di Andrew Korybko
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Le tre interpretazioni seguenti forniscono la spiegazione più probabile per gli ultimi sviluppi: 1) Kiev sta respingendo con successo le forze russe con il pieno sostegno dell’Occidente; 2) Mosca sta tendendo un’abile trappola militare ai suoi avversari; oppure 3) il parziale ritiro da Kherson è il prerequisito segreto per un cessate il fuoco.
L’annuncio del Ministero della Difesa russo, mercoledì sera, che le sue forze si stanno ritirando oltre il fiume Dnieper, nella regione meridionale di Kherson, appena riunificata, è stato accolto con sgomento da coloro che in tutto il mondo sono solidali con l’operazione speciale di Mosca in Ucraina. Anche se le autorità hanno evacuato i civili dalla riva destra nell’ultimo mese e il generale dell’esercito Surovikin aveva già detto ai suoi collaboratori di aspettarsi decisioni militarmente dure in futuro, pochi da questa parte aspettavano un’altra ritirata russa.
Questo segue la battuta d’arresto a sorpresa nella regione di Kharkov di due mesi fa, che è stata molto più caotica e disorganizzata del parziale ritiro dalla regione di Kherson, anche se quando è successo la prima non era parte costituente della Federazione Russa, a differenza della seconda. L’ottica di quest’ultimo sviluppo è quindi estremamente scomoda e non può essere indorata, anche se, a suo merito, il Ministero della Difesa russo non ha tentato di farlo. Al contrario, il generale dell’esercito Surovikin e il ministro della Difesa Shoigu hanno candidamente informato il popolo russo sul perché di questa scelta.
Secondo loro, mantenere quel territorio ha poco senso dal punto di vista militare, soprattutto perché la spada di Damocle dell’attacco di Kiev alla vicina diga di Kakhovka pende sulla testa di tutti e potrebbe isolare le forze russe rimaste sulla riva destra. Per questo motivo è stato deciso di iniziare il ritiro delle forze. La cosa più dolorosa, tuttavia, è che anche l’omonima capitale della regione sarà evacuata come parte di questo processo. Per questo motivo, Kiev, i suoi patrocinatori occidentali e i loro sostenitori stanno festeggiando selvaggiamente ciò che è appena accaduto.
Le tre interpretazioni che seguono forniscono la spiegazione più probabile di questi ultimi sviluppi:
1. Kiev sta respingendo con successo le forze russe con il pieno sostegno occidentale
Questa interpretazione convenzionale degli eventi sostiene che la guerra per procura della NATO guidata dagli Stati Uniti contro la Russia attraverso l’Ucraina, che ha provocato l’operazione speciale di Mosca, si è evoluta fino al punto di respingere con successo le forze dell’avversario dal territorio che ora rivendica come proprio.
2. Mosca sta tendendo un’abile trappola militare ai suoi avversari
La seconda interpretazione, più speculativa, consiste nel sospettare che le cose non siano come sembrano e che Mosca stia tendendo un’abile trappola ai suoi avversari per indurli ad allungare eccessivamente le loro linee di rifornimento, ad esporsi più facilmente agli attacchi per combattere una battaglia cruciale simile a quella di Stalingrado nella città di Kherson.
3. Il ritiro parziale da Kherson è il prerequisito segreto per un cessate il fuoco
L’ultima interpretazione è puramente speculativa e si basa sulla sequenza di segnali che gli Stati Uniti hanno inviato prima di questa settimana (dettagliati qui) e sulla riaffermazione da parte della portavoce del Ministero degli Esteri Zakharova degli interessi della Russia nei colloqui per suggerire che questo ritiro è il prerequisito segreto per un cessate il fuoco.
Per quanto riguarda la prima interpretazione, essa sarà considerata credibile se si verificherà quanto segue:
1A) Le forze di Kiev sostenute dall’Occidente occupano con successo l’intera sponda destra da cui la Russia si è ritirata;
1B) Attraversano con successo il fiume Dnieper nella regione di Kherson;
1C) e questo le porta a ridurre o a distruggere rapidamente il “corridoio per la Crimea” della Russia.
La seconda interpretazione richiede che si verifichi quanto segue per essere considerata credibile:
2A) Le forze di Kiev sostenute dall’Occidente lottano per occupare l’intera riva destra della regione di Kherson;
2B) lottano allo stesso modo per occupare la città di Kherson;
2C) I loro sforzi si concludono con la trasformazione della riva destra della regione di Kherson in una zona cuscinetto (smilitarizzata?).
Infine, affinché la terza teoria non venga scartata come coping, deve accadere quanto segue:
3A) La riva destra della regione di Kherson rimane smilitarizzata o viene solo leggermente militarizzata da Kiev;
3B) I combattimenti tra le forze di Kiev sostenute dall’Occidente e quelle russe nella regione di Kherson rallentano o cessano;
3C) si raggiunga una svolta diplomatica prima, durante o subito dopo il G20 della prossima settimana.
Per concludere, ecco le tre principali conseguenze di quanto appena accaduto:
1. La Russia si è ritirata dal territorio che rivendica come proprio, con disappunto dei suoi sostenitori;
2. È più probabile che Kiev continui ad avanzare o si impantani in un pantano piuttosto che accettare un cessate il fuoco;
3. C’è la possibilità che Kiev e/o la Russia reagiscano in modo asimmetrico agli ultimi sviluppi.
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