di Francesco Galofaro, Università di Torino
Credo che vada da sé: chi alimenta l’escalation vuole la guerra. Alza il livello di risorse destinate alla distruzione (capitali, armamenti, esseri umani) e sfida l’avversario a fare altrettanto, scommettendo che, all’esplodere del conflitto, la propria capacità di reggere economicamente sarà superiore a quella del nemico.
Lo scenario cambia perché, nel conflitto NATO – Russia, sono in gioco armi atomiche dall’una e dall’altra parte. La logica dell’escalation comporta dunque la mutua distruzione assicurata (MAD) di entrambi i contendenti. In questa situazione è già del tutto folle dichiarare – come ha fatto il presidente USA – che esistono circostanze in cui i missili nucleari possono essere utilizzati. Ma è possibile che i nostri governi si illudano davvero che l’escalation porterà a una vittoria e che l’avversario si arrenda un minuto prima della partenza dei missili.
Si pone allora la seguente questione: possiamo fidarci dei governi in conflitto? Sapranno fermarsi un minuto prima del disastro? E sul fatto che il livello del conflitto convergerà verso un punto limite senza oltrepassarlo?
Immagino che chi ha votato per Letta abbia fiducia nel proprio leader, nonostante abbia dichiarato in Parlamento che occorre inviare i nostri soldati a combattere in Ucraina. Ci si deve fidare del governo nazionalista polacco, che – se gli americani non avessero ordinato loro di fermarsi – avrebbe già da tempo inviato gli aerei a combattere nei cieli ucraini. Ci si deve fidare anche di Biden e del fatto che le sue minacce sull’uso dell’atomica siano soltanto un bluff. Soprattutto ci si deve fidare di Vladimir Putin. Coloro che vogliono l’escalation sostenendo che Putin è un mostro genocida devono anche fidarsi del fatto che questa reincarnazione di Hitler non userà l’atomica. Ed ecco dunque il paradosso dell’escalation: i governi dei paesi NATO la alimentano sostenendo che Putin è folle, invitando ad assassinarlo, inviando armi a Zelensky, cercando di estendere la propria alleanza militare in Svezia e Finlandia anche a costo di estendere il conflitto e di provocare una reazione a catena. Questi governi sono anche quelli che più dovrebbero riporre fiducia nel fatto che alla fine Putin userà il buon senso e non reagirà con mezzi estremi.
Dunque, non possiamo fidarci dei nostri governi, quando dichiarano che l’escalation è il modo di ottenere la sicurezza e che la guerra è pace. O sono in un flagrante paradosso, oppure mentono e sono pronti a sacrificare sull’altare della guerra non solo i nostri risparmi e le nostre già provate economie, ma anche le nostre vite. In entrambi i casi, ci sono gli estremi per il trattamento sanitario obbligatorio. Fermiamoli.