Il ritmo con cui Israele procede a rubare le terre palestinesi

di fronte ad una stampa molto prodiga nello stracciarsi le vesti per l’intervento russo in Ucraina ma silente sui crimini israeliani consigliamo la lettura di questo articolo

di Redazione de l’AntiDiplomatico

da https://www.lantidiplomatico.it

Un nuovo rapporto, pubblicato ieri dal Palestine Land Research Center (LRC), ha rivelato che nel 2021 le autorità israeliane hanno confiscato più di 25.000 dunam equivalenti 25 Km² di terra di proprietà palestinese e sradicato quasi 18 Km² di alberi nella Cisgiordania occupata.

Inoltre, prosegue la nota, le forze israeliane hanno distrutto quasi 3 Km² di terra e demolito 93 pozzi e serbatoi d’acqua, nello stesso periodo di tempo.

Secondo il rapporto, Israele ha sequestrato terre palestinesi per scopi militari o per l’espansione di insediamenti illegali. 

Nel report sono stati riportati anche 225 atti di vandalismo contro proprietà palestinesi, terreni agricoli, raccolti e alberi a causa delle frequenti invasioni che i coloni effettuano contro i villaggi palestinesi con il sostegno delle forze di occupazione israeliane.

Tra l’altro, l’LRC ha riferito che 74 insediamenti israeliani scaricano i loro liquami in terreni agricoli palestinesi, danneggiando ampi tratti di terra, gran parte della quale è coltivata ad ulivi.

Da quando è entrato in carica nel giugno 2021, il primo ministro israeliano Naftali Bennett ha rapidamente ampliato gli insediamenti illegali e accelerato la demolizione delle case e delle strutture palestinesi in Cisgiordania.

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC) ha condannato le attività di insediamento di Israele in diverse risoluzioni, avvertendo che la costruzione di insediamenti nelle aree occupate è “illegale” secondo il diritto internazionale.

Le autorità palestinesi chiedono che il regime di Tel Aviv sia processato per i suoi crimini di guerra e contro l’umanità, nonché per l’espulsione della popolazione palestinese dai territori occupati, l’appropriazione illegale della loro terra, la demolizione delle loro case e gli arresti arbitrari.

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