Il mondo visto dalla Cina: parla Wang Yi

da https://www.mfa.gov.cn

Traduzione dall’inglese di Francesco Maringiò per Marx21.it

È in corso l’annuale Doppia Sessione, ossia la contemporanea sessione planaria a Pechino dell’Assemblea Nazionale del Popolo e della Conferenza Consultiva Politica del Popolo Cinese, l’evento politico più rilevante dell’anno.

Come da tradizione, anche quest’anno il ministro degli Esteri ha organizzato una lunga conferenza stampa per rispondere alle domande dei giornalisti della stampa cinese ed internazionale sui principali dossier della politica mondiale. Emerge con nettezza la visione della Cina sui cambiamenti globali e le proposte per risolvere le più gravi crisi dei nostri tempi. Quella che segue è una selezione delle domande e risposte, sui temi di politica estera più dibattuti sui media europei ed italiani, senza che però si riporti mai fedelmente il punto di vista di Pechino. Abbiamo deciso di tradurli, non perché la Cina abbia bisogno del nostro lavoro di informazione, ma siamo noi ad aver bisogno di conoscere davvero il punto di vista della sua diplomazia. Guardate, per esempio, cosa dice della tragedia della guerra a Gaza e confrontate le parole di Qang Yi con quelle dei ministri occidentali…(FM)

Rossiya Segodnya: Quest’anno ricorre il 75° anniversario dei legami diplomatici tra Russia e Cina. Negli ultimi anni le relazioni bilaterali sono cresciute a un livello senza precedenti. Data la transizione globale in corso nelle relazioni internazionali, qual è il modo più efficace per sfruttare il potenziale della cooperazione Russia-Cina?

Wang Yi: Sotto la guida strategica del presidente Xi Jinping e del presidente Vladimir Putin, il partenariato strategico globale Cina-Russia di coordinamento per la nuova era sta procedendo ai massimi livelli. La fiducia politica reciproca si sta approfondendo. La cooperazione rimane reciprocamente vantaggiosa e complementare. I due popoli sono entusiasti degli scambi reciproci. L’anno scorso, il commercio bilaterale ha raggiunto la cifra record di 240 miliardi di dollari, raggiungendo l’obiettivo di 200 miliardi di dollari prima del previsto. Il gas naturale russo alimenta numerose abitazioni cinesi e le automobili di produzione cinese circolano sulle strade russe. Tutto ciò dimostra la forte resistenza e le ampie prospettive della cooperazione reciprocamente vantaggiosa tra Cina e Russia.

Mantenere e far crescere le relazioni Cina-Russia è una scelta strategica delle due parti basata sugli interessi fondamentali dei due popoli. È anche ciò che dobbiamo fare per stare al passo con l’andamento del mondo. In quanto principali Paesi del mondo e membri permanenti del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, la Cina e la Russia hanno forgiato un nuovo paradigma di relazioni tra grandi Paesi che differisce completamente dall’approccio obsoleto della Guerra Fredda. Sulla base della non-alleanza, del non-confronto e della volontà di non colpire terze parti, la Cina e la Russia si impegnano per un buon vicinato e un’amicizia duraturi e cercano di approfondire il loro coordinamento strategico globale. Nel mondo di oggi, l’egemonismo non trova sostegno e la divisione non porta da nessuna parte. I principali Paesi non dovrebbero cercare lo scontro e non si dovrebbe permettere il ritorno della Guerra Fredda. La relazione Cina-Russia si muove lungo la tendenza dei tempi verso il multipolarismo e una maggiore democrazia nelle relazioni internazionali, ed è quindi molto importante per mantenere la stabilità strategica globale, consentire interazioni positive tra i grandi Paesi e promuovere la cooperazione tra i grandi Paesi emergenti.

Quest’anno ricorre il 75° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Russia. Le due parti lanceranno inoltre congiuntamente gli Anni della Cultura Cina-Russia. Le relazioni si affacciano su nuove opportunità. La Cina è pronta a lavorare con la Russia per promuovere nuove forze motrici per la cooperazione e rafforzare costantemente le basi dell’amicizia tra i due popoli. Con la Russia che quest’anno presiede il meccanismo dei BRICS e la Cina che assumerà la presidenza dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (SCO) nella seconda metà dell’anno, le due parti rafforzeranno il coordinamento internazionale e multilaterale, praticheranno un vero multilateralismo, sosterranno il sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite e salvaguarderanno la sicurezza e la stabilità regionale e globale.

Bloomberg: Dopo l’incontro dello scorso anno a San Francisco, Cina e Stati Uniti hanno concordato di gestire congiuntamente le differenze e promuovere una cooperazione reciprocamente vantaggiosa. Da allora, gli Stati Uniti hanno continuato ad aumentare le restrizioni commerciali e tecnologiche nei confronti della Cina. Come pensa la Cina di cambiare questa tendenza? Come pensa di rispondere la Cina?

Wang Yi: Le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono fondamentali per il benessere dei due popoli e per il futuro dell’umanità e del mondo. Indipendentemente dall’evoluzione del panorama internazionale, la Cina ha sempre mantenuto stabile e coerente la propria politica statunitense, gestendo le relazioni con senso di responsabilità nei confronti della storia, del popolo e del mondo.

La nostra posizione si basa sui tre principi proposti dal presidente Xi Jinping: rispetto reciproco, coesistenza pacifica e cooperazione win-win. Sono una dichiarazione delle esperienze e delle lezioni degli oltre 50 anni di relazioni tra Cina e Stati Uniti e rappresentano la strada giusta per le interazioni tra i principali Paesi. Entrambe le parti dovrebbero rispettarle e agire di conseguenza.

In particolare, il rispetto reciproco è il presupposto, perché l’interazione si sostiene solo quando le differenze nei sistemi sociali e politici sono rispettate e riconosciute. La coesistenza pacifica è la base, perché il conflitto e lo scontro tra due grandi Paesi come la Cina e gli Stati Uniti hanno conseguenze inimmaginabili. L’obiettivo è la cooperazione win-win, perché lavorando insieme, Cina e Stati Uniti possono fare grandi cose per i due Paesi e per il mondo.

Nello storico incontro di San Francisco dello scorso novembre, i due presidenti hanno raggiunto intese comuni e tracciato la rotta per stabilizzare le relazioni Cina-Stati Uniti e riportarle sul binario di un sano sviluppo. Il Presidente Xi Jinping ha illustrato l’approccio fondamentale e la posizione di principio della Cina sullo sviluppo delle relazioni con gli Stati Uniti. Il Presidente Biden ha ribadito che gli Stati Uniti non cercano una nuova guerra fredda, non cercano di cambiare il sistema cinese, non cercano di rivitalizzare l’alleanza contro la Cina e non sostengono “l’indipendenza di Taiwan”. Ha inoltre dichiarato che gli Stati Uniti sono lieti di vedere la prosperità in Cina e non cercano di contenere o sopprimere lo sviluppo della Cina o di disaccoppiarsi da essa.

Dopo il vertice di San Francisco, le relazioni tra Cina e Stati Uniti sono migliorate. Ciò risponde agli interessi e ai desideri dei cittadini di entrambi i Paesi e del mondo. Ma va sottolineato che la percezione errata degli Stati Uniti nei confronti della Cina continua e che le promesse degli Stati Uniti non sono realmente mantenute. Gli Stati Uniti hanno escogitato diverse tattiche per reprimere la Cina e hanno continuato ad allungare la lista delle sanzioni unilaterali, raggiungendo livelli sconcertanti di insondabile assurdità. Se gli Stati Uniti dicono una cosa e ne fanno un’altra, dov’è la loro credibilità come Paese importante? Se si innervosiscono ogni volta che sentono la parola “Cina”, dov’è la loro fiducia come Paese importante? Se vuole solo prosperare ma nega il legittimo sviluppo degli altri Paesi, dov’è l’equità internazionale? Se continua a monopolizzare la parte alta della catena del valore e tiene la Cina nella parte bassa, dov’è l’equità nella competizione? La sfida per gli Stati Uniti viene da se stessi, non dalla Cina. Se gli Stati Uniti sono ossessionati dall’idea di reprimere la Cina, finiranno per danneggiare se stessi. Esortiamo gli Stati Uniti ad avere una visione chiara dell’andamento dei tempi, a considerare lo sviluppo della Cina in modo obiettivo e razionale, a impegnarsi in scambi con la Cina in modo proattivo e pragmatico e ad agire per rispettare i propri impegni. Ci auguriamo che collaborino con la Cina per riportare le relazioni sul binario di uno sviluppo stabile, solido e sostenibile.

Quest’anno ricorre il 45° anniversario delle relazioni diplomatiche tra Cina e Stati Uniti. Il Presidente Xi Jinping ha sottolineato che la speranza delle relazioni Cina-Stati Uniti risiede nel popolo, le sue fondamenta sono i legami di base, il suo futuro dipende dai giovani e la sua vitalità deriva dagli scambi a livello subnazionale. La Cina è sempre pronta a rafforzare il dialogo e gli scambi con gli Stati Uniti e a promuovere scambi amichevoli in vari settori, in modo da costruire più ponti per la comprensione reciproca e rimuovere inutili incomprensioni e pregiudizi. Crediamo che le due parti siano pienamente in grado di trovare la strada giusta per far sì che i due principali Paesi vadano d’accordo.

Agenzia di stampa Xinhua: Molti leader di tutto il mondo ritengono che l’attuale ordine internazionale non riesca a riflettere e ad adattarsi alle mutevoli dinamiche di potere del mondo. La proposta della Cina di costruire “un mondo multipolare equo e ordinato e una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa ed inclusiva” ha attirato l’attenzione e il sostegno della comunità internazionale. Può spiegarci meglio questo punto?

Wang Yi: Il multipolarismo e la globalizzazione economica sono le tendenze prevalenti nel progresso della società umana. Ma ci sono opinioni diverse su come dovrebbero essere. La Cina crede in un mondo multipolare equo e ordinato e in una globalizzazione economica universalmente vantaggiosa ed inclusiva.

Un mondo multipolare equo significa pari diritti, pari opportunità e pari regole per ogni nazione. Alcune o poche potenze non dovrebbero monopolizzare gli affari internazionali. I Paesi non dovrebbero essere classificati in base alla loro forza. Chi ha il pugno più grosso non deve avere l’ultima parola. Ed è assolutamente inaccettabile che alcuni Paesi debbano stare a tavola mentre altri possono stare solo nel menu. Dobbiamo fare in modo che tutti i Paesi, a prescindere dalle loro dimensioni e dalla loro forza, possano partecipare al processo decisionale, godere dei loro diritti e svolgere il loro ruolo da pari a pari nel processo verso un mondo multipolare.

Un mondo multipolare ordinato significa che tutti dovrebbero osservare gli scopi e i principi della Carta delle Nazioni Unite e sostenere le norme fondamentali universalmente riconosciute che regolano le relazioni internazionali. Il multipolarismo non significa blocchi multipli, né frammentazione, né disordine. Tutti i Paesi devono agire all’interno del sistema internazionale incentrato sulle Nazioni Unite e perseguire la cooperazione nell’ambito della governance globale.

Una globalizzazione universalmente vantaggiosa significa far crescere la torta economica e dividerla in modo più equo. Tutte le nazioni, tutti i gruppi sociali e tutte le comunità devono poter partecipare allo sviluppo economico e sociale e condividerne i benefici. Gli squilibri di sviluppo, siano essi nazionali o internazionali, devono essere risolti in modo adeguato, per realizzare la prosperità e lo sviluppo comuni.

Globalizzazione inclusiva significa sostenere i Paesi nel perseguire un percorso di sviluppo adatto alle loro condizioni nazionali. Nessuno dovrebbe imporre un unico modello di sviluppo al mondo intero. L’unilateralismo e il protezionismo per ottenere vantaggi egoistici a spese di altri devono essere abbandonati per mantenere stabili e senza ostacoli le catene industriali e di approvvigionamento globali e per sostenere la crescita robusta e dinamica dell’economia mondiale.

La Cina è pronta a collaborare con tutti i Paesi per indirizzare il multipolarismo e la globalizzazione economica verso la giusta direzione, come si aspetta il mondo intero, e per rendere la governance globale più giusta ed equa.

Nile News Egyptian Network: Come può la comunità internazionale fornire la protezione necessaria al popolo palestinese? La giusta posizione della Cina sulla questione palestinese è stata lodata dai Paesi arabi. Quale sarà la via d’uscita dal conflitto israelo-palestinese? Quale ruolo svolgerà la Cina a tal fine? 

Wang Yi: L’attuale conflitto israelo-palestinese ha causato 100.000 vittime civili e innumerevoli persone innocenti rimangono sepolte sotto le macerie. Non c’è distinzione tra vite degne di nota e vite povere, e la vita non dovrebbe essere etichettata in base alla razza o alla religione. L’incapacità di porre fine a questo disastro umanitario oggi, nel XXI secolo, è una tragedia per l’umanità e una vergogna per la civiltà. Nulla giustifica il protrarsi del conflitto o l’uccisione della popolazione civile. La comunità internazionale deve agire tempestivamente per promuovere un cessate il fuoco immediato come priorità assoluta e garantire l’assistenza umanitaria come pressante obbligo morale. La popolazione di Gaza ha diritto alla vita in questo mondo e le donne e i bambini meritano le cure delle loro famiglie. Tutti i detenuti dovrebbero essere rilasciati e tutte le azioni che danneggiano i civili dovrebbero essere fermate.

La catastrofe di Gaza è un altro campanello d’allarme per il mondo: la lunga occupazione dei territori palestinesi è un dato di fatto che non deve più essere ignorato e l’aspirazione a lungo coltivata dai palestinesi di avere uno Stato indipendente non deve più essere elusa. Soprattutto, non si deve permettere che l’ingiustizia storica nei confronti dei palestinesi continui a non essere corretta di generazione in generazione. Restituire giustizia al popolo palestinese e attuare pienamente la soluzione dei due Stati è l’unico modo per spezzare il circolo vizioso dei conflitti israelo-palestinesi, eliminare il terreno di coltura delle ideologie estremiste e realizzare una pace duratura in Medio Oriente.

La Cina sostiene fermamente la giusta causa del popolo palestinese di riconquistare i propri legittimi diritti nazionali ed è sempre impegnata per una soluzione globale, giusta e duratura alla questione della Palestina in tempi brevi. Sosteniamo la piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite ed esortiamo alcuni membri del Consiglio di Sicurezza dell’ONU a non porre ostacoli a tale scopo. Chiediamo una conferenza di pace internazionale più ampia, più autorevole e più efficace per elaborare un calendario e una road map per la soluzione dei due Stati. Riteniamo che Palestina e Israele debbano riprendere al più presto i colloqui di pace per raggiungere l’obiettivo finale di coesistere in pace come due Stati e che i popoli arabo ed ebraico vivano in armonia come due gruppi etnici. La Cina continuerà a collaborare con la comunità internazionale per ripristinare la pace, salvare vite umane e sostenere la giustizia.

Rete televisiva globale cinese: La crisi ucraina non accenna a diminuire. Durante la Conferenza sulla sicurezza di Monaco del mese scorso, lei ha detto che tutto ciò che la Cina ha fatto è stato promuovere la pace. Quando pensa che le parti potranno tornare al tavolo dei negoziati?

Wang Yi: Sulla questione ucraina, la Cina ha sempre mantenuto una posizione obiettiva e imparziale e ha promosso i colloqui di pace. Il presidente Xi Jinping ha avuto scambi approfonditi con i leader mondiali, compresi quelli di Russia e Ucraina. La Cina ha anche pubblicato il suo documento di posizione e il suo rappresentante speciale ha viaggiato intensamente per mediare tra le diverse parti. Tutti i nostri sforzi puntano a un unico obiettivo, ovvero spianare la strada per la fine del conflitto e l’avvio di colloqui di pace.

Una forte impressione che abbiamo avuto alla recente Conferenza sulla sicurezza di Monaco è che, poiché sempre più persone iniziano a preoccuparsi di un possibile esito perdente, sono pronte a creare le condizioni per esplorare una via d’uscita affidabile da questa crisi.

L’esperienza passata dimostra che un conflitto, se prolungato, tende a deteriorarsi e ad aggravarsi, fino a raggiungere livelli impensabili per le parti coinvolte. In assenza di colloqui di pace, si accumulano percezioni e calcoli errati che possono portare a una crisi ancora più grave. Le lezioni a questo proposito non dovrebbero essere dimenticate.

Tutti i conflitti devono finire al tavolo dei negoziati. Quanto prima iniziano i colloqui, tanto prima arriverà la pace. Finché tutte le parti si atterranno agli scopi e ai principi della Carta delle Nazioni Unite e le loro legittime preoccupazioni saranno affrontate in modo adeguato, in Europa si potrà creare un’architettura di sicurezza equilibrata, efficace e sostenibile.

Il Presidente Xi Jinping ha presentato quattro punti su ciò che deve essere fatto. Sono la guida fondamentale della Cina nella ricerca di una soluzione politica della crisi ucraina. La Cina sostiene l’organizzazione, a tempo debito, di una conferenza di pace internazionale che sia riconosciuta sia dalla Russia che dall’Ucraina e che garantisca la partecipazione paritaria di tutte le parti e discussioni eque su tutti i piani di pace. La Cina auspica un rapido ripristino della pace e della stabilità nel continente europeo e continuerà a svolgere un ruolo costruttivo a tal fine.

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