Pubblichiamo una riflessione di Stathis Kouvelakis (esponente della “sinistra” di Syriza) come contributo alla discussione sulle prospettive della Grecia dopo gli ultimi sviluppi.
Chiunque stia vivendo, o anche solo seguendo, gli sviluppi in Grecia sa fin troppo bene il significato di espressioni: come “momenti critici”, “clima di stress”, “drammatico capovolgimento”, e “premendo sui limiti”. Con gli sviluppi da lunedì ad oggi, qualche nuovo vocabolo andrà aggiunto alla lista: l'”assurdo”.
La parola può sembrare strana, o un’esagerazione. Ma in quale altro modo si potrebbe definire il completo rovesciamento del significato di un evento incredibile come il referendum del 5 luglio, solo poche ore solo dopo la sua conclusione, da quelli che ha chiesto un “no” per cominciare?
Come si potrebbe spiegare che un leader di Nuova Democrazia come Vangelis Meimarakis e Stavros Theodorakis per To Potami – capi del campo sconfitto in modo così schiacciante domenica – sono diventati i portavoce ufficiali della linea da seguire da parte del governo greco?