Il piano PMC segnalato dagli Stati Uniti per l’Ucraina equivale ad un intervento convenzionale parziale

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

La CNN ha citato in esclusiva quattro fonti amministrative anonime per riferire che gli Stati Uniti stanno valutando la possibilità di consentire apertamente ai contractor militari privati americani (PMC) di lavorare in Ucraina sul libro paga del Pentagono con il pretesto di mantenere e riparare le attrezzature militari in loco. Il primo ministro polacco Tusk ha già ammesso a fine maggio che “ci sono delle truppe (in Ucraina), intendo dire dei soldati. Ci sono alcuni soldati. Osservatori, ingegneri”, quindi questo sviluppo non sarebbe di per sé una novità.

L’aspetto problematico di questa proposta, tuttavia, è che equivale a un parziale intervento convenzionale che rischia di normalizzare il coinvolgimento sempre più aperto delle forze occidentali all’interno dell’Ucraina. Il Presidente francese Macron ha recentemente fatto marcia indietro rispetto alla sua retorica di autorizzare un intervento convenzionale, probabilmente nel tentativo di riconquistare gli elettori in vista delle prossime elezioni anticipate, ma le ultime notizie mostrano che gli Stati Uniti hanno iniziato a flirtare con questo scenario.

I funzionari russi hanno ripetutamente promesso di prendere di mira tutte le forze straniere presenti in loco e la possibilità che un gran numero di PMC americane venga presto ucciso, proprio come la Russia ha fatto com diverse decine di francesi a gennaio, potrebbe essere sfruttata dagli Stati Uniti come pretesto per un’ulteriore escalation. Da un lato, il Presidente Putin è riluttante a un’escalation, come dimostra la sua tiepida risposta al recente bombardamento di bagnanti da parte dell’Ucraina, sostenuto dagli Stati Uniti, ma dall’altro non può rimanere inattivo mentre queste PMC mettono in pericolo le truppe russe.

Si dovrebbe quindi dare per scontato che probabilmente diventerebbero obiettivi prioritari, anche solo per ragioni di “prestigio”, oltre che per la speranza che alcuni politici russi nutrono nei confronti della loro morte, che potrebbe essere molto pubblicizzata, per fare maggiore pressione sugli Stati Uniti affinché cambino la loro politica nei confronti del conflitto. I Democratici probabilmente non se ne starebbero con le mani in mano mentre la Russia uccide le PMC del loro Paese, né sarebbero propensi a revocare tale politica così poco tempo dopo averla promulgata, motivo per cui ci si può aspettare un’escalation.

Gli osservatori possono solo fare ipotesi sulla forma che potrebbe assumere, ma il punto è che andare avanti con la proposta di consentire apertamente alle PMC americane di lavorare in Ucraina sul libro paga del Pentagono per la manutenzione di attrezzature statunitensi destinate a uccidere i russi rappresenta un nuovo livello di coinvolgimento nel conflitto. Il “disastro russo a Deir ez-Zor”, dove secondo quanto riferito gli Stati Uniti hanno addestrato decine di PMC Wagner all’inizio del 2018, è avvenuto prima che il rapporto di quel gruppo con il Ministero della Difesa fosse formalmente ammesso da entrambi.

Di conseguenza, la Russia si è trovata nella condizione di non sentirsi obbligata a rispondere a quanto accaduto, ma non sarà così se la Russia ucciderà le PMC americane in Ucraina che sono ufficialmente sul libro paga del Pentagono dopo che l’amministrazione avrà cambiato formalmente la sua politica su questo argomento così delicato. Con queste premesse, gli Stati Uniti sanno ovviamente a cosa vanno incontro, ma la fazione dei falchi che sta dietro a questa proposta continua a spingere come un modo per dimostrare ulteriore solidarietà con il nuovo alleato.

A metà giugno è stato spiegato che “Il patto di sicurezza degli Stati Uniti con l’Ucraina è una consolazione per la mancata approvazione dell’adesione alla NATO”, e una settimana dopo che “Più difese aeree e attacchi transfrontalieri non cambieranno le dinamiche del conflitto ucraino”. Riassumendo per comodità del lettore, le conclusioni rilevanti sono state che gli Stati Uniti continuano ad evolvere la loro politica nei confronti del conflitto in direzione di una maggiore escalation per compensare il fatto di non permettere all’Ucraina di aderire alla NATO in tempi brevi.

Né l’invio di ulteriori difese aeree, né il consentire attacchi transfrontalieri ovunque all’interno della Russia con il pretesto di sventare o rispondere preventivamente alle minacce provenienti da quella nazione, né l’invio aperto di PMC pagate dal Pentagono nella zona del conflitto avranno alcun effetto significativo sulle sue dinamiche. La Russia ha già battuto di gran lunga la NATO nella loro “gara logistica”/”guerra di logoramento”, tanto che Sky News ha riferito a fine maggio che la Russia sta producendo il triplo dei proiettili della NATO a un quarto del prezzo.

Queste mosse non fanno altro che provocare la Russia ad abbandonare la sua santa moderazione e a rispondere finalmente a queste provocazioni, il che potrebbe servire a giustificare le misure di escalation pianificate dagli Stati Uniti, che potrebbero facilmente trasformarsi in una crisi di brinksmanship di tipo cubano, come vogliono i falchi. La più recente di queste mosse è la più pericolosa di tutte, a causa della possibilità che la Russia uccida presto decine di americani, facendo così scattare la molla dell’escalation “reciproca” degli Stati Uniti (come potrebbe essere inquadrata la sua risposta).

La tendenza generale è che la guerra per procura tra NATO e Russia in Ucraina è quindi destinata a intensificarsi ulteriormente durante l’estate, soprattutto se questa politica proposta verrà promulgata, rischiando così la terza guerra mondiale per errore di calcolo nel caso in cui gli Stati Uniti colpiscano direttamente le forze russe nella zona del conflitto. Naturalmente, la fazione degli Stati Uniti, relativamente più pragmatica, potrebbe alla fine prevalere e far fallire questa politica o fare in modo che gli Stati Uniti non rispondano in questo modo, ma questo non può essere dato per scontato.

Unisciti al nostro canale telegram