Il Partito Alleanza Socialista – Partito Comunista Romeno sulle proteste di piazza in Romania

Traduzione dal romeno di Flavio Pettinari per Marx21.it

 

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Le proteste di piazza iniziate il 9 gennaio 2012 con un meeting presso il municipio di Targu Mures si sono estese nei giorni successivi e tendono a continuare. Queste proteste sono determinate da vari motivi:

 

1. La crisi economica in cui è entrata la Romania nei mesi di settembre-ottobre 2008 è stata abilmente nascosta dalle autorità, soprattutto negli anni 2008-2009, poiché si stavano organizzando le elezioni locali, parlamentari e presidenziali.

2. La mancanza di qualsiasi politica realista per combattere e limitare gli effetti negativi della crisi economica: ciò ha portato al fallimento di centinaia di migliaia di ditte, in prevalenza piccole e una buona parte di medie; la disoccupazione, diventata di massa, la diminuzione dei salari per chi è rimasto nella produzione e per i lavoratori del settore pubblico ecc.

3. L’adozione di una severa politica di austerità in connivenza col FMI e altre istituzioni finanziarie internazionali che ha colpito particolarmente gli impiegati pubblici, il cui salario è diminuito dal 25% al 40%.

4. Diminuzione delle pensioni e loro congelamento per gli anni 2010-2011 che continuerà anche per il 2012.

5. Aumento di alcune tasse e imposte, soprattutto indirette, tra cui l’IVA, dal 19% al 24%.

 

Le dimostrazioni di protesta hanno un carattere popolare, ma sono disorganizzate, poiché la società romena è stata sottoposta ad un accentuato processo di destrutturazione:

 

i partiti politici di sinistra, tra cui anche il nostro, o sono stati annientati con diversi mezzi come le scissioni, anche col contributo del Partito Social-Democratico, oppure gli è stato impedito di svolgere una normale attività, ad esempio attraverso il blocco mediatico;
i movimenti sindacali sono stati condotti al fallimento sociale, ad una rottura tra le direzioni delle grandi centrali sindacali e i sindacati locali;
altre componenti della società civile come le organizzazioni non governative sono state portate a rimorchio del regime che ha assunto caratteristiche tipiche di un regime politico dittatoriale.

 

Tre tendenze sembrano prefigurarsi nell’evoluzione dei movimenti di piazza a cui ci riferiamo:

 

– di continuità, fino ad oggi giorno per giorno, iniziando con il 9 di gennaio;
– di radicalizzazione delle rivendicazioni espresse, sollecitando le dimissioni del Presidente del Paese e del Governo;
– di graduale delineamento di un programma politico di rivendicazioni, anche se alle loro spalle non si trova nessuna forza politica, parlamentare o extra parlamentare che sia.

 

È evidente che il Partito Alleanza Socialista è solidale coi movimenti di protesta e che cercherà di impegnarsi nella lotta popolare contro un regime politico corrotto che attraverso le misure antieconomiche e antisociali adottate è diventato estremamente antipopolare. Allo stesso tempo, siamo impegnati a trovare alcune soluzioni al fine di coagulare le forze sociali e politiche in un ventaglio che sia il più largo possibile per difendere la democrazia e uscire dal marasma della crisi in cui è stata trascinata la società romena.

 

Partito Alleanza Socialista – Partito Comunista Romeno

 

Bucarest, 18 gennaio 2012