E l’Europa dei popoli…

GreeceEuropeAusterdi Vasco Cardoso* | da www.avante.pt

Traduzione di Marx21.it

La situazione che si sviluppa in seno all’UE e all’euro, con l’approfondimento della loro crisi e con le differenti sue manifestazioni, in particolare in Portogallo e in Grecia, sta rivelando ciò che pochi anni fa alcuni giudicavano impensabile: la messa in discussione e il rifiuto, su scala di massa, della politica e del processo di integrazione capitalista dell’UE.

Un fatto tanto più importante in quanto si manifesta come processo di resistenza nei confronti dell’impressionante campagna ideologica che si sviluppa da decenni, destinata a presentare l’UE come il “paradiso in terra” e qualcosa di irreversibile. La frode della politica di coesione economica e sociale; la mistificazione in merito ai fondi comunitari; l’illusione della convergenza reale; il mito del progetto “democratico”; la fallacia della “casa comune”; il discredito in cui è caduta la parola solidarietà non appena alcuni dirigenti dell’UE la pronunciano. In verità, aumenta sempre di più il fosso che separa la propaganda e la realtà con la quale milioni di uomini e donne si confrontano e, soprattutto, aumenta la coscienza collettiva di tale fatto.

La risposta dei lavoratori e dei popoli alla brutale offensiva che è stata scatenata dopo il 2008 è stata di lotta e combattività. Impressionanti manifestazioni di massa, scioperi, migliaia di lotte tanto diverse, hanno spazzato il continente europeo negli ultimi anni appropriandosi sempre più nel loro contenuto della necessità di un rifiuto dell’Europa del grande capitale e dell’affermazione del diritto sovrano di ogni popolo di decidere del suo futuro.

I risultati delle ultime elezioni e del referendum in Grecia lo provano e si inseriscono in questo percorso, e né gli ondeggiamenti e i cedimenti del governo di quel paese, davanti all’inqualificabile ricatto e ingerenza dell’UE e dei monopoli, possono cancellare questo fatto. In Portogallo, a pochi mesi dalle elezioni legislative, PSD, CDS e PS non solo si allineano alla brutale ingerenza e al ricatto sulla Grecia, ma, per salvare la loro stessa politica, seminano la paura nei confronti delle inevitabili rotture che la situazione esige. Tra queste, c’è la questione dell’euro, meccanismo dentro al quale non è possibile una politica alternativa e il cui studio e preparazione a che il nostro paese da esso si liberi, come propone il PCP, assumono sempre maggiore attualità e contribuiscono alla definizione della politica patriottica e di sinistra che vogliamo che il popolo portoghese prenda nelle sue mani.

* Vasco Cardoso è membro della Commissione Politica del Partito Comunista Portoghese