di Laurent Brun, segretario generale della Federazione dei ferrovieri della CGT
da https://www.collectif
Traduzione di Marx21.it
Laurent Brun si pronuncia contro le posizioni assunte dai sindacati francesi e da altre centrali sindacali del continente a favore dei processi di integrazione capitalista europea.
Il cosiddetto piano di rilancio franco-tedesco pone di per sé una serie di domande (ulteriore declino della sovranità in termini di politica economica, condizioni di rimborso che potrebbero portare a un ulteriore passo verso il federalismo, criteri per la selezione dei progetti, ecc.).
Ma è soprattutto una gigantesca truffa ideologica che mira a presentare l’Unione Europea come soluzione alla crisi quando ne è una delle cause.
Per i servizi pubblici, ad esempio, i regolamenti dell’Unione Europea sanciscono l’obbligo di mettere in concorrenza, il principio del “profitto ragionevole” (quindi la redditività del servizio pubblico) e soprattutto gli strumenti di controllo “indipendenti” burocratico e finanziario che hanno gonfiato le “teste” dell’amministrazione e ridotto la forza lavoro produttiva, uno dei problemi portati alla luce in questa crisi.
Non approfondisco il ruolo della banca centrale che non aiuta più a finanziare grandi progetti ma solo a proteggere il mercato azionario e le grandi risorse, i criteri di convergenza e i vincoli di bilancio che impongono agli Stati la riduzione dei budget sociali, la libera circolazione dei capitali che organizza trasferimenti, ecc …
Non mi soffermo sul fatto che l’UE si è posta immediatamente al capezzale delle borse ma non ha dedicato un solo secondo alla lotta contro l’epidemia (momenti di cooperazione dei laboratori di ricerca pubblici, mobilitazione delle forze produttive per fornire maschere e materiale … non abbiamo visto nulla di tutto ciò. Non hanno nemmeno idea che quello che avrebbe potuto essere il loro ruolo tanto sono distanti dalla cooperazione … Gli Stati hanno così deciso le misure in base alle loro capacità ospedaliere e alle caratteristiche del loro paese).
Tutti i mali non provengono solo dall’Unione Europea, ma l’Unione Europea è la cassa di risonanza di tutti i peggiori dogmi dell’ultraliberalismo.
Per queste ragioni non condivido il piano di “risanamento” europeo. E mi rammarico profondamente per la dichiarazione unitaria delle organizzazioni sindacali che lo sostengono.