Gli attacchi sconsiderati dei droni ucraini sono responsabili della tragedia dell’Azerbaijan Airlines

di Andrew Korybko

da https://korybko.substack.com

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

La CNN ha citato un funzionario statunitense anonimo per riferire che l’incidente del volo J2-8243 dell’Azerbaijan Airlines in Kazakistan, che viaggiava da Baku a Grozny prima di deviare improvvisamente dalla rotta verso il Mar Caspio, potrebbe essere stato causato dalle difese aeree russe che hanno erroneamente sparato sul volo. Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha ammonito a non indulgere in speculazioni e ad attendere la conclusione delle indagini, ma il suo consiglio è rimasto ovviamente inascoltato dagli Stati Uniti, che hanno interesse a plasmare la narrazione.

In questo caso, vogliono assolvere l’Ucraina da ogni responsabilità dopo che è emerso che essa aveva lanciato attacchi di droni a lungo raggio su Grozny all’incirca al momento dell’incidente, il che avrebbe potuto indurre le difese aeree russe a sparare erroneamente sull’aereo oppure potrebbero essere state le schegge di un drone distrutto a colpirlo. RT ha riferito che le indagini preliminari hanno ipotizzato che la colpa sia stata di un bird strike, ma le riprese dell’aereo precipitato che appariva pieno di segni hanno fatto ipotizzare che sia successo qualcos’altro.

La diffusione virale del rapporto della CNN, da alcuni considerato autorevole in quanto cita un funzionario statunitense anonimo, rende necessaria la sua messa in discussione, nonostante Peskov abbia messo in guardia da qualsiasi speculazione. La sequenza di eventi che si sono verificati suggerisce effettivamente che qualcosa è accaduto in volo durante il viaggio verso Grozny che ha portato l’aereo a deviare improvvisamente dalla rotta verso il Caspio, ma le riprese successive all’incidente suggeriscono che potrebbe essere stato colpito da detriti di droni invece che da un colpo diretto della difesa aerea.

A prescindere da quale spiegazione si ritenga più credibile, il punto è che entrambe sono state causate dagli sconsiderati attacchi di droni dell’Ucraina contro Grozny, che è molto lontana dalla zona dell’operazione speciale. Non sono stati i primi di questa settimana e il motivo per cui la città è stata presa di mira ha probabilmente a che fare con la convinzione dell’Ucraina che questi attacchi possano scatenare disordini politici in quella regione, un tempo separatista, aprendo così un cosiddetto “secondo fronte” per distogliere l’attenzione e le forze della Russia da quello principale.

Un ulteriore obiettivo può essere intuito da ciò che un alto funzionario ucraino ha dichiarato alla CNN. Andrey Kovalenko, a capo del “Centro per la lotta alla disinformazione” che fa parte del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale, ha dichiarato che “la Russia avrebbe dovuto chiudere lo spazio aereo sopra Grozny, ma non l’ha fatto”. In altre parole, questi attacchi di droni erano deliberatamente destinati a creare un ambiente non sicuro, che avrebbe costretto la Russia a chiudere il suo spazio aereo o a causare una tragedia.

Chiudere a tempo indeterminato l’intero spazio aereo meridionale per precauzione a causa della lunga gittata dei droni ucraini sarebbe stata oggettivamente una reazione eccessiva con costi finanziari incalcolabili, proprio come se gli Stati Uniti avessero fatto lo stesso in risposta a misteriosi avvistamenti di droni sulla costa orientale all’inizio del mese. Tuttavia, proprio perché la Russia non l’ha fatto, l’Ucraina e i suoi alleati mediatici affermeranno prevedibilmente che si è trattato di una reazione irresponsabile dopo l’accaduto, anche se la colpa è di Kiev, come spiegato.

Ciò che la Russia deve fare al più presto è respingere questa narrazione emergente di guerra d’informazione, sottolineando al massimo quanto sia sconsiderato per l’Ucraina effettuare attacchi con i droni così lontano dalla zona dell’operazione speciale, per non parlare delle infrastrutture civili come gli aeroporti locali. Il vaso di Pandora delle speculazioni è già stato aperto dagli Stati Uniti e dall’Ucraina, quindi non c’è bisogno che la Russia si trattenga dal fornire le proprie speculazioni, molto più ragionevoli, nel discorso globale.

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