da www.pcp.pt | Traduzione di Marx21.it
Sulle decisioni annunciate dal Vertice dell’Euro sulla Grecia
Nota dell’Ufficio stampa del Partito Comunista Portoghese
1. Di fronte alle decisioni del Vertice dell’Euro che mirano ad avviare i negoziati di un “nuovo memorandum” per la Grecia, il PCP riafferma la sua condanna del processo di ricatto, di destabilizzazione e di asfissia finanziaria promosso dall’Unione Europea e dal FMI che cerca di imporre al popolo greco la continuazione dell’indebitamento, dello sfruttamento, dell’impoverimento e della sottomissione.
Un processo di ingerenza e di ricatto che non mancando di trarre partito dalle incoerenze, dalle contraddizioni e dai cedimenti del Governo greco, che hanno avuto contorni ancora più gravi negli ultimi giorni, rivela la natura politica e gli obiettivi del processo di integrazione capitalista in Europa e la profonda crisi in cui si dibatte. Un processo che evidenzia che l’Unione Europea di solidarietà e di coesione non esiste.
2. Il PCP condanna l’atteggiamento del Governo portoghese e del Presidente della Repubblica di allineamento alle imposizioni dell’Unione Europea e del suo direttorio delle potenze. Un atteggiamento che, contando sulla complicità del Partito Socialista (PS), mette in causa l’interesse nazionale, e denuncia l’obiettivo del proseguimento, in Portogallo, della politica di sfruttamento, di impoverimento e di sottomissione del Paese ai dettami del grande capitale, dell’Unione Europea e del FMI.
3. Indipendentemente da ulteriori analisi e sviluppi, le decisioni ora annunciate sono profondamente contrarie alle aspirazioni e agli interessi dei lavoratori e del popolo greco e alla volontà di cambiamento della politica espressa nelle elezioni del 25 gennaio e nel referendum del 5 luglio, e rappresentano la continuazione e l’approfondimento del percorso che ha portato la Grecia all’attuale situazione di catastrofe sociale ed economica e di dilapidazione delle sue risorse, patrimonio e ricchezze, e che la mantiene legata ai vincoli e condizionamenti del “Meccanismo di Stabilità Europea”, dell’Euro, del Trattato di Bilancio, della Governance economica e del FMI.
Il PCP registra che, di fronte alla dimensione e alla natura di debiti insostenibili, sono proprio le stesse istituzioni dell’UE ad ammettere la possibilità di modificare termini e interessi. Ma il PCP evidenzia e riafferma che la rinegoziazione del debito deve essere realizzata a favore dei lavoratori e del popolo e integrata in una politica di crescita economica, di risposta ai diritti sociali e di sviluppo sovrano e non a favore dei creditori e usata come moneta di scambio per più sfruttamento e impoverimento.
4. Ciò che il processo relativo alla Grecia dimostra e il metodo e le conclusione del Vertice dell’Euro comprovano è che una politica veramente democratica impegnata nei valori di giustizia e progresso sociale, di sviluppo sovrano e di democrazia, esige la rottura con i vincoli e i condizionamenti dell’Euro e dell’UEM, dettati dagli interessi del grande capitale finanziario e dal direttorio delle potenze dell’Unione Europea e profondamente attentatori della sovranità.
Un processo che dimostra non l’inevitabilità di una posizione di sottomissione davanti alle imposizioni e ai ricatti dell’Unione Europea, ma bensì la necessità della resistenza e della lotta per la rottura con politiche che consistono in diseguaglianze e nella regressione economica e sociale.
5. Il PCP esprime la sua solidarietà ai lavoratori e al popolo greco e alla sua lotta contro le politiche di sfruttamento, impoverimento e sottomissione che gli sono imposte dall’Unione Europea e dal FMI e dai governi che si sono succeduti al servizio del grande capitale.
6. L’evoluzione della situazione nell’Unione Europea e il processo riguardante la Grecia dimostrano la validità e la giustezza dell’analisi e delle proposte del PCP, in particolare in merito all’urgenza di una rinegoziazione del debito portoghese nei suoi termini, montanti ed interessi (ora riconosciuta da molti come inevitabile) e in merito alla necessità dello studio e della preparazione alla liberazione del Paese dalla sottomissione all’Euro, in modo da resistere a processi di ricatto e a garantire la sovranità monetaria, di bilancio ed economica.
In Portogallo, solo una politica patriottica e di sinistra può assicurare lo sviluppo e il progresso economico e sociale e rompere con il percorso di declino e di abdicazione nazionale che PS, PSD e CDS vogliono continuare. E’ su questo percorso di affermazione sovrana, che trova il suo sostegno nella volontà, intervento e forza del popolo portoghese, che il PCP è determinato a proseguire assumendo tutte le responsabilità che il popolo portoghese intenda attribuirgli.
Il PCP, confidando nella forza del popolo portoghese, e degli altri popoli d’Europa, nutre la profonda convinzione che sarà possibile costruire un’Europa di cooperazione tra Stati sovrani e uguali in diritti, di progresso, libertà e di pace, che faccia leva sui valori di solidarietà, di giustizia sociale, di democrazia e di rispetto reciproco.