di Mark Epstein
Per chiunque abbia un minimo di memoria storica, politica, istituzionale, l’operato di servizi imperiali come la FBI, la CIA e la NSA (per citare solo le maggiori: ci sono ovviamente una miriade di altri servizi, anche dipendenti direttamente dal Pentagono, come la DIA e nel corso degli ultimi decenni, una miriade di ditte private che de facto sono solo strumenti dei servizi, resi intenzionalmente ancora meno trasparenti nel loro operato per via dei ‘giochi’ di svicolamento legale ed istituzionale resi possibili dai trucchi del passare dalla istituzione ‘private’ a quella ‘public’ e poi l’inverso, ecc.) nel corso del XX secolo sino ad oggi è un interminabile elenco di abusi, soprusi, sevizie, genocidi, olocausti, torture, e via dicendo. Ovviamente invece per la “Resistance” sui binari della loro “Trump Derangement Syndrome” questi stessi enti sono ormai quasi beatificati e messi su un piedistallo dedicato alla ‘rettitudine istituzionale’ ed alla ‘difesa della democrazia’.
Io qui di seguito elencherò la serie di abusi più eclatanti commessi dalla FBI a partire dalle fine del regime Obama nei confronti della campagna di Trump ed in genere della sua amministrazione, e, per estensione, di grosse fette del partito repubblicano.
La ragione per cui lo faccio non è certo né per difendere molte caratteristiche dello ueber-narcisista Trump, né di suoi accoliti e dipendenti particolarmente orrendi e pericolosi come John Bolton e Mike Pompeo, ma per dimostrare il grado a cui è arrivata la corruzione ‘partigiana’ delle istituzioni all’interno dell’Impero. Quindi specificamente per sottolineare il grado di strumentalizzazione ed illegalità cui è giunto un servizio/polizia segreta come la FBI. Si tratta quindi di sottolineare il degrado delle istituzioni. Ovviamente per decenni ed anche in questi anni la FBI si è macchiata di abusi anche molto peggiori (contro le Pantere Nere, MLK, sino agli ultimi anni contro cittadini musulmani, cinesi, ecc. ecc.). Ma appunto non ne parlo perché non entrano nel mio discorso di corruzione istituzionale riguardo le operazioni istituzionali del governo, che dovrebbero seguire, ovviamente, sia la costituzione che le norme legali.
Lo faccio anche per dimostrare, credo, dal poco che leggo dei ‘media’ italiani, quanto le fonti di regime, ma anche quelle di camuffamento del neoliberismo neototalitario che si vorrebbero presentare a ‘sinistra’ e che sono quelle in genere dei movimenti ‘identitari’, usati sia come strumento di autopromozione professionale sia di imbellettamento “virtue signaling” esibito per il ‘resto del mondo’ per mostrare quanto sono “brave persone” così degne di encomio e di ‘rispetto’ (come esempio principale sto ovviamente pensando a Il Manifesto)… non abbiano penso MAI, in alcun modo, riguardo NESSUNO di questi dettagli, informato in modo serio il pubblico italiano, e tanto meno condotto indagini di “investigative journalism” in proprio.
Possiamo cominciare con il 2016 e lo scandalo del server privato e delle mail di Hillary, che mostrano appunto già con questo primo esempio la continua politicizzazione e partiticizzazione della FBI come non più istituzione neutra e ligia alle leggi ed istituzioni a livello di governo federale, ma invece come arma di polizia segreta del partito Dem, e dei regimi Obama-Shillary e poi Biden in particolare.
Shillary tenne per anni sul suo server privato milioni di email attinenti alla sua posizione con il Dipartimento di Stato, posizione che poi sfruttava in simultanea per ‘convincere’ (estorcere) individui e paesi terzi a dare contributi finanziari alla sua “foundation”. Una volta colta in fallo la Shillary si rese poi responsabile della distruzione (intenzionale, volontaria) di centinaia di migliaia di mail proprio per rendere impossibile una ricostruzione e documentazione dei suoi intrallazzi tra pubblico e privato. Non solo la FBI non eseguì alcun “raid” a riguardo, ma non indagò e non la accusò di nulla, benchè questo tipo di documento sia assolutamente paragonabile (e quantitativamente immensamente superiore come mole) a quelli cui ora la FBI e la DOJ (Department of “Justice”…) vogliono montare in periodo pre-elettorale nei confronti di Trump. Aggiungerò che un elemento chiave nella persecuzione della FBI e della DOJ di Trump e di chi lo sostiene sia nel partito repubblicano che in alcune istituzioni, è che viene accusato di aver tenuto documenti “classified”, che invece Trump e membri della sua amministrazione mantengono lui avesse “declassified” nel periodo terminale del suo regime. Anche ammettendo che Trump possa non aver seguito tutte le pratiche formali usuali e-o necessarie, il fatto istituzionale e legale è che Trump aveva (!!) l’autorità conferitagli dall’ufficio e dalla costituzione per fare proprio questo. Shillary non aveva alcuna autorità paragonabile e distrusse come minimo centinaia di migliaia di mail, senza nessuna conseguenza, sanzione, indagine, tanto meno un raid con 30 agenti durato nove ore il cui pretesto legale si riduce de facto alla violazione di norme archivistiche.
Nel corso dello stesso 2016 (e quasi sicuramente già prima) la stessa FBI si occupò di inserire spie alle sue dipendenze nella campagna di Trump (ovviamente con il pretesto, universale, ed universalmente fasullo, fatto per montare come sempre la manipolazione di ‘paure’ e ‘panichi’, della “national security”), operazioni approvate ai vertici, quindi anche da Obama stesso.
Nel corso dello stesso 2016 ha ovviamente anche inizio l’orchestrazione dello ueber-complottismo di Russiagate, dove la campagna Shillary, colta in flagrante dalle rivelazioni di Wikileaks ed Assange, riguardo tutte le manipolazioni ed illegalità compiute dalla campagna di Shillary a danno della campagna di Bernie Sanders, cerca di insabbiare, depistare, infangare il tutto con la montatura di complotti (che indagini ulteriori, fatte a molti livelli sia da giornalisti che da investigatori, sino alle alte sfere giudiziare, in particolare le indagini del procuratore speciale John Durham, hanno mostrato essere tutte senza eccezione completamente false, montate ad hoc, e prive di qualsiasi base evidenziaria) che cercherebbero di ‘provare’ qualche tipo di rapporto tra Wikileaks, Assange e presunti agenti russi. Tra le moltissime altre confutazioni di questo ueber-complottismo durato per molti anni con la piena connivenza dei servizi, della fognatura “mediatica” (idest propagandistica) imperiale, William Binney, il principale esperto tecnico a riguardo della NSA, provò che il presunto “hack” non poteva essere tale perché i dati tecnici, e specificamente i tempi dello scaricamento, indicavano che poteva solo trattarsi un un’operazione compiuta fisicamente da un individuo in presenza, probabilmente con chiavette USB o consimili: quindi già alla base delle montature orchestrate dalla campagna Shillary e dai servizi, la FBI in particolare, la base evidenziaria di “Russiagate” si dimostrava essere completamente fasulla.
La stessa FBI doveva in teoria poi essere incaricata delle indagini riguardo il server della DNC (Democratic National Committee) che nella fabulistica complottista, sarebbe dovuto esser stato oggetto di “hack” appunto. Ma la FBI, in modo completamente illegale, NON compì lei le perizie tecniche, ma le lasciò fare alla ditta di cybersecurity Crowdstrike, assoldata dalla stessa DNC, e nota per tutta una serie di attività corrotte. Shawn Henry, il direttore della Crowdstrike Services, portato a testimoniare davanti alla House Intelligence Committee dovette ammettere sotto giuramento che in realtà Crowdstrike NON era in possesso di alcun dato od informazione che potesse provare né il fatto che uno “hack” fosse avvenuto, né tantomeno che avesse informazioni che coinvolgesse degli “hacker” russi. Quindi ovviamente nella connivenza criminale tra campagna di Shillary, DNC e Crowdstrike, si poteva orchestrare qualsiasi teoria complottista senza doversi preoccupare di alcuna perizia o verifica seria o neutrale, perché la FBI si era esimita (non trovo il participio passato di esimere!) dal fare, come era obbligata a fare per legge, la perizia del server in questione. (per alcuni degli altri quasi infiniti nessi di corruzione a riguardo, cf. https://shipwreckedcrew.substack.com/p/the-sussmann-indictment-reads-like/comments ).
Dopo aver posto queste prime ‘basi’ dello ueber-complottismo di “Russiagate” la FBI in realtà si esibisce in un crescendo continuo di illegalità e manipolazioni. Un impiegato della FBI falsificò la “warrant” per il tribunale segreto FISA, per la sorveglianza di un individuo, Carter Page, che era collegato in maniera molto tangenziale alla campagna Trump, e l’unico motivo reale per la sorveglianza era che Page era stato in Russia, benchè la FBI sapesse che Page in realtà era alle dipendenze della CIA, e questo la FBI lo sapeva benissimo.
La campagna di Shillary e la DNC pagano poi milioni di dollari ad un ex-agente dei servizi britannici, Christopher Steele, per fabbricare di sana pianta un dossier riguardo Trump, pagato ed organizzato tramite la Fusion GPS e ditte legali di Washington DC legate all’ala oligarchica Dem. Benchè la FBI sia perfettamente consapevole che si tratta di un dossier completamente spurio ed inattendibile, la FBI lo usa nel caso di Carter Page e per molte altre ‘indagini’ riguardo la campagna Trump ed altro, quindi in base a documentazione che sa benissimo essere fraudolenta.
James Comey e Robert Mueller cominciano poi ad orchestrare la “indagine” di Russiagate, che da cima a fondo è poi risultata essere uno sterminato elenco di presunti ‘complotti’ montati ad hoc, che dopo poco tempo (giorni o settimane) la fognatura propagandistica imperiale si vedeva costretta a ritirare, rimuovere, cercare di mettere nel dimenticatoio, ecc.
Già verso l’inizio delle indagini si scopre che Peter Strzok e Lisa Page, il primo a capo della sezione “counter-espionage” basata a Washington DC parlano nei loro chat dei vari modi in cui vorrebbero-potrebbero ‘incastrare’ Trump. Ma questo tipo di corruzione e prospettiva pregiudiziale a priori è diffusissima in tutte le alte sfere della burocrazia della FBI. L’inchiesta del procuratore speciale John Durham ha ancora come oggetto molto di questo personale della FBI, soprattutto della sezione “counter-espionage” diretta ai tempi appunto da Strzok, ma dove la maggior parte dei suoi complici di allora ancora opera senza problemi o controlli di sorta.
All’inizio della amministrazione Trump, la FBI riesce con falsi pretesti ad ‘intervistare’ Michael Flynn, che era stato proposto come “National Security Adviser” e lo incastrano con soffiate ad hoc alla fognatura propagandistica per il gravissimo crimine di aver parlato all’ambasciatore russo (come del resto fanno praticamente tutte le amministrazioni ‘entranti’ o quelle comunque in lizza elettorale). Ma evidentemente si tratta-trattava di allargare le basi del complottismo, della guerra psicologica, per cui l’aggettivo “russo” era un diffamatore e denigratore preventivo ‘bon a tout faire’ per attaccare, far silurare, ecc. individui non facenti parte della mafia Neocon dei servizi e della NatSek State (o Deep State o Permanent Washington, a seconda delle ottiche con le quali si mette a fuoco questa burocrazia mafiosa neoliberal-neototalitaria particolarmente lurida).
Trump in effetti si era permesso durante la campagna elettorale di criticare i servizi e vari aspetti della “permanent war machine”. Chuck Schumer da ligio boss mafioso da sempre vicinissimo ai servizi, quasi al livello dell’ultra-disgustoso Adam Schiff, indirettamente de facto minacciò Trump dicendo che appunto se si criticavano i servizi, loro avevano una miriade di modi di ‘vendicarsi’ (dichiarazione ovviamente fatta durante il programma di una delle più fanatiche e squilibrate membre del coro propagandistico di “Russiagate”, la famigerata Rachel Maddow, nei cui programmi praticamente il 99% delle affermazioni sono completamente prive di qualsiasi base evidenziaria). Cf. https://thehill.com/homenews/administration/312605-schumer-trump-being-really-dumb-by-going-after-intelligence-community/ ).
Quando dopo anni di insinuazioni, diffamazioni, montature, tutta l’orchestrazione ueber-complottista di Russiagate deve finalmente dichiarare una bancarotta ufficiale con Mueller, nonostante tutte le illegalità ed i giochi sporchi, ovviamente tutta la pseudo-sinistra (perlopiù di matrice liberal) è estremamente disillusa, ma ovviamente non riesce assolutamente ad estricarsi psicologicamente dalla Trump Derangement Syndrome, e quindi continua ad attaccarsi a qualsiasi nuovo tentativo di complottismo o diffamazione che esce…
Dopo un’altra interminabile tornata di giochi sporchi e manipolazioni dell’ala oligarchica Dem (tramite Obama ed il boss dem Jim Clyburn al cui confronto i gerarchi DC di fanfaniana ed andreottiana memoria sembrano dei chierichetti) per far vincere le primarie a Biden eliminando Sanders (essenzialmente una ripetizione di manipolazioni analoghe a quelle della campagna Shillary), l’universo sempre più integrato dei servizi manovranti per l’oligarchia Dem, la fognatura propagandistica ed ovviamente i vertici del partito riescono a far censurare l’emergente mega-scandalo del laptop di Hunter Biden, mega-scandaloso per molti motivi, tra cui il comportamento del tossicodipendente Hunter, parte della ueber-corruzione del clan-cosca Biden, e che si riallaccia ad uno dei principali antecedenti e motivi della attuale guerra tra Ucraina e Russia, e quindi soprattutto del candidato ed ora presidente (mummia) Biden, con la FBI ora esposta in flagrante con i vertici della FBI che dicono agli agenti di “non toccare” il contenuto del laptop. Ovviamente come al solito in questa galassia di disinformazione e propaganda imperiale anche il contenuto del laptop che ora è universalmente riconosciuto come genuino, viene fatto passare come… “propaganda russa” con oltre 50 impiegati della NatSek State che giurano si tratti di propaganda russa.
Quindi una ennesima manovra della FBI, di nuovo particolarmente spudorata, per far vincere le elezioni alla mummia oligarchica Biden invece che a Trump.
Per sottolineare anche il grado di partigianeria ed illegalità ed anti-costituzionalità della FBI, bisogna sottolineare che la FBI è in possesso del laptop di Hunter dal 2019, e sinora non ha fatto la benchè minima indagine seria a riguardo. Hunter viene investigato per delle colpe relativamente minime, riguardo evasione fiscale, ma persino questa è sinora a tutti gli effetti insabbiata. In un colloquio con Joe Rogan, Zuckerberg ha ammesso che era la FBI che aveva contattato lui e Facebook per “suggerirgli” di censurare le notizie riguardo il contenuto del laptop come “propaganda russa” (vedi qui: https://www.youtube.com/watch?v=3OGodujfD04 ) e gli stessi agenti della FBI agendo come “whistleblower” rivelano questi mandati di censura ed occultamento da parte dei vertici della stessa FBI (cf. qui: https://www.youtube.com/watch?v=Af-NmFWEblI).
Questa in realtà solo una piccola parte delle manovre illegali partigiane a tutto spiano nel corso degli ultimi 6 anni almeno da parte della FBI, questo per arrivare al loro ultimo abuso di potere a livelli abbastanza inauditi, anche per un ente del loro livello di mancanza di scrupoli, illegalità e via dicendo. Non dimentichiamo che nel contesto di una delle altre miriadi di operazioni di giochi sporchi da parte della FBI avevano mandato degli agenti in Islanda sotto mentite spoglie per cercare di architettare una denuncia contro Assange da parte di uno hacker criminale sporco, poi messo in galera, e che più recentemente ha confessato il suo ruolo e quello della FBI, ma che scoperti, furono espulsi dall’Islanda da parte dello stesso governo (si tratta di Sigurdur “Siggi” Thordarson, vedi qui: https://www.wsws.org/en/articles/2021/06/28/assa-j28.html ). Tornerò sul fatto che è la stessa famigerata “Espionage Act” che viene strumentalizzata dai servizi e dalla NatSek State per perseguitare sia Assange, Manning che Snowden, ed ora Trump (il quale nel suo solito modo iper-egoista e narcisista si era rifiutato di dare un perdono ad Assange, benchè le rivelazioni di Wikileaks l’avessero aiutato immensamente).
Questo ultimo abuso di potere è costituito dal raid senza precedenti contro la residenza privata di Mar a Lago, di Trump, quindi di un ex presidente dell’Impero.
Ogni parte di quest’operazione puzza di un marcio senza precedenti, sia per quanto riguarda i pretesti usati, sia per quanto riguarda i tempi ed il ‘tempismo’ della raid, sia per il personale coinvolto, sia per il giudice che hanno usato per ottenere usato per ottenere il mandato.
Esaminiamo il perché il raid della FBI è una violazione della costituzione e della legalità quasi senza precedenti, per non parlare delle leggi non scritte sui rapporti con ex presidenti, ministri.
Primo, i pretesti: la FBI e DOJ con soffiate anonime hanno ‘suggerito’ una valanga di pretesti per il raid, uno diverso dall’altro ed uno più incoerente dell’altro: a) che Trump avesse tenuto documenti relativi al nucleare b) che fossero documenti che potrebbero essere utili ad una potenza straniera (sempre contando sui molti anni di innuendo e diffamazione precedenti re Russia) c) che ci fosse un motivo “urgente” del tipo “national security” per ricuperare questi documenti d) che i documenti non fossero tenuti in un luogo sicuro, ecc. ecc e) ultimamente la deriva della propaganda oligarchica Dem (tipo New York Times, per innuendo, senza alcuna prova) è che Trump sarebbe colpevole di “obstruction of justice” nella restituzione di documenti alle National Archives.
La realtà è che Trump e membri della sua amministrazione erano in negoziazioni già dall’inizio dell’anno con le National Archives per decidere quali fossero i documenti che potevano essere considerati personali e quali no, e che fossero da considerare più di “ufficio” e quindi di carattere governativo-nazionale. Trump e membri della sua staff avevano già restituito 15 scatole di documenti, e le negoziazioni erano in corso. La FBI aveva fatto mettere una serratura alla stanza dove venivano tenuti i documenti. Benchè sinora la FBI e la DOJ sono riusciti a tenere segreti i pretesti (“motivi” …) per cui dicono di aver dovuto effettuare il raid, benchè come scritto sopra abbiano di nuovo invocato la famigerata “Espionage Act”, da tutto quel che si sa ed è legittimo supporre sinora, il ‘crimine’ più grave di cui potevano accusare Trump è di qualche tipo di violazione delle leggi riguardo la protezione di materiale archivistico per le National Archives. Quindi nessun motivo minimamente plausibile per una raid durata 9 ore con 30 agenti, elicotteri, e tutto un putiferio di veicoli ed annessi e connessi il cui reale scopo sembra sia stato solo quello pubblicitario per l’orchestrazione propagandistica in connessione con la fognatura mediatico neoliberal-neototalitaria dell’ala Dem.
Secondo, il personale: è un fattore molto importante sapere che la sezione della FBI che condotto il raid è LA STESSA, e cioè quella di “counter-intelligence” operante da basi a Washington DC, che era diretta da Peter Strzok, quello responsabile della montatura di Russiagate, ed una sezione della FBI che è tuttora pienamente sotto indagine da parte del procuratore speciale John Durham. In un caso non orchestrato, e ‘normale’, la sezione responsabile sarebbe dovuta essere quella della sezione della FBI operante dalla Florida, e più prossima alla residenza di Mar a Lago. Ovviamente poi sussiste l’incredibile discrepanza tra i modi in cui la FBI ha trattato la distruzione di milioni di mail sul server di Shillary, su come la FBI non ha mai fatto una propria perizia sui server della DNC esibita come origine orchestrata dello ueber-complottismo di “Russiagate” ma ha invece usato un mezzo esercito per questo raid per una semplice violazione di prassi archivistiche.
Terzo, contenuti: ciò che è ancora più grave, e per ora solo indicato da un solo reportage che mi è capitato di vedere, è che sembra molto probabile che alcuni dei materiali tenuti da Trump riguardassero proprio tutte le montature ed orchestrazioni inerenti a Russiagate. Pare che Trump avesse “declassified” (cioè tolto le classificazioni e protezioni di tipo “classified” o “top secret” ai documenti) tutta una serie di documenti inerenti a Russiagate che Kash Patel ed un giornalista di area conservatrice volevano pubblicare (cf. https://www.yahoo.com/gma/weeks-mar-lago-search-ex-214920354.html ). Se questo fatto corrispondesse al vero, come sembra perlomeno plausibile, e direi probabile viste le iscandescenze della FBI, il tentativo di illegale ‘copertura’ delle proprie attività illegali da parte della FBI, farebbe diventare Watergate qualcosa di simile ad una marachella da ragazzini a confronto. Devo aggiungere inoltre che un’enorme aggravante dei “due pesi e due misure” della persecuzione da parte della FBI e della NatSek State ed annesse fognature propagandistiche, è appunto il fatto che Trump era presidente ed aveva la piena autorità per eseguire le “declassifications”, anche se magari possa non avere sempre seguito completamente correttamente le procedure burocratiche, mentre Shillary non ha mai avuto questa autorità e quindi il suo comportamento completamento abusivo con i server, la distruzione di milioni di email, ed il fatto che con la DNC sia riuscita ad evitare una perizia tecnica della FBI sul server cui dicono (ma senza in realtà prova verificabile alcuna, cf. le confessioni del capo di Crowdstrike), è un abuso infinitamente più grave dei regolamenti sull’archivistica e sulla protezione dei documenti di governo di quanto anche nella peggiore delle ipotesi potrebbe essere ‘colpevole’ Trump.
Lo affidavit è poi stato scritto in maniera tanto generica ed inclusiva a fornire il pretesto per prelevare qualsiasi documento piacesse alla FBI: hanno per esempio anche preso 3 passaporti di Trump, che hanno in seguito dovuto restituire visto l’ovvio abuso di autorità ed illegalità di quell’operazione specificamente. Ma si pensa con molte giustificazioni che questa operazione di ‘pescaggio’ (“fishing expedition”) fosse probabilmente anche legata ai disperati tentativi della “January 6th Commission” (che tra l’altro non permette alcuna cross-examination come in qualsiasi inchiesta che abbia qualche minimo crisma di legalità) di trovare qualcosa di incriminante. ***A questo proposito è abbastanza significativo che durante queste 9 ore del raid, la FBI non ha permesso né la presenza dei legali di Trump, né la documentazione visiva del loro operato durante il raid. Per fortuna gli addetti di Mar a Lago non hanno obbedito a quest’ultima richiesta, quindi pare che dovremmo avere una documentazione visiva dell’operato degli agenti durante il raid stesso.
Quarto, i tempi e tempismo del raid: come scritto sopra sinora non è stato fornito alcun documento o motivo che potesse in alcun modo minimamente giustificare né la necessità del raid né la sua presunta urgenza. La FBI aveva già avuto documenti dalla National Archives che ora sembra addurre a pretesto molti mesi fa, le National Archives avevano già ottenuto una quindicina di scatole di documenti da Trump e dai suoi legali, e le trattative erano in corso di svolgimento, il mandato dal giudice lo aveva avuto almeno 3 giorni prima del raid stesso, quindi se ci fosse stata questa incredibile urgenza perché aspettare 3 giorni?
In realtà guarda caso la FBI ha aspettato finchè mancassero solo una manciata di giorni al periodo di 90 giorni per cui per regolamenti interni devono evitare indagini di ‘carattere politico’ prima delle elezioni (una delle seriali scuse invocate per la completa mancanza di ogni indagine seria riguardo il laptop di Hunter Biden, che giace senza alcuna indagine da 3 anni e passa ormai), e quindi riescono a fare entrare il raid che riguarda Trump nella “news cycle” proprio prima della scadenza. Altro fatto della tempistica: hanno aspettato fin che i membri del Senato e Congresso, che hanno anche l’autorità relativa alla “oversight” (e cioè supervisione) sia della FBI che della DOJ, fossero tornati alle loro rispettive sedi per attività di rappresentanza dell’elettorato per effettuare il raid. E ovviamente il fatto che il raid venga fatto appunto proprio prima dei mesi di impegno per le elezioni in autunno, dove Biden si presenta come il presidente forse meno popolare dell’intera storia dell’Impero e dove l’ala oligarchica Dem secondo i sondaggi più attendibili dovrebbe subire una batosta storica, ovviamente queste manipolazioni effettuate con il raid, puzzano a livello stratosferico di tentativo di ingerenza sia nelle elezioni d’autunno che nelle presidenziali del 2024. E, ripeto, neanche la benchè minima indicazione che la FBI o DOJ stiano preparando la minimissima indagine riguardo la corruzione di Hunter Biden su molti fronti, sulla corruzione del padre Joe (che ottenne appunto il piazzamento di Hunter sul consiglio d’amministrazione della Burisma, una compagnia energetica, settore nel quale Hunter non aveva competenza alcuna). E questa corruzione del clan-cosca Biden data da molti anni fa, precedente anche al colpo di stato orchestrato dall’Impero in Ucraina, e già oggetto di indagine molti anni fa da parte di Olivier Berruyer e di cui molti documenti sono disponibili sul sito de Les Crises (ukrainegate.info). Ma per verificare la spudorata arroganza, corruzione, completo disprezzo per la legalità a tutti i livelli, per non parlare di una giustizia reale, basta vedere questo spezzone di filmato girato ad un intervento della Council on Foreign Relations dove Biden si vanta di aver fatto silurare il procuratore capo ucraino perché stava perseguendo delle indagini riguardo Burisma, la ditta mega-corrotta dove l’iper-corrotto Joe era riuscito a far mettere la sua progenie tossicodipendente sul consiglio di amministrazione (cf.: https://www.youtube.com/watch?v=UXA–dj2-CY )
Quinto, il giudice che la FBI ha usato per approvare il mandato: si tratta di Bruce Reinhart, un giudice che si è dovuto “recuse” (cioè scusare per ragioni di conflitti di interesse, pregiudizi, ecc.) perchè in un caso che coinvolgeva sia la Shillary che Trump aveva dovuto ammettere di avere opinioni estremamente negative riguardo Trump, che erano espresse sui social media. Questo stesso Reinhart è poi saltato fuori era stato uno dei principali difensori della nomenklatura delle élites oligarchiche coinvolte nel giro di prostituzione ed abusi sessuali di minorenni organizzato da Jeffrey Epstein, il che spiega anche la posizione filo-Shillary e disposta a qualsiasi atto di prostituzione professionale a favore dei servizi imperiali. Non solo la FBI scelse oculatamente questo giudice iper-sordido, ma quando richiese il mandato lo fece approvare come “sealed warrant” e cioè mandato sotto sigillo, il che in parole povere significa che il pubblico, la stampa ecc. non possono vedere il testo del mandato. Il che di nuovo dimostra quanto trasparenti fossero le intenzioni e l’operato della FBI.
Ovviamente questa escalation autoritario-totalitaria della FBI e DOJ, in connessione con la sempre maggiore integrazione tra servizi, fognatura propagandistica dell’ala Dem dell’oligarchia, ed ovviamente vertici degli apparati del partito Dem e della relativa “donor class”, sono il vero colpo di stato che sta avvenendo gradualmente, al rallentatore, per quanto riguarda le istituzioni ed il quasi nulla di rimanente di minimamente credibile delle pratiche parlamentari (non dico ‘democratiche’ perché al contrario della retorica strumentalizzante la paura e che autoincensa i Dem come ca. “difensori della democrazia”, sono i Dem i principali responsabili delle escalation totalitarie in tutti i settori della società civile imperiale); il vero colpo di stato è quello operato in continuo crescendo dall’ala Dem dell’oligarchia, dove la caccia alle streghe riguardo un 6 gennaio che non è mai stato nulla più di una dimostrazione che è trascesa in atti di vandalismo e di occupazione, ma non ha mai avuto nessun aspetto né di insurrezione né di colpo di stato), ma che come Glenn Greenwald aveva già visto molto lucidamente allora sarebbe stata usata proprio dalla NatSek State per una caccia alle streghe contro i propri avversari politici, ovviamente tutti tacciati (senza prova alcuna) di “white supremacy”, questo mentre in simultanea il regime Biden non fa altro che difendere ed armare a spada tratta il regime nazista e dedito alla ‘pulizia etnica’ dell’Ucraina, un regime spudoratamente nazista, razzista, anti-semita, che ha Stepan Bandera come eroe nazionale, non gruppi di esagitati che prendono selfie e vestono elmi da vichingo. In realtà parlare di colpo di stato è di nuovo un’espressione fuorviante. L’Impero, che è sulla via in costante accelerazione per diventare il IV Reich con tutti i crismi anche vetero-totalitari di tale assetto di abuso permanente, è stata la scena di tutta una serie di colpi di stato in vari ambiti, a vari livelli e con vari obiettivi. Dall’assassinio di JFK con ovvie, documentate e profonde connivenze della National Security State, alle montature del 9/11 con il successivo passaggio della (neo)totalitaria “Patriot Act”, alle manovre budgetarie connesse all’allocazione e distribuzione di fondi sia dopo il crack del 2008 sia in occasione dell’emergenza covid, l’Impero e Reich in fieri è stato il teatro di tutta una serie di colpi di stato. Chalmers Johnson, grande storico esperto di storia del Giappone, ma anche esperto degli aspetti militari e NatSek dell’Impero, ha in modo molto plausibile arguito che la ‘fine della repubblica’ (e quindi la fine di un ordine istituzionale in cui almeno alcuni aspetti legali ed istituzionali erano vagamente ‘democratici’) era già cominciata con il periodo di transizione al ruolo pienamente imperiale degli USA dopo la II GM, e pienamente formalizzato e diventato istituzionalmente trainante a partire dalla cosiddetta ‘fine della Guerra Fredda’ e codificata nella formula propagandistica con echi sfacciatamente nazisti e totalitari della “New World Order”.
La pseudo-‘sinistra’ postmoderno identitaria che in realtà svolge poco più che mansioni di camuffamento della ordo neoliberal-neototalitaria, ama riempirsi la bocca di formulette dedite alla squalificazione, diffamazione, ghettizzazione preventiva di ogni argomentazione o posizione dissidente, formulette incentrate su termini come “sovranismo”, “populismo”, ecc. senza riuscire a vedere che sono proprio pretesti concettuali in negativo per cercare di rendere ‘inevitabile’ la ordo neoliberal-neototalitaria globalizzante. Come quasi sempre in realtà non hanno mai né argomenti, né tanto meno prove, fatti, evidenze empiriche da addurre, ma semplicemente cercano di perseguire tattiche di ‘svergognamento’ contro chi non si conforma. In altre parole, come lo stesso Impero Reich in fieri, solo comportamenti pienamente in negativo, perché non hanno nulla di positivo, concreto, costruttivo da proporre od addurre. Un’altra delle frasi che spesso ricorrono per descrivere culture, paesi, governi che non si accodano ai diktat dell’Impero-Reich sono ca. sull’ordine di “democrazie plebiscitarie”… Ma tutta la ordo satrapo-proconsolare ‘occidentale’ di NATO-UE non arriva nemmeno al livello della “democrazia plebiscitaria”: sono invece universi neototalitari, completamente eterodiretti dall’Impero, senza la benchè minima autonomia o democrazia reale, ma semplicemente della vuote facciate propagandistiche di fantocci servili che dirigono popolazioni imbelli nei rituali più acefalmente totalitari di conformizzazione permanente.
Questo lungo pezzo non solo per mostrare come quasi sicuramente quasi nulla di questi dati empirici viene trasmesso dagli apparati di propaganda e disinformazione della UE ed italiani, ma anche per dimostrare che questo collegamento tra demonizzazioni e strumentalizzazioni sia interne che esterne dei servizi del Reich dura da molti anni, e che i collegamenti con la propaganda demonizzante russofoba che durano direi da almeno 10 anni, sono stati ‘piazzati’ ed esagerati ad hoc, e che il collegamento Biden, servizi, ecc. con il colpo di stato in Ucraina e la guerra attuale, fa parte di piani, strutture, architetture ben congegnate da parecchio tempo, che non hanno nulla di improvvisato, e che mirano a misure repressive e di controllo in costante crescendo sia sul fronte interno che su quello internazionale. Ma per fortuna abbiamo geni della tuttologia che ci assicurano che rispetto a Trump Biden era di gran lunga il “male minore” (come le Ide Dominijanni)… A parte l’imbecillità di chi pensa secondo logiche da ‘male minore’ la realtà come sempre mette a nudo chi in realtà non ha mai capito nulla ma vuole esibirsi come ‘saggia autorità’…
Ci sono ovviamente un’infinità di altri nessi, annessi e connessi, per esempio riguardo le tendenze molto astratte re ‘cosmopolitismo’, ‘nazionalismo’ e reale internazionalismo, ma sono questioni piuttosto complesse, per quanto senz’altro legate al presente dominato dal conflitto russo-ucraino, dal pseudo- ‘cosmopolitismo’ del capitale finanziario globale, che in realtà però pensa al ‘cosmopolitismo’ solo come all’eliminazione di tutte le barriere ad un proprio dominio il più globale e capillare possibile (che le anime belle della “Resistance” si auto-ipnotizzano nel credere sintomi di ‘tolleranza’ mentre sono l’esatto opposto, sintomi della più capillare volontà (neo)totalitaria, mirante al conformismo più completo, e vediamo la molto sintomatica alleanza tra questo pseudo-‘cosmopolitismo’ ed il peggior neonazismo ucraino, il peggiore e più abbietto servilismo dei satrapi della UE (tutti i burocrati che rappresentano ciò che aspetta gli adepti delle ‘fughe in avanti’ sottoscritte alla grande da una mia conoscenza, storico medievale, che si specializza nello svuotare categorie concettuali incisive, per sostituirle con minestroni di ‘qualificazioni’ il cui reale scopo è preparare un humus, o meglio acquitrino, confusionario per il dominio della globalizzazione, seguendo appunto le propagande riguardo ‘sovranismo’ e ‘populismo’ tra altri, il cui obiettivo reale è ovviamente quello di presentare la ordo neoliberal-neototalitaria come il fatalistico unico destino, la super-TINA (There Is No Alternative), cf. L’Italia come storia)), al nazionalismo ca. ‘difensivo’ di nazioni ed enti che cercano di sfuggire al neototalitarismo neoliberale ‘cosmopolita’, e finalmente a qualche microscopico frammento di reale internazionalismo che ancora sopravvive in qualche atomo della pochissima sinistra reale che sopravvive.
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