Si è tenuto sabato scorso a Roma un interessante dibattito, organizzato dall’Associazione per la Ricostruzione del Partito Comunista, su “Euro ed Unione Europea. Liberiamo i popoli!”. Un’iniziativa di discussione e di approfondimento, quella svoltasi nei locali dell’Associazione “Esquilino Domani”, schierata apertamente all’interno del campo rappresentato da quel pezzo del movimento comunista e di sinistra che contesta l’Unione Europea e l’Euro, considerando l’architettura istituzionale continentale e la moneta unica come i responsabili principali, i mandanti dell’involuzione democratica e dell’abbattimento dei diritti e delle condizioni di vita dei lavoratori di tutta l’Europa, in particolare dei popoli dei paesi sottoposti ad anni di ‘pilota automatico’ da parte della Troika.
Una posizione frutto di un lungo dibattito all’interno del Partito Comunista d’Italia e di altre aree della sinistra comunista influenzata, a detta degli stessi promotori, dall’involuzione del contesto europeo a partire da quanto avvenuto in Grecia nell’ultimo anno, irrigidimento autoritario attualmente in atto anche in relazione alla vicenda portoghese che non lascia dubbi sulla possibilità di riformare l’Unione Europea e di creare quella ‘altra Europa’ che sembra invece continuare ad essere l’obiettivo della sinistra europeista.