Una riflessione sull’Europa

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da www.comunistibrescia.org

Pubblichiamo come contributo alla riflessione sul futuro dell’Europa

Cari compagni,
ogni volta che si arriva a parlare di Europa ho la nitida impressione che se ne sia parlato, dalle nostre parti, sempre troppo poco, e superficialmente. E che lo spirito europeista fosse molto più vivido nel ’45, pur a ridosso della guerra fredda. Poi, in fondo, le elezioni europee, tra una amministrativa ed una politica, sono state una tornata elettorale assimilabile più a un sondaggio un pò più strutturato che ad una vera elezione. Lo scontro, come si torna a dire oggi, di classe, avveniva sul terreno nazionale mentre le aspirazioni internazionaliste, per lunghi anni, sono state affidate al sovietismo ed alle vicende delle relazioni tra i due ‘blocchi’ , di qua e di là dalla cortina di ferro.

Così la storia dell’Europa unita ha proceduto in ombra, quasi senza scossoni, nella sua dimensione apparente di fisiologico e tranquillo superamento di quei nazionalismi che avevano lasciato ultima prova di sé nell’ultimo conflitto bellico. Ed è come, grosso modo, ci veniva venduta questa unione economica avanzante, e come accettammo che progredisse, bollando i referendum contrari sparsi tra Irlanda, Polonia, ed altri piccoli paesi come residuali nazionalismi rispetto al ‘grande progetto’.

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