La sinistra, Tsipras e la Grecia

da sinistra.ch

Riceviamo dal compagno Fabio Scolari e pubblichiamo come contributo alla discussione

Sembra ormai passata un’epoca storica da quando in Italia le forze di sinistra ritrovarono una precaria unità allo scopo di organizzare la tanto reclamizzata “Brigata Kalimera” per recarsi ad Atene, nuova capitale del “socialismo europeo”, a tributare eccessivi elogi al premier greco Alexis Tsipras.

Questa grottesca pratica oltre a denotare l’incapacità di tali organizzazioni di assolvere una “funzione nazionale”, idolatrando ogni eroe straniero (oggi probabilmente l’americano Bernie Sanders o lo spagnolo Pablo Iglesias) in grado di salvarle dalla marginalizzazione alla quale esse stesse si sono condannate, dimostrava nuovamente la loro insufficienza più grave nel non saper costruire un’autonoma proposta politica, adattandola alle peculiari condizioni della nazione nella quale operano.

L’apprensione con cui furono seguiti prima gli esiti del referendum popolare, del quale, sempre per completezza di informazione, il KKE (Partito Comunista Greco) aveva subito messo in risalto le contraddizioni di fondo, e successivamente la firma del terzo memorandum, ha lasciato il posto a un totale disinteresse, come se in quei giorni nulla fosse successo o cambiato.

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