
di Andrew Korybko
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
L’Organizzazione di Cooperazione Economica* (ECO) ha la possibilità di dare una nuova vita a questo blocco d’integrazione regionale poco efficiente, ma immensamente promettente, approfittando delle opportunità offerte dal Corridoio Zangezur (ZC). Questo cruciale progetto di connettività potrebbe facilitare enormemente il commercio est-ovest tra tutti i membri del blocco,ad eccezione dell’Iran e della Turchia, che per ragioni geografiche non hanno bisogno di esportare i loro prodotti attraverso lo ZC per raggiungere il massiccio mercato dell’UE. Il Pakistan può accedere alla ZC attraverso il Corridoio Lapis-Lazuli (LLC) attraverso il vicino Afghanistan e il vicino Turkmenistan, mentre le Repubbliche dell’Asia Centrale (RCA) possono raggiungerla attraverso spedizioni transcaspiche in Azerbaigian attraverso i porti kazaki o turkmeni.
Sebbene l’Iran stia cercando di posizionarsi come Stato di transito per facilitare il commercio delle RCA con il mercato globale attraverso il corridoio di trasporto Nord-Sud (NSTC), di cui è parte anche l’India, gli Stati Uniti hanno minacciano di imporre sanzioni unilaterali contro quei paesi che violano le sue severe restrizioni economiche e finanziarie contro la Repubblica Islamica. Anche se alla fine potrebbero essere revocate con il successo della rinegoziazione dell’accordo sul nucleare iraniano, servono ancora come un enorme deterrente per questi paesi, nonostante il recente accordo ferroviario del Kazakistan e del Turkmenistan con l’Iran. Non esistono simili ostacoli economico-finanziari per quanto riguarda il loro potenziale impiego della ZC, che è ancora più conveniente dal punto di vista geografico e quindi dei costi e del tempo rispetto all’utilizzo della NSTC per raggiungere l’UE.
Al momento è importante sfatare alcune falsità sulla ZC, che sono state diffuse nell’ultimo anno da forze interessate, che vogliono impedire l’obiettivo dell’integrazione eurasiatica. Questo progetto è stato proposto, anche se non con questo nome, nella nona clausola collegata al cessate il fuoco del novembre 2020 mediato da Mosca tra Armenia e Azerbaigian. Il presidente Putin ha riaffermato il suo impegno per lo sblocco di tutti i corridoi di trasporto regionali durante la dichiarazione che ha fatto dopo i colloqui trilaterali che ha ospitato a Sochi, con i due leader di questi paesi. Per queste ragioni, tutte le affermazioni sulla cosiddetta “illegittimità” di questo corridoio sono false, dato che è stato concordato anche dal primo ministro armeno.
Con questo in mente, la ZC dell’ECO può essere descritta come reciprocamente complementare alle visioni di integrazione eurasiatica della Cina e della Russia. La prima con la sua Belt & Road Initiative (BRI) prevede di creare una comunità dal destino condiviso in tutto il mondo attraverso la creazione di una complessa interdipendenza economica reciproca tra decine di paesi collegati tra loro attraverso trasporti e altre infrastrutture. La seconda nel frattempo persegue ufficialmente la cosiddetta Greater Eurasian Partnership (GEP), che mira anche a collegare il supercontinente attraverso vari progetti e iniziative di integrazione. La ZC adempie a queste funzioni per quanto riguarda la facilitazione del commercio dell’Asia centrale e meridionale con l’Asia occidentale e l’UE, promuovendo l’obiettivo comune dell’integrazione eurasiatica.
Opporsi alla ZC significa opporsi alla visione multipolare della Cina e della Russia. Questo suggerisce anche che si è caduti nelle campagne di fake news delle forze interessate ad affossare questo progetto multilaterale benefico. Non c’è nessuna ragione credibile per essere contrari, soprattutto quando il primo ministro armeno Pashinyan ha letteralmente detto al Presidente Putin, la settimana scorsa a Sochi, che “anche per noi è vitale aprire, sbloccare tutti i trasporti e le connessioni economiche”,come riportato dal sito ufficiale del Cremlino. È quindi anche contro gli interessi nazionali oggettivamente esistenti dell’Armenia e il suo futuro ruolo nell’emergente ordine mondiale multipolare opporsi alla ZC. Tutti i sinceri benefattori di questi paesi, l’ECO e i loro popoli dovrebbero quindi sostenere fermamente la ZC senza riserve.
Nota:
*Organizzazione regionale di cui fanno parte: Afghanistan, Azerbaigian, Iran, Kazakistan, Kirghizistan, Pakistan, Tagikistan, Turchia, Turkmenistan e Uzbekistan