di Alberto Bradanini
La lucida, coraggiosa giornalista australiana, Caitlin Johnstone, afferma che se un governo dovesse dare inizio al genocidio di un popolo – una strategia destinata a durare nel tempo, anni o decenni, a meno che non riuscisse a cacciarli prima, dalla loro terra, con la forza – inizierebbe con l’eliminazione del maggior numero possibile di donne e bambini. La loro soppressione, com’è evidente, risolverebbe il problema nella culla, è il tragico caso di rilevare, impedendo il riprodursi di un popolo che quell’ipotetico governo genocidario intendesse spazzar via. A ben guardare quel governo farebbe esattamente ciò che Israele sta facendo a Gaza.
Quel governo genocidario prenderebbe poi di mira i civili e le infrastrutture civili per rendere assai difficile o impossibile la sopravvivenza della popolazione da eliminare. Guarda caso si tratta proprio di quello che Israele sta facendo a Gaza.
Sempre quel governo genocidario punterebbe quindi ai centri culturali, con il fine di distruggere le radici storiche della popolazione da sopprimere, demolendo luoghi di cultura, musei ed edifici religiosi. Sarà anche qui una coincidenza, ma è esattamente ciò che Israele sta facendo a Gaza.
Sempre quell’ipotetico governo genocidario cercherebbe anche di colpire i membri migliori, i più preparati e competenti di quella sciagurata popolazione, sterminando medici, avvocati, accademici, giornalisti e leader di pensiero, al fine di impedire la possibile ricostituzione di quella civiltà che intende depennare dalla mappa del mondo. Ancora una volta, esso farebbe esattamente ciò che sta facendo Israele a Gaza.
Inoltre, per condividere le responsabilità dei crimini commessi (non si sa mai che un giorno qualcuno possa essere chiamato a rendere conto!), quell’ipotetico governo incoraggerebbe tutti i membri della leadership del paese (non solo della compagine governativa) a far uso di tale retorica genocida, mascherata o esplicita, affinché tale progetto appaia una scelta di tutto il paese, non solo di qualche settore politico-militare temporaneamente uscito di testa. Sarà un caso, ma vengono alla memoria alcune espressioni utilizzate dal governo israeliano (ad es. Yoav Gallant, Min. della Difesa, secondo il quale i palestinesi sono animali umani) quando ha spiegato al mondo cosa intende fare a Gaza.
Quel medesimo governo genocidario aggredirebbe poi la popolazione indesiderata con ogni mezzo – bombardamenti aerei, ordigni al fosforo bianco o di qualsiasi altro colore – forzandola a dirigersi verso il confine, facendo poi trovare le altre nazioni davanti alla tragica scelta di accogliere quella misera umanità, con tutti gli inconvenienti politici e sociali che tale scelta comporterebbe, o di assistere a un altro massacro, sulla base del principio di diritto internazionale auto-generato da quello stesso governo genocidario e sintetizzabile come segue: “vi avevo avvertiti, non fingete di ignorare le conseguenze della vostra colpevole inerzia”. E per aiutare quelle nazioni a decidere in fretta continuerebbero a piovere su quelle genti esplosivi di ogni genere, mentre i loro spazi di vita si ridurrebbero sempre più, inesorabilmente.
Quel governo genocidario, infine, una volta sbarazzatosi di quell’ingombrante popolazione, ripopolerebbe la terra lasciata vuota con persone compatibili, con quanto riguardo all’etica e alla civiltà giuridica nazionale o internazionale si può solo immaginare.
Ebbene, sarà un’altra coincidenza, ma questo è proprio ciò che Israele sta facendo a Gaza, sotto gli occhi inerti o spenti del mondo intero e con l’ignobile copertura (mediatica, finanziaria e militare) della superpotenza americana, un paese dove governo, stato profondo e stato permanente (finanza, industria militare e intelligence) quando si occupano di Medioriente devono rendere conto a Israele (i cui interessi in America sono rappresentati dalla potentissima Aipac), se del caso anche contro gli stessi interessi della nazione americana, che talvolta (seppur raramente) divergono da quelli dello Stato Ebraico. E tutto ciò in barba a ogni criterio di democrazia, responsabilità giuridica ed equità, oltre che di una dose davvero minima di umanità. Vergogna!
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