La crescita della destra estrema in Francia. Le responsabilità dei socialisti

di Lorenzo Battisti, Comitato Centrale PdCI, Dip. Esteri

FN-Jeanne-dArcL’affermazione del Fronte Nazionale alle ultime elezioni locali in Francia ha stupito molti commentatori italiani. Questo stupore appare del tutto ingiustificato: la crescita dell’estrema destra francese continua da mesi, grazie alla crisi, alle politiche europee e in definitiva alle scelte del Partito Socialista. Vediamo i momenti più importanti di questa avanzata e gli errori socialisti che l’hanno facilitata.

La legge per i matrimoni omosessuali

Uno dei primi progetti che il governo socialista ha portato avanti è stato quello relativo ai matrimoni tra persone dello stesso sesso. La proposta ha fin da subito diviso la società francese: da una parte la sinistra (Ps, Front de Gauche e Verdi) l’ha fortemente sostenuta, approfittando di una debolezza dell’Umpi (il partito di Sarkozy), dall’altra molte associazioni, soprattutto del tradizionalismo cristiano, si sono mobilitate per bloccarla.


Le manifestazioni sono state organizzate da un’associazione costituita appositamente , la “Manif pour tous”ii (in contrapposizione alla legge per il Mariage pour tous), costituita da associazioni che facevano riferimento al mondo cristiano, da quello più moderato a quello più reazionarioiii. Le mobilitazioni sono state insolite per ampiezzaiv: queste si sono susseguite aumentando di dimensione per circa 6 mesi, fino all’approvazione definitiva della legge e hanno raggiunto, alla fine, il milione di personev. Le manifestazioni sono state sostenute anche dalla Chiesa francese, che, pur non partecipando direttamente, ha visto i vescovi organizzare giornate di preghiera collettiva contro la legge.

Grazie alla presenza di cattolici tradizionalisti l’estrema destra è stata legittimata fin dall’inizio ad essere presente nelle manifestazioni. I servizi d’ordine delle manifestazione erano organizzati da gruppi di picchiatori dei gruppuscoli fascisti più o meno vicini al Front National.

Riassumendo si può dire che questo movimento ha avuto due conseguenze significative. La prima è che si è assistito all’impegno diretto in politica dei cristiani, specie della parte più tradizionalista e reazionaria. Infatti il mondo cristiano francese si è sempre interessato dei problemi sociali ma ha generalmente rifiutato un coinvolgimento diretto in politica che andasse oltre a campagne su singoli temi. La seconda conseguenza è stata la partecipazione del Fn a un movimento di massa, in cui per la prima volta, non ci sono stati anticorpi repubblicani che lo cacciassero.

I bonnet rouge bretoni

Il secondo movimento di massa contro il governo socialista si è organizzato in Bretagna. Questo movimento ha preso il via da una protesta contro l’ecotassa decisa dal governo su tutti i trasporti di merci su gomma. In ottobre 2013 si è formato in Bretagna un movimento che ne chiedeva l’abolizione e che smontava i varchi elettronici che servivano a far pagare la tassa ai TIR. La rivolta ha messo immediatamente tra i punti di protesta la crisi e gli effetti che questa ha sull’economia bretone (soprattutto sull’agricoltura). Le rivendicazioni indipendentiste, mai sopite in questa regione, si sono mischiate a quelle sociali. Il nome Bonnets Rouges (cuffie rosse) richiama infatti una rivolta antifiscale avvenuta sempre in Bretagna nel 1675.

Gli organizzatori della protesta sono stati dei padroncini locali, che lamentavano oltre alla tassa ecologica, la burocrazia statale, il centralismo e un livello di tassazione sul capitale e sul lavoro eccessiva. Chiedevano spazi di autonomia per le regioni, aiuti per la regione bretone e un abbassamento delle imposte. A questo nucleo iniziale si sono uniti presto molti lavoratori, il sindacato Force Ouvrière e partiti regionalisti e indipendentisti. In seguito ha cercato di unirsi alle proteste anche l’Npavi.

La protesta quindi ha preso connotati interclassisti, dove lavoratori e padroni lottavano insieme. Nel movimento, che per un mese ha manifestato in Bretagna, si sono mescolati quindi padroni che avevano licenziato e lavoratori licenziati, imprese della grande distribuzione e agricoltorivii. In tutto questo però la guida del movimento era chiara: erano i padroni a decidere dove doveva andare il movimentoviii. Sono stati loro infatti a organizzare la protesta: una volta che avevano deciso la mobilitazione, ognuno era tornato nella propria impresa per spingere i lavoratori bretoni a scendere in piazza, organizzando serrate di protesta e altri eventi di sostegno.

In questo movimento l’estrema destra francese ha trovato terreno fertile. I due Le Pen, l’attuale segretario e il padre, mostrano il proprio sostegno. Diverse organizzazioni di estrema destra partecipano alle manifestazioni e sostengono il movimento con raccolte di fondi di solidarietàix. Il Fn ritrova i toni liberisti e anti tasse che aveva alla nascita e cerca di approfittare delle manifestazioni.

Un freno alle istanze più estremiste di questo movimento viene dato dalla manifestazione sindacale organizzata da tutti i maggiori sindacati (tra cui la CGT) in sostegno a interventi contro la crisi bretone. Il governo socialista si affretta ad approvare un Patto d’avvenire per la Bretagna, in sostegno del sistema agricolo, dei disoccupati, della ricerca e della salvaguardia del territorio e delle infrastrutture.

Il Giorno della collera

Ci sono stati infine altri due momenti significativi nell’avanzata dell’estrema destra francese. Si sono svolti quasi contemporaneamente all’inizio del 2014. Partiamo dal primo, il Jour de colèrex (giorno della collera, o dies irae).

Un collettivo, ufficialmente composto da semplici cittadini, aveva indetto una manifestazione nazionale a Parigi per il 26 Gennaio. Il manifesto che convocava questa manifestazione si proponeva di coagulare tutte le “collere” contro questo governo. Le parole utilizzate erano piuttosto forti e invitavano a manifestare contro un governo che “manganella i contribuenti, che affama i contadini, che seppellisce l’esercito, che libera i delinquenti, che mette confusione nella testa dei bambini, che perverte il sistema scolastico, che riduce le nostre libertà, che distrugge le nostre famiglie”.

L’impronta politica di estrema destra appare chiara. Si cercava, attraverso internet, di mobilitare la società francese contro il governo socialista, sottolineando l’apoliticità dell’associazione e l’assenza di qualsiasi partito tra i sostenitori e presentando il movimento come composto e diretto da gente comunexi. Il collettivo è arrivato a chiedere la destituzione di Hollande per alto tradimento della Repubblica.

La manifestazione non ha coinvolto molti francesi: la polizia ne ha contati 20’000. Si tratta di una mobilitazione che però ha oltrepassato i numeri abituali dell’estrema destra.

La manifestazione si è svolta tra minacce ai giornalisti, insulti antisemitixii, saluti nazisti, slogan in favore della monarchia e contro l’Europaxiii. E anche il bilancio alla fine è pesante: 19 poliziotti feriti, 250 arrestatixiv per gli scontri, una ventina di processati per direttissimaxv. Sebbene non ci fossero insegne, è chiaro a tutti che moltissimi gruppi fascisti francesi hanno partecipato alla manifestazione e agli scontri.

Boicottaggio contro l’uguaglianza

Sempre a fine Gennaio si è assistito forse all’episodio più preoccupante. Il governo aveva fatto partire nelle scuole un programma per promuovere l’uguaglianza tra uomini e donne e per combattere gli stereotipi sessuali fin dalle elementari: per esempio per insegnare che non solo le ragazze possono fare danza, e d’altra parte non sono solo loro a dover fare i lavori di casa. Ma soprattutto che anche le ragazze possono continuare gli studi e arrivare ai gradi più alti, anche in campi come quello dell’ingegneria, in una società dove ancora oggi si osserva un abbandono molto più forte rispetto ai maschi o una prevalenza di scelte verso campi considerati più “femminili” (come pedagogia o psicologia).

Gruppi della destra hanno fatto partire una campagna di boicottaggio promossa tramite sms per “difendere” i bambini e invitando i genitori a non mandarli a scuola in quei due giornixvi. Si diceva ai genitori che la scuola avrebbe insegnato loro la masturbazione, o che avrebbe insegnato loro a diventare omosessualixvii. Su 200 scuole in cui questo programma era previsto, un centinaio sono state colpite dall’assenteismo degli alunnixviii.

Due osservazioni sono particolarmente interessanti. La prima è che l’sms che è stato inviato in massa ai genitori era scritto in francese e in arabo. Questo è il risultato di un avvicinamento progressivo di alcune associazioni reazionarie musulmane all’estrema destra e alle battaglie fin qui portate avanti dai cristianixix: contro i matrimoni gay, in difesa della famiglia, ma anche contro gli ebrei. La seconda osservazione è che le scuole maggiormente toccate da questo fenomeno sono quelle della periferia, dove l’assenteismo è stato più massiccio, dove le famiglie soffrono già per povertà materiale e culturale. Infatti è qui che vivono le famiglie della recente immigrazione, che hanno più difficoltà a parlare francese e ad inserirsi nella società. Ma anche quella parte che rappresenta la periferia rossa, dove i comunisti e la sinistra hanno sempre raccolto molti consensi.

L’azione dei sindacati degli insegnantixx, degli amministratori e dei militanti del Pcfxxi e del Ps, così come il governo è servita a fare chiarezza e smontare le menzogne inventate dagli integralisti, ma resta il fatto che tali menzogne hanno trovato un così ampio e immediato consenso e hanno provocato una così ampia mobilitazione.

La crescita del Front National: le responsabilità dei socialisti francesi

La forte affermazione del Front National alle elezioni amministrative, come probabilmente anche alle prossime europee, non deve quindi stupire. Le mobilitazioni degli ultimi mesi hanno annunciato con grande anticipo un sentimento favorevole al Fn.

Certamente da alcuni anni il Fn beneficia della simpatia dei media che gli dedicano uno spazio enormemente superiore al suo peso politico ed elettorale. Come mostra una notaxxii del Pcf, il Fn ha beneficiato del 43% del tempo sebbene abbia presentato un numero limitato di liste alle amministrative.

Ma le cause della crescita del Fn non possono essere cercate solo nel mondo dell’informazione, ma hanno radici più profonde. Queste radici affondano nella delusione per il governo socialista e nella crisi che si approfondisce e rende la Francia ogni giorno più simile all’Italia, alla Spagna e alla Greciaxxiii.

Come avevamo già sottolineato alcuni anni fa, da un punto di vista economico la struttura della Francia non è come quella della Germania, ma è simile a quella dei paesi del Sud Europa: deindustrializzazione avanzata e una bilancia commerciale negativa, che provoca un aumento del debito pubblico o privato. Nell’attuale configurazione europea l’unica strada che la Francia può percorrere è quella dell’austerità, come i suoi vicini mediterranei.

Non possiamo dimenticare (e i francesi non se ne sono dimenticati) delle parole altisonanti con cui Hollande aveva condotto la campagna elettorale: si era dichiarato nemico della finanza ed era stato presentato come l’anti Merkel, quello cioè che avrebbe coalizzato i paesi europei per ottenere un cambiamento nei trattati europei che stanno condannando i lavoratori alla povertà. Queste parole avevano avuto un eco anche in Italia e alcuni si erano illusi che un reale cambiamento fosse possibile.

Niente di tutto questo è successo: nessuna guerra alla finanza e nessuna modifica ai trattati europei. Quanto alla Merkel, Hollande e i socialisti si sono convinti a imporre alla Francia il modello tedesco, fino ad assumere come consulente Hartzxxiv, quello stesso che ha ideato le riforme attuate da Schroeder e dai socialdemocratici che hanno abbassato il costo del lavoro e limitato i diritti e lo stato sociale. E questo è quello che hanno fatto dal giorno dopo le elezioni: una riduzione del costo del lavoro in favore delle imprese, una corrispondente riduzione delle spese pubbliche, progetti di riduzione dei diritti del lavoro. Così parla Fitoussi, un economista francese da sempre vicino ai socialisti:

E perché non l’ha fatto? (riferito ad Hollande e alle promesse elettorali)

«Ma chi lo sa. Era un socialista, tanto socialista che i mercati si spaventarono quando fu eletto a metà 2012. Bene, i mercati si sono subito consolati perché è diventato il più sfegatato dei supply siders di stampo reaganiano. Meno tasse e vincoli per le imprese nella speranza che queste riprendano automaticamente a investire, riduzione del perimetro d’intervento dello stato quando serve una programmazione e una guida sicura, insomma ha inventato il “socialismo dell’offerta”. E invece che farle cambiare idea si è seduto alla destra della Merkel condividendone l’impronta e la politica di austerity a oltranza.”xxv

È un gioco pericoloso quello che i socialisti stanno giocando. È lo stesso gioco che portò nel 2002 i francesi a scegliere tra la destra di Chirac e quella di Jean-Marie Le Pen, quando le politiche del pareggio di bilancio per il rispetto dei trattati della Gauche Plurielle furono sonoramente bocciate dagli elettori. Nella mente di alcuni socialisti c’è forse l’idea di arrivare, tra tre anni, a vivere la stessa esperienza al contrario: un ballottaggio tra Hollande e la Le Pen che costringa tutti i francesi a un fronte repubblicano per fermare l’estrema destra. In questo modo si potrebbero imporre le misure le europee, senza pagarne un prezzo elettorale. Ma è appunto un gioco estremamente pericoloso.

NOTE

i Bisogna ricordare che, quando il progetto di legge è stato presentato, la destra dell’Ump (il partito di Sarkozy) era in piena crisi: l’ex presidente si era ritirato a vita privata e le primarie che erano state indette per individuare un nuovo segretario erano state un fallimento, con i candidati che non ne riconoscevano i risultati e si accusavano reciprocamente di imbrogli.

ii Pochi sanno che ne fu creata anche una filiale in Italia: http://www.lamanifpourtous.it/. Si propone di “ mobilitare i cittadini italiani di tutte le confessioni religiose, politiche e culturali e risvegliarne le coscienze in merito alle problematiche riguardanti le recenti leggi su omofobia e transfobia, teoria del gender, matrimoni e adozioni a coppie omosessuali. Il suo scopo è garantire la libertà di espressione, preservare l’unicità del matrimonio tra uomo e donna e il diritto del bambino ad avere un padre ed una madre.”

iii In seguito anche altri esponenti musulmani ed ebraici si sono avvicinati alle manifestazioni.

iv Bisogna ricordare che anche i sostenitori della legge hanno dato vita a grandi mobilitazioni di sostegno.

v Secondo la polizia i manifestanti erano 340’000. In ogni caso una cifra considerevole.

vi In seguito, sia Fo che l’Npa, si sono ritirati dal movimento, per le sue posizioni.

vii Des patrons très actifs derrière les “bonnets rouges” http://www.humanite.fr/bonnets-rouges/des-patrons-tres-actifs-derriere-les-bonnets-rouge-5542

ix Bretagne: les Bonnets rouges siphonnés par l’extrême-droite http://www.humanite.fr/social-eco/les-bonnets-rouges-siphonnes-par-lextreme-droite-553636

xi Jour de Colère : qui se cache derrière la manifestation du 26 janvier contre le gouvernement http://www.huffingtonpost.fr/2014/01/26/jour-de-colere-26-janvier_n_4667946.html

xii À propos de “Jour de colère”… (UJRE) http://www.humanite.fr/fil-rouge/a-propos-de-jour-de-colere…-ujre

xv E’ interessante notare l’estrazione sociale dei primi 8 processati, quelli che si sono resi responsabili degli attacchi più violenti. Come osserva questo articolo de l’Humanité, questi giovani provengono dall’alta società e hanno genitori indignati per il fatto che i loro figli siano in cella con ragazzi della banlieue. http://www.humanite.fr/politique/jour-de-colere-le-jour-du-jugement-557968

xviii « Théorie du genre » : l’appel au boycott qui alarme l’école http://www.lemonde.fr/societe/article/2014/01/29/l-appel-au-boycott-qui-alarme-l-ecole_4356195_3224.html

xx Comment les réacs de la Manif pour tous ont propagé la “rumeur du genre” http://www.humanite.fr/societe/comment-les-reacs-de-la-manif-pour-tous-ont-propag-558209

xxi Enfants déscolarisés pour protester contre la « théorie du genre » : “Scandaleux et irresponsable” (Ian Brossat) http://www.humanite.fr/fil-rouge/enfants-descolarises-pour-protester-contre-la-theorie-du-genre–scandaleux-et-irresponsable-ian-brossat

xxii Le FN, ce parti unique des matinales radiophoniques http://www.pcf.fr/52363

xxiii La nebulosa dell’estrema destra francese ha ricevuto un aiuto anche dalla destra americana, che ha invitato (e pagato) la partecipazione a dei seminari negli Stati Uniti. Il modello da riprodurre è quello del Tea Party. http://www.lexpress.fr/actualite/politique/le-plan-secret-de-l-ultra-droite_1497206.html

xxiv François Hollande inspiré par le dérégulateur social Peter Hartz http://www.humanite.fr/social-eco/francois-hollande-inspire-par-le-deregulateur-soci-557914

xxv Affari e Finanza – Repubblica , 3 Marzo 2014 , pg.3