prestare attenzione, dal momento che molti esperti occidentali hanno istericamente avvertito che il grande ritiro strategico degli Stati Uniti da quella regione negli ultimi anni, al fine di “contenere” contemporaneamente la Cina in Asia orientale e la Russia in Europa orientale, avrebbe portato al caos. Lungi dall’evolversi in questo modo, le dinamiche dell’Asia occidentale si sono mosse in una direzione completamente diversa quella della stabilizzazione dopo che l’influenza dell’egemone unipolare in declino ha iniziato il suo declino.

L’impegno di questi quattro Paesi con lo SCO, unito a quello della Turchia, che è già un partner di dialogo dal 2013, dimostra che l’Asia occidentale è desiderosa di abbracciare l’emergente ordine mondiale multipolare dopo aver sofferto immensamente per quello unipolare guidato dagli Stati Uniti dalla fine della Guerra Fredda. È importante notare che la confluenza di questi processi multipolari a Samarcanda avviene non solo in questo momento unico per le relazioni internazionali, ma anche prima dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite di quest’anno.

Il primo dibattito ad alto livello inizierà il 20 settembre, solo alcuni giorni dopo l’incontro dei Paesi della SCO e dei loro leader in Uzbekistan. Considerando tutto ciò che si prevede verrà discusso in quell’occasione, è utile che i Paesi coordinino la loro posizione sulle questioni più urgenti del mondo, al fine di contrastare i prevedibili sforzi dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti di sfruttare queste sedi globali per cercare disperatamente di dividere e governare il mondo.

In un contesto più ampio il Vertice dello Sco di Samarcanda può essere percepito come una salvaguardia dello spirito della Carta delle Nazioni Unite per quanto riguarda la priorità del diritto internazionale, della pace e della prosperità nelle relazioni internazionali contro il complotto dell’Occidente per minare tutti e tre i concetti attraverso l’ipocrita concetto di “ordine basato sulle regole”. Il contrasto tra questi due gruppi di Paesi non potrebbe essere più chiaro, ed è per questo che un numero crescente di Stati del Sud globale sta abbandonando l’Occidente per lo SCO.

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