Il Partito Comunista d’Israele: questa escalation deve cessare – Israele deve essere ritenuto responsabile

da http://www.solidnet.org

I crimini del governo israeliano di destra fascista, volti a sostenere l’occupazione, stanno portando a una guerra regionale. Questa escalation deve essere fermata.

In questi tempi difficili, ribadiamo la nostra inequivocabile condanna di qualsiasi attacco a civili innocenti e invitiamo tutte le parti a sottrarre i civili alla spirale della violenza. Inviamo le nostre condoglianze alle famiglie delle vittime dell’occupazione, sia arabe che ebree.

Il Partito Comunista di Israele ritiene il governo fascista di destra di Israele responsabile dell’escalation estremamente pericolosa delle ultime ore, che ha causato la morte di molti civili innocenti.

La settimana scorsa, i coloni sostenuti dal governo hanno fatto scempio dei territori occupati, profanando Al-Aqsa e compiendo pogrom nelle strade di Huwara. Da questa mattina, abbiamo assistito a una grave escalation delle ostilità che rischiano di trasformarsi in una guerra regionale. La minaccia di una tale guerra è stata costantemente alimentata dalle azioni di questo governo di destra fin dal suo primo giorno.

Gli eventi di oggi indicano la pericolosa direzione verso cui Netanyahu e i suoi partner di governo stanno conducendo l’intera regione. Sottolineiamo che è impossibile “gestire” il conflitto o risolverlo militarmente. C’è solo una soluzione: cercare di porre fine all’occupazione e riconoscere i diritti legittimi del popolo palestinese e le sue richieste giustificate. Porre fine all’occupazione e instaurare una pace giusta è il preciso interesse di entrambi i popoli.

Il Partito Comunista di Israele avverte che il governo Netanyahu sta sfruttando gli eventi per lanciare un attacco vendicativo contro la Striscia di Gaza e chiede alla comunità internazionale e agli Stati vicini di intervenire immediatamente per far tacere i ruggenti tamburi di guerra ed avviare una soluzione politica.

Il CPI è preoccupato per le possibili azioni di rappresaglia contro i cittadini palestinesi in Israele, soprattutto quelli che vivono nelle città comuni e nei villaggi non riconosciuti di Al-Naqab/Negev. Questi ultimi hanno già pagato a caro prezzo l’incuria con cui lo Stato li tratta. In questa realtà, le forze sane d’Israele, sia ebree che arabe, devono alzare chiaramente la voce contro ogni tentativo di incitare alla violenza contro i diversi gruppi o di portare la legge nelle proprie mani. Dobbiamo promuovere attività congiunte che si impegnino per una vita normale senza occupazione, discriminazione o superiorità etnica. Dobbiamo lottare per la pace, l’uguaglianza e la vera democrazia per tutti.

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