di Pedro Guerreiro, Segreteria del Partito Comunista Portoghese (PCP)
da avante.pt
Traduzione di Mauro Gemma per Marx21.it
Le pressioni, incluse le abituali drammatizzazioni dell’ultimo minuto, non sono state sufficienti per superare difficoltà e incomprensioni al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Tuttavia, se sarebbe un errore sottovalutare tale realtà che significa l’approfondimento delle contraddizioni nell’Unione europea, sarebbe altrettanto sbagliato ridurre la portata degli onerosi accordi che sono stati raggiunti.
Nonostante la sua natura ermetica e criptata, ciò che è stato reso noto sull’approfondimento dell’Unione economica e monetaria (UEM) – sulle divergenze (come nel “bilancio della zona euro” e sull’ ‘ European Stability Mechanism ‘) – rappresenta una gravissima insistenza sulla necessità di rafforzare le politiche economiche e politiche delle grandi potenze e del grande capitale transnazionale, che sono alla base di crescenti disuguaglianze sociali e divergenze tra paesi dell’UE.
Continuando a sottolineare il raggiungimento della “convergenza” e l’illusione della “condivisione del rischio” nell’UE, ogni nuovo “passo” nell’approfondimento dell’UEM sarà un vincolo ancor più asfissiante per la sovranità e lo sviluppo degli Stati, come il Portogallo, con lo spietato svuotamento, l’usurpazione e il controllo da parte di terzi di qualsiasi strumento sovrano di politica economica, esponendo i paesi a maggiori imposizioni e condizioni, a una situazione di saccheggio permanente, dipendenza economica e subalternità politica.
Se qualcuno si illudesse sugli effetti benefici della “riforma dell’UEM”, le priorità della proposta di bilancio dell’UE per il 2021/27 renderebbero chiare le cose a qualsiasi impenitente “credulone”: meno soldi per la cosiddetta “coesione economica e sociale”; più fondi a seconda degli interessi dei principali gruppi economici e finanziari, in particolare delle maggiori potenze; più soldi per la creazione di una cosiddetta polizia per il controllo delle frontiere dell’UE e per l’espulsione e il contenimento di immigrati e rifugiati in paesi terzi; così come più soldi per il militarismo, la corsa agli armamenti, l’interventismo, la guerra.
Di fatto, il Consiglio europeo ha ribadito la miriade di decisioni volte ad aumentare la militarizzazione dell’UE come pilastro europeo della NATO e in modo complementare ad essa, comprese iniziative come la creazione di una forza di intervento militare proposta dalla Francia, che ha il sostegno della Germania, del Regno Unito (anche lasciando l’UE) e dell’Italia, tra gli altri paesi – derive e dinamiche guerrafondaie a cui il governo del Partito Socialista, in collusione con PSD e CDS, vincola il Portogallo, mettendo il paese al seguito delle grandi potenze imperialiste.
Va notato che, in una situazione in cui le contraddizioni inter-imperialiste si esprimono nel carattere extraterritoriale delle sanzioni statunitensi contro l’Iran e colpiscono gli interessi delle grandi potenze dell’UE con l’imposizione di tariffe commerciali tra gli Stati Uniti e l’UE, entrambi si uniscono attorno allo stesso programma aggressivo al vertice della NATO (l’11 e il 12 luglio a Bruxelles), che rappresenta la minaccia più grave per i popoli e per la pace nel mondo.