da www.controlacrisi.org | fonte L’Humanitè
Dichiarazione del segretario del Partito Comunista Francese
Con l’elezione di oggi 6 maggio, di Francois Hollande a presidente della Repubblica, il popolo di Francia si è liberato da un potere che lo ha disprezzato e maltrattato per 5 anni. Voglio dire la gioia dei comunisti che hanno combattuto senza sosta Nicolas Sarkozy e le sue politiche e che hanno lavorato con tutte le loro forze alla vittoria.
Voglio congratularmi per la sua elezione con Francois Hollande. Le donne e gli uomini che si sono riuniti intorno alla sua candidatura per infliggere la sconfitta meritata a Nicolas Sarkozy hanno aperto una nuova speranza in Francia, e in Europa.
Voglio ringraziare i milioni di elettori e gli elettori del Fronte di Sinistra che hanno dato un contributo decisivo a questo risultato. Senza la campagna di mobilitazione condotta dal Partito comunista francese e dai suoi partner del Front de Gauche con il loro candidato comune, Jean-Luc Mélenchon, senza le proposte del nostro programma, L’essere umano prima di tutto, senza il nostro impegno determinato tra i due turni, la vittoria non sarebbe stata possibile. Essa apre un nuovo capitolo per il nostro paese.
Francois Hollande è il primo presidente eletto dagli elettori di sinistra da 24 anni.
Era indispensabile porre fine a una presidenza al servizio dei privilegiati, che ha preso sistematicamente di mira il mondo del lavoro, i diritti sociali e democratici, le libertà democratiche.
Era essenziale che il co-autore, con Angela Merkel, di un trattato europeo promche promette austerità perpetua al popolo e i pieni poteri al capitalismo finanziario, fosse sconfessato dal suo stesso popolo.
A tutti i popoli d’Europa che erano in attesa di questo segno dalla Francia, io dico: insieme, ridiventa possibile ridurre la dittatura finanziaria che minaccia tutti noi, insieme possiamo rilanciare la lotta per un’Europa democratica, un’Europa della giustizia sociale e di uno sviluppo solidale e ecologico.
Sì, questo 6 MAGGIO 2012, abbiamo vinto una prima battaglia importante. Un presidente di sinistra siede all’Eliseo. La sinistra deve rispondere tempestivamente alle emergenze sociali che non possono aspettare. Misure immediate per i salari, per il recupero del potere d’acquisto, per la lotta contro la disoccupazione e la rinegoziazione dei trattato europeo devono essere prese.
Si apre al tempo stesso una nuova battaglia, quella delle elezioni parlamentari, dalle quali dipende la possibilità di mantenere la porta spalancata per il cambiamento.
Ora dobbiamo eleggere una maggioranza di sinistra all’Assemblea nazionale, che sia all’altezza della situazione e che conti nel suo seno deputati pronti a votare le leggi democratiche e sociali senza le quali non cambierà nulla.
Ci vogliono molti deputati che non abbiano un attimo di esitazione ad abrogare le leggi scellerate del quinquennato di Sarkozy e di dieci anni di destra al potere.
Ci vogliono molti membri per riconquistare il potere sul settore bancario e finanziario, per mettere in campo un polo pubblico del settore bancario e del credito.
Ci vogliono molti deputati favorevoli ad aumentare in modo significativo il salario minimo (SMIC) e i salari determinati a riportare l’età pensionabile a 60 ad aliquota piena per tutti, a vietare licenziamenti, a rilanciare l’occupazione industriale e i servizi pubblici .
Ci vogliono molti deputati che abbiano il coraggio di mettere al voto nuovi diritti per i dipendenti sia pubblici che privati, per lavoratori autonomi dal futuro precario, per i giovani che meriterebbero qualcosa di meglio dell’ apprendimento permanente, per le donne i cui salari sono ancora ben al di sotto di quelli dei loro colleghi maschi.
Le minacce dalla destra e dell’estrema destra per impedire questi cambiamenti non sono morte con la sconfitta di Nicolas Sarkozy. I loro candidati al parlamento devono essere battuti dappertutto, e dobbiamo sbarrare la strada all’ingresso del Fronte Nazionale nell’Assemblea Nazionale. Ovunque ha avuto questa opportunità in Europa, l’estrema destra ha aggravato il declino sociale. Non accadrà in Francia, il PCF ed i suoi partner del Fronte di Sinistra si impegnano.
Stasera, io invito le candidate e i candidati del Fronte di Sinistra alle elezioni legislative a ripartire dappertutto con la battaglia per raccogliere attorno a questi obiettivi tutte le elettrici e gli elettori che hanno permesso la vittoria nelle elezioni presidenziali.
Mi appello a tutte queste elettrici e elettori, per garantire il cambiamento, a mettere i candidati del Fronte di Sinistra in testa alla sinistra nel massimo delle circoscrizioni, il 10 Giugno e poi eleggerne il maggior numero, il 17 giugno.