di Mandy Smithberger eWilliam D. Hartung
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
questo articolo è una chiara rappresentazione del dibattito che sta attraversando gli Stati Uniti. Pur non condivisibile negli attacchi verso la Cina (segno di una becera propaganda) è però indicativo di come una parte dell’opinione pubblica e del gruppo dirigente statunitense siano preoccupati dalla corsa al riarmo che gli USA stanno portando avanti
Il primo bilancio del Pentagono del presidente Biden pubblicato alla fine del mese scorso è sbalorditivo per qualsiasi ragionevole standard. Con più di 750 miliardi di dollari per il Dipartimento della Difesa e il lavoro correlato per le armi nucleari al Dipartimento dell’Energia, esso rappresenta uno dei più alti livelli di spesa dalla Seconda Guerra Mondiale – molto più alto dei picchi delle guerre di Corea o del Vietnam o dell’incremento militare del presidente Ronald Reagan negli anni ’80, e circa tre volte quello che la Cina spende per il suo esercito.
Gli sviluppi dell’ultimo anno e mezzo – una pandemia in corso, una mega-siccità che si sta intensificando, attività di supremazia bianca e ingiustizie razziali ed economiche tra queste – avrebbero dovuto sottolineare che le più grandi minacce alle vite americane sono tutt’altro che di natura militare. Ma non importa, l’amministrazione Biden ha deciso di raddoppiare le spese militari come pilastro principale di ciò che ancora passa per politica di sicurezza americana. E non fatevi ingannare da quella cifra impressionante del bilancio del Pentagono. Le richieste di finanziamento di quest’anno suggeriscono che il bilancio totale della sicurezza nazionale si avvicinerà a un incredibile 1,3 trilioni di dollari.
Questa cifra sbalorditiva sottolinea quanto sia sbagliata l’attuale politica di “sicurezza” di Washington, una parola che dovrebbe essere sempre più messa tra virgolette. Non meno preoccupante è stata la decisione della nuova amministrazione di andare avanti a tutta velocità con i piani di vecchia data del Pentagono per costruire una nuova generazione di bombardieri, sottomarini e missili armati con testate nucleari, per un costo di almeno 1,7 trilioni di dollari nei prossimi tre decenni.
L’amministrazione Trump aveva aggiunto a quel piano progetti come un nuovo missile da crociera lanciato da un sottomarino e armato con armi nucleari, il tutto interamente finanziato nel primo bilancio di Biden. Non importa che un arsenale molto più piccolo sarebbe più che adeguato per dissuadere qualsiasi paese dal lanciare un attacco nucleare contro gli Stati Uniti o i suoi alleati. Un raro barlume di speranza è venuto da un recente promemoria interno della Marina che suggerisce che alla fine si potrebbe eliminare il missile da crociera lanciato da Trump nella presentazione del bilancio del prossimo anno – ma questa proposta sta già affrontando un intenso pushback dei sostenitori delle armi nucleari al Congresso.
Nel complesso il primo bilancio di Biden è una grande vittoria per gli attori chiave del complesso nucleare-industriale come Northrop Grumman, l’appaltatore principale del nuovo bombardiere nucleare e di un nuovo missile balistico intercontinentale (ICBM); General Dynamics, il produttore del nuovo sottomarino con missili balistici, Lockheed Martin, che produce missili balistici lanciati dal mare (SLBM) e aziende come Honeywell che supervisionano elementi chiave nel complesso delle testate nucleari del Dipartimento dell’Energia.
Il bilancio di Biden manda in pensione alcune armi di vecchia generazione. L’unica ragione, tuttavia, è quella di finanziare nuovi sistemi ancora più costosi, come le armi ipersoniche e quelle dotate di intelligenza artificiale, il tutto con l’obiettivo di mettere gli Stati Uniti nella posizione di vincere una guerra con la Cina (se qualcuno potesse “vincere” una tale guerra).
L’arsenale militare della Cina rimane, infatti, in gran parte difensivo, quindi rispondere aumentando la spesa del Pentagono presumibilmente rappresenta sia una cattiva strategia che una cattiva gestione del bilancio. Se, prima o poi, non prevarrà il sangue freddo, l’ossessione per la Cina che ha attanagliato la Casa Bianca, il Pentagono e i membri chiave del Congresso potrebbe mantenere alti i bilanci del Pentagono per i decenni a venire.
In realtà, le principali sfide poste dalla Cina sono diplomatiche ed economiche, non militari, e cercare risposte militarizzate ad esse non farà che scatenare una nuova guerra fredda e una rischiosa corsa agli armamenti che potrebbe rendere più probabile un conflitto nucleare tra superpotenze. Mentre c’è molto da criticare nelle politiche della Cina, dalla sua repressione del movimento democratico a Hong Kong alla pulizia etnica e alla severa repressione della sua popolazione uigura, nelle capacità militari di base, essa non si avvicina minimamente agli Stati Uniti, né lo farà a breve. Il rafforzamento militare di Washington, tuttavia, potrebbe minare la più grande opportunità nelle relazioni USA-Cina: trovare un modo per cooperare su questioni come il cambiamento climatico che minacciano il futuro del pianeta.
Come notato, i tre quarti di un trilione di dollari che gli Stati Uniti spendono per il bilancio del Pentagono sono solo una parte di una cifra molto più grande per l’intera gamma di attività dello stato di sicurezza nazionale. Guardiamo, categoria per categoria, ciò che il bilancio di Biden propone di spendere per questo più ampio insieme di attività.
Il “bilancio base” del Pentagono
Il budget “base” proposto dal Pentagono, che, negli anni passati, ha incluso la spesa di routine per combattere i conflitti in corso, era di 715 miliardi di dollari per l’anno fiscale 2022, 10 miliardi di dollari in più rispetto alla richiesta dell’anno precedente. Nonostante le lamentele al contrario dei sostenitori di una spesa del Pentagono ancora più alta, ciò rappresenta un’aggiunta non da poco. È più grande, per esempio, dell’intero budget dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie. Non c’è dubbio, il Pentagono rimane di gran lunga l’agenzia con il più grande budget
Una buona notizia è che la richiesta di quest’anno segna la fine del conto Overseas Contingency Operations (OCO). Quel fondo nero è stato usato per finanziare le guerre in Iraq e Afghanistan, ma includeva anche decine di miliardi di dollari per progetti del Pentagono che non avevano nulla a che fare con i conflitti in corso.
Mentre la spesa di emergenza fuori bilancio è stata tipicamente utilizzata solo negli anni iniziali di un conflitto, OCO è diventato uno strumento per eludere i limiti del bilancio regolare del Pentagono imposti dal Budget Control Act del 2011. Quella legislazione è ora scaduta e l’amministrazione Biden ha ascoltato il consiglio dei gruppi di buon governo e di difesa dei contribuenti, eliminando completamente il fondo nero.
Sfortunatamente la sua ultima richiesta di bilancio include ancora 42,1 miliardi di dollari per i costi diretti e indiretti delle spese di guerra, il che significa che, OCO o no, non ci sarà una riduzione netta della spesa. Eppure, la fine di quel fondo segna un piccolo ma potenzialmente significativo passo verso una maggiore responsabilità e trasparenza nel bilancio del Pentagono. Inoltre, i leader del Congresso stanno sollecitando l’amministrazione Biden a cogliere i risparmi dal ritiro afgano in corso per ridurre prima o poi il budget del Pentagono.
Per quanto riguarda ciò che è nel bilancio di base, ci sono un certo numero di spese proposte particolarmente preoccupanti che giustificano l’attenzione e il pushback del Congresso. La spesa per il nuovo missile balistico intercontinentale del Pentagono – conosciuto formalmente come il deterrente strategico di terra – è quasi raddoppiata nella nuova proposta, da 1,4 miliardi di dollari a 2,6 miliardi di dollari.
Questo può sembrare un piccolo cambiamento in un tale bilancio, ma è solo un acconto su un sistema che potrebbe, alla fine, costare più di 100 miliardi di dollari per l’acquisto e altri 164 miliardi di dollari per il funzionamento nel corso della sua vita. Ancora più importante, come ha notato l’ex segretario alla difesa William Perry, gli ICBM sono “alcune delle armi più pericolose del mondo” perché un presidente avrebbe solo una manciata di minuti per decidere se lanciarli dopo un avvertimento di un attacco, aumentando notevolmente il rischio di una guerra nucleare accidentale basata su un falso allarme. In breve, il nuovo ICBM non è solo costoso ma estremamente pericoloso per la salute dell’umanità. Il bilancio di Biden avrebbe dovuto eliminarlo, non fornirgli più fondi.
Un’altra cosa che fa aprire gli occhi è la decisione di spendere più di 12 miliardi di dollari per l’aereo da combattimento F-35, un sistema di armi problematico e immensamente costoso i cui difetti tecnici suggeriscono che potrebbe non essere mai completamente pronto per il combattimento. Tale conoscenza avrebbe dovuto, naturalmente, portare alla decisione di mettere almeno in pausa la produzione dell’aereo fino al completamento dei test. Il presidente della commissione per i servizi armati Adam Smith ha dichiarato di essere stanco di versare denaro nel “buco nero” dell’F-35, mentre il più alto ufficiale dell’Air Force, il generale Charles Brown, lo ha paragonato a una Ferrari che “non si guida al lavoro ogni giorno” ma “si guida solo la domenica”.
Consideratela un’ammissione imbarazzante per un aereo una volta pubblicizzato come un futuro baluardo a basso costo per la flotta di aerei da combattimento degli Stati Uniti. Resta da vedere se l’Air Force, la Marina e i Marines, i tre servizi che utilizzano varianti dell’F-35, manterranno la rotta e compreranno più di 2.400 di questi aerei. Contate su una cosa, però: la lobby dell’F-35, compreso uno speciale caucus dell’F-35 alla Camera dei Rappresentanti e l’Unione dei Macchinisti, i cui lavoratori costruiscono gli aerei, combatteranno con le unghie e con i denti per mantenere il programma completamente finanziato, indipendentemente dal fatto che serva o meno alle nostre esigenze di sicurezza nazionale.
E tenete a mente che l’F-35 è solo una delle tante eredità dei falliti sforzi di modernizzazione del Pentagono. Anche se il Pentagono dovesse acquisire i suoi nuovi sistemi senza ritardi o superamenti dei costi – cosa rara – i suoi costosi piani di spesa hanno già fatto guadagnare a questo decennio il soprannome di “terribili anni venti”.
Peggio ancora, c’è una chiara possibilità che il Congresso spinga quel budget ancora più in alto in risposta alle “liste dei desideri” fatte circolare da ciascuno dei servizi militari. Le voci su di esse che devono ancora entrare nel bilancio del Pentagono di Biden includono cose come – sorpresa! – più F-35. La lista dei desideri dell’esercito include persino sistemi che sosteneva di dover tagliare. Il fatto che i servizi siano persino autorizzati a fare tali richieste al Congresso è il simbolo di una rottura della disciplina di bilancio del più alto ordine.
Il bilancio di base include anche la spesa obbligatoria per voci come la pensione militare. La richiesta di quest’anno aggiunge 12,8 miliardi di dollari al conto del Pentagono.
Bilancio: 727,9 miliardi di dollari
Il bilancio nucleare
Sarebbe ragionevole supporre che il budget del Dipartimento dell’Energia sia dedicato principalmente allo sviluppo di nuove fonti di energia e alla lotta contro il cambiamento climatico, ma questa supposizione sarebbe, purtroppo, molto sbagliata.
Infatti, più della metà del budget del dipartimento va a sostenere la National Nuclear Security Administration (NNSA), che gestisce il programma di armi nucleari del paese. La NNSA lavora sulle testate nucleari in otto sedi principali – California, Missouri, Nevada, New Mexico (due strutture), South Carolina, Tennessee e Texas – in tutto il paese, insieme a strutture sussidiarie in diversi altri stati. Il budget proposto dalla NNSA per l’anno fiscale 2022 per le attività relative alle armi nucleari è di 15,5 miliardi di dollari, parte di un budget per progetti legati all’energia atomica di 29,9 miliardi di dollari.
La NNSA è nota per la cattiva gestione dei grandi progetti. È stata abitualmente in ritardo sulla tabella di marcia e sui costi – per un totale di 28 miliardi di dollari negli ultimi due decenni. I suoi piani futuri sembrano destinati a colpire significativamente il portafoglio del contribuente americano, con la spesa prevista a lungo termine per le attività relative alle armi nucleari che aumenta di 113 miliardi di dollari in un solo anno.
Bilancio nucleare 29,9 miliardi di dollari
Conto corrente: 757,8 miliardi di dollari
Attività legate alla difesa
Questa è una categoria generale, per un totale di 10,5 miliardi di dollari nella richiesta per l’anno fiscale 2022, che include, tra le altre cose, le attività internazionali dell’FBI e i pagamenti al fondo pensionistico della CIA.
Attività legate alla difesa 10,5 miliardi di dollari
Conteggio in corso: 768,3 miliardi di dollari
Il bilancio dell’intelligence
Ci sono pochissime informazioni pubbliche su come le 17 agenzie di intelligence della nazione – contate! – 17 agenzie di intelligence spendono i soldi delle nostre tasse. La maggior parte dei rappresentanti del Congresso non ha nemmeno membri dello staff in grado di accedere a qualsiasi tipo di informazione significativa sulla spesa dell’intelligence, un enorme ostacolo alla capacità del Congresso di supervisionare queste agenzie e le loro attività in qualsiasi modo significativo. Finora quest’anno c’è solo una cifra di massima disponibile per la spesa per le attività di intelligence nazionale (ma non militare) di 62,3 miliardi di dollari. Si ritiene che la maggior parte di questo denaro sia già nascosto nel bilancio del Pentagono, quindi non è stato aggiunto al conteggio in corso mostrato qui sotto.
Attività di intelligence nazionale: 62,3 miliardi di dollari
Conteggio in corso: 768,3 miliardi di dollari
Il budget per il pensionamento e la salute dei militari e del Dipartimento della Difesa
Il Dipartimento del Tesoro copre la pensione militare e le spese sanitarie che dovrebbero essere nel bilancio base del Pentagono. La spesa netta per queste due voci – meno gli interessi guadagnati e i pagamenti nei due conti – è stata negativa per 9,7 miliardi di dollari nell’anno fiscale 2022.
Costi di pensionamento e salute dei militari e del Dipartimento della Difesa: -9,7 miliardi di dollari
Conto corrente: 758,6 miliardi di dollari
Bilancio degli affari dei veterani
I costi completi della guerra vanno ben oltre le spese contenute nel bilancio del Pentagono, compresi i costi per prendersi cura dei veterani delle “guerre einfinite” dell’America. Più di 2,7 milioni di militari statunitensi hanno attraversato zone di guerra in questo secolo e centinaia di migliaia di loro hanno subito gravi lesioni fisiche o psicologiche, aumentando di conseguenza i costi dell’assistenza ai veterani. Inoltre, mentre stiamo emergendo dai mesi del disastro Covid-19, il Dipartimento degli Affari dei Veterani prevede un'”onda” di costi extra e richieste per i suoi servizi da parte dei veterani che hanno rinviato le cure durante la pandemia. La richiesta totale di budget per l’anno fiscale 2022 per gli Affari dei Veterani è di 284,5 miliardi di dollari.
Bilancio degli Affari dei Veterani: 284,5 miliardi di dollari
Conteggio in corso: 1.043,1 miliardi di dollari
Bilancio degli Affari Internazionali
Il budget per gli Affari Internazionali include i finanziamenti per il Dipartimento di Stato e l’Agenzia per lo Sviluppo Internazionale, parti integranti della strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. Qui gli investimenti nella diplomazia e nelle attività economiche e sanitarie all’estero sono integrati da circa 5,6 miliardi di dollari in aiuti militari ad altri paesi. L’amministrazione Biden ha proposto un finanziamento complessivo degli Affari Internazionali per l’anno fiscale 2022 di 79 miliardi di dollari.
Bilancio degli Affari Internazionali: 79 miliardi di dollari
Bilancio in corso: 1.122,1 miliardi di dollari
Il bilancio della sicurezza interna
Sulla scia degli attacchi dell’11 settembre, il Dipartimento della Sicurezza Nazionale (DHS) è stato creato mettendo insieme una vasta gamma di agenzie, tra cui la Federal Emergency Management Agency, la Transportation Security Agency, l’U.S. Secret Service, la Customs and Border Protection e la Coast Guard. Il budget DHS proposto per l’anno fiscale 2022 è di 52,2 miliardi di dollari, quasi un terzo dei quali va alla Dogana e alla Protezione dei Confini.
Bilancio della Homeland Security: 52,2 miliardi di dollari
Conto corrente: 1.174,3 miliardi di dollari
Interessi sul debito
Lo stato di sicurezza nazionale, come descritto sopra, è responsabile di circa il 20% degli interessi dovuti sul debito degli Stati Uniti, un totale di più di 93,8 miliardi di dollari.
Interessi sul debito: 93,8 miliardi di dollari
Conteggio finale: 1.268,1 miliardi di dollari
Ti senti più sicuro ora?
Teoricamente, quei quasi 1,3 trilioni di dollari da spendere per la sicurezza nazionale in senso lato dovrebbero essere dedicati ad attività che rendono l’America e il mondo un posto più sicuro. Questo non è visibilmente il caso quando si tratta di molti dei fondi che saranno spesi in nome della sicurezza nazionale – dai dollari dei contribuenti gettati via per sistemi di armi che non funzionano a quelli spesi per una nuova generazione di armi nucleari inutili e pericolose, per continuare a rafforzare ed estendere la presenza militare degli Stati Uniti su questo pianeta senza precedenti, mantenendo più di 800 basi militari all’estero in tutto il mondo.
Se gestite correttamente, le iniziative del presidente Biden per ricostruire le infrastrutture nazionali e combattere il cambiamento climatico sarebbero molto più importanti per mantenere le persone al sicuro che buttare più soldi nel Pentagono e nelle agenzie collegate. Sfortunatamente a differenza del budget proposto per il Pentagono, è molto meno probabile che un finanziamento significativo per le infrastrutture in stile Green New Deal venga approvato da un Congresso aspramente diviso. A Washington evidentemente non importa che tali investimenti creerebbero anche di posti di lavoro.
Uno spostamento della spesa verso queste e altre priorità urgenti, come affrontare la possibilità di future pandemie, sarebbe chiaramente un investimento di gran lunga migliore per la “sicurezza nazionale” rispetto all’attuale bilancio del Pentagono proposto. Purtroppo, però, troppi leader politici americani hanno chiaramente tratto le lezioni sbagliate dalla pandemia. Se questo paese continua a sperperare somme impressionanti in attività di sicurezza nazionale strettamente focalizzate in un momento in cui le nostre più grandi sfide sono tutt’altro che di natura militare, questo paese (e il mondo) sarà un posto molto meno sicuro in futuro.