Gli Stati Uniti faranno fatica a far sì che l’Europa rispetti la richiesta di Putin di smettere di armare l’Ucraina

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Il comunicato ufficiale del Cremlino sull’ultima telefonata tra Putin e Trump riporta la richiesta di Putin che “la cessazione totale degli aiuti militari e dei servizi segreti stranieri a Kiev deve diventare la condizione chiave per prevenire un’escalation del conflitto e progredire verso la sua risoluzione”. La temporanea sospensione di tali aiuti da parte di Trump dimostra che ha la volontà politica di interromperli definitivamente se otterrà ciò che vuole dai negoziati con Putin, ma per gli europei è tutta un’altra storia.

Il Segretario di Stato Marco Rubio ha detto a Trump durante una riunione di gabinetto lunedì, prima della fine dei colloqui russo-americani della durata di 12 ore a Riyadh, che “Lei ha [promosso] nonostante gli impedimenti di altri paesi”, il che era probabilmente un’allusione al bellicismo degli europei. Sebbene volutamente vago, potrebbe benissimo aver fatto riferimento ai piani dell’UE e del Regno Unito di continuare ad armare l’Ucraina nonostante la richiesta di Putin di cessare tale attività, una delle condizioni più importanti per la pace.

La Polonia, la Romania e il Mar Nero, in ordine decrescente, fungono da punti di ingresso per le armi straniere in Ucraina, nessuna delle quali è sotto il pieno controllo degli Stati Uniti. Gli Stati Uniti gestiscono congiuntamente l’hub logistico di Rzeszow, nel sud-est della Polonia, attraverso il quale passa una percentuale stimata tra il 90 e il 95% di tutte le armi dirette in Ucraina, ma questa struttura può continuare a funzionare anche se gli Stati Uniti si ritirano. La situazione è simile con la nuova “Moldova Highway” in Romania, che facilita la spedizione di armi dai porti greci all’Ucraina.

L’esercito statunitense gestisce congiuntamente solo le strutture portuali locali di Alexandroupolis, mentre non ha alcuna influenza diretta sulla “Moldova Highway”, che possono comunque continuare a funzionare anche senza di loro. Per quanto riguarda il Mar Nero, il nuovo accordo sul grano che gli Stati Uniti stanno negoziando con la Russia potrebbe portare a controlli internazionali sui carichi per rilevare il traffico di armi o creare una copertura plausibile per questo commercio. In ogni caso, proprio come i due precedenti, il punto è che anche altri stati oltre gli USA possono fare affidamento su questa rotta.

È improbabile che Trump minacci sanzioni economiche contro i paesi alleati della NATO i cui governi continuano ad armare l’Ucraina, anche se il suo stesso paese decidesse di interrompere definitivamente le forniture nell’ambito della serie di compromessi che sta negoziando con la Russia per porre fine al conflitto. L’unico scenario in cui potrebbe convincere il Congresso ad approvare un altro pacchetto di armamenti è se la Russia espandesse in modo significativo la sua campagna di terra oltre le regioni che rivendica come proprie, come discusso in questa sede.

Finché ciò non accadrà gli aiuti statunitensi dell’era Biden finiranno presto e l’Ucraina dipenderà interamente dagli aiuti europei, ma non è chiaro se questa drastica riduzione degli aiuti (tenendo anche conto delle loro scorte già notevolmente ridotte) sarebbe sufficiente per far cessare le ostilità da parte della Russia. Putin potrebbe accettarla come parte della serie di compromessi che sta negoziando con Trump, oppure potrebbe premere sulla controparte per esercitare maggiore pressione sugli europei affinché seguano le sue orme.

Nel secondo scenario, come spiegato, Trump avrebbe le mani legate, ma potrebbe anche suggerire agli europei di immagazzinare le attrezzature che vogliono inviare in Ucraina in Polonia e Romania secondo gli impegni di “garanzia di sicurezza” con Kiev. Questi impegni si riferiscono ai patti bilaterali conclusi l’anno scorso, in base ai quali i principali paesi come Regno Unito, Francia, Polonia, Italia e gli stessi Stati Uniti hanno sostanzialmente accettato di riprendere il loro livello di sostegno all’Ucraina, se le ostilità dovessero riprendere.

Qualunque arma gli europei possano ancora inviare all’Ucraina non compenserebbe il taglio degli aiuti statunitensi, quindi trasferirebbero le loro attrezzature per essere distrutte senza altro scopo che ritardare l’inevitabile risoluzione politica del conflitto, con la Russia che potrebbe addirittura guadagnare ulteriore terreno. Putin potrebbe ovviamente preferire che la NATO non faccia scorte in prossimità dei confini ucraini per una spedizione rapida in caso di proseguimento della guerra, ma la Russia non può controllare ciò che fanno sul loro territorio.

Trump e il suo team farebbero quindi bene a trasmettere questi punti agli europei per facilitare il processo di pace ucraino. Putin potrebbe non accettare un cessate il fuoco o un armistizio finché gli europei continueranno ad armare l’Ucraina, il che sarebbe comunque inutile da parte loro, mentre sprecherebbero le loro armi che potrebbero essere utilizzate meglio se le ostilità dovessero riprendere e gli Stati Uniti ripristinassero il loro precedente livello di sostegno all’Ucraina. Questa proposta di compromesso potrebbe portare a una svolta.

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