Gaza, inizia la ricerca di migliaia di dispersi sotto le macerie delle bombe israeliane

da https://www.lantidiplomatico.it

Ufficialmente, le autorità della Striscia di Gaza hanno riferito che almeno 47.035 palestinesi sono stati uccisi e 111.091 feriti nella guerra di Israele a Gaza dal 7 ottobre 2023.

Nel bilancio è sempre stato precisato che migliaia di persone erano rimaste sotto le macerie dopo i bombardamenti israeliani.

Ieri, infatti, la Difesa civile di Gaza ha ricordato di dover affrontare l’immenso e difficile compito di cercare i corpi di migliaia di persone disperse sotto le macerie di case, edifici e strutture distrutte nell’enclave assediata.

Mahmoud Basal, portavoce dei Servizi civili di emergenza palestinesi, a tal proposito, ha fornito la cifra dei dispersi, di cui sono note anche le generalità: “Stiamo cercando 10.000 martiri i cui corpi rimangono sotto le macerie.”

In un comunicato, la Difesa Civile ha sottolineato che, in partica, i corpi di circa 2.840 palestinesi sono “evaporati” in quanto, come è stato precisato, l’esercito israeliano ha usato armi che “producono temperature tra i 7.000 e i 9.000 gradi Celsius, sciogliendo tutto ciò che si trovava al centro dell’esplosione”.

Più di mezzo milione di richieste di soccorso sono state ricevuto dall’inizio della guerra, ha aggiunto la Protezione Civile.

I soccorritori hanno lamentato che non sono stati in grado di rispondere a circa 50.000 di questi segnali di soccorso “a causa della mancanza di carburante o dell’incapacità di coordinare le missioni sul campo e di entrare nelle aree da cui riceviamo chiamate di soccorso a causa dell’estremo pericolo e del fatto che l’occupazione li ha presi di mira”.

Nella dichiarazione si aggiunge: “I nostri equipaggi in tutti i governatorati della Striscia di [Gaza] hanno recuperato più di 38.000 martiri dai luoghi, dalle case e dagli edifici presi di mira dall’esercito di occupazione israeliano. I nostri equipaggi hanno recuperato circa 97.000 feriti dalle aree prese di mira e trasferito più di 11.000 casi malati negli ospedali”.

Con la tregua in corso, la Protezione Civile ha colto l’occasione per chiedere l’ingresso nell’anclave assediata di “equipaggi della protezione civile con le loro attrezzature provenienti dai paesi fratelli nella Striscia di Gaza” per aiutare a “gestire la realtà catastrofica lasciata dalla guerra, che supera la capacità dell’apparato della Protezione Civile nella Striscia di Gaza”.

Infine, nel comunicato, è stato ricordato che 99 membri della Difesa Civile sono stati uccisi e altri 319 feriti dalle forze israeliane durante la guerra, oltre al fatto che Israele ha preso di mira 17 centri della Difesa Civile, 14 dei quali sono stati completamente distrutti, e 61 veicoli che sono stati completamente o parzialmente distrutti.

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