Comunicato della Gioventù di Syriza sull’accordo-memorandum e sul futuro di Syriza

oxi colorda syriza-fr.org

Traduzione dal francese di Lorenzo Battisti per Marx21.it

Per completezza di informazione sugli sviluppi della situazione in Grecia, pubblichiamo il comunicato della Gioventù di Syriza

L’accordo al quale sono giunte le negoziazioni il 13 Luglio, lunghe diversi mesi, portate avanti dal governo Syriza-Anel, costituiscono senza alcun dubbio una sconfitta enorme delle forze della sinistra radicale in Grecia. Il colpo di stato inedito messo in atto dai creditori, non è stato che l’ultimo episodio di una serie di ricatti estremi che hanno condotto il governo a un’impasse politico soffocante.

Sarebbe tuttavia fuorviante interpretare il risultato delle negoziazioni come determinato unicamente dalle scelte dei creditori. Noi siamo obbligati a valutare in maniera negativa la sottovalutazione dei rapporti di forza in seno alla zona euro, l’incrollabile convinzione che degli argomenti razionali potessero persuadere le istituzioni in favore di un accordo “mutualmente profittevole”, ma anche che la minaccia di una Grexit potesse giocare un ruolo catalizzante perché le nostre proposte vincessero. Tutti questi punti hanno contribuito in maniera decisiva all’assenza di un piano alternativo di rottura che avrebbe potuto funzionare anche all’interno del quadro negoziale, quanto come scelta del governo; tutto questo è stato il fattore decisivo della trappola politica.

In parallelo, la lunga indulgenza negli aspetti tecnici delle negoziazioni, nell’attesa di un “compromesso onorevole” dato per certo, non ha lasciato alcuno spazio all’entusiasmo e alla mobilitazione, che la partecipazione della società avrebbe creato, contro la dominazione dei tecnocrati e la continuazione di un esercizio imperturbabile al cambiamento. Per di più, ci siamo astenuti da azioni “unilaterali” che avrebbero spostato il campo del conflitto verso l’interno, che avrebbero consolidato le nostre relazioni con le persone che noi rappresentiamo, avrebbero dato un segnale di partenza a tutte le nuove lotte, e avrebbero assicurato dei mezzi per la messa in opera del nostro programma.

Di fronte all’insieme di questa situazione l’insufficienza del meccanismo del partito (e dell’organizzazione della gioventù) è stato determinante. La non convocazione del Comitato Centrale prima del voto parlamentare di via libera agli accordi, ha spostato il peso della decisione verso degli organismi non competenti, quali il gruppo parlamentare, e verso la coscienza individuale di ciascun deputato eletto. La sotto alimentazione politica degli organi di direzione del partito e le prese di decisione fuori dalle procedure collettive sono due aspetti complementari dello stesso rapporto.

L’accordo firmato porta il segno indelebile del rapporto di forza schiacciante in seno alla zona euro e dei ricatti perpetrati contro il governo e il popolo greco. Questo sequestro politico e questa impasse di cui noi abbiamo pagato il prezzo, ci obbligano a rivedere nuovamente gli assi e gli orientamenti di questo piano. Noi abbiamo il dovere di considerare che, alla fine dei conti, l’Unione Europea e la zona euro funzionano come un sistema neoliberale trasformato in istituzione, che limita all’estremo i margini della sua trasformazione. La nostra strategia internazionalista deve passare per l’uscita da queste formazioni, la richiesta di democrazia e sovranità popolare, condizione preliminare per la contestazione del neoliberismo.

L’adozione attraverso il voto parlamentare del terzo memorandum si mette contro i nostri referenti ideologici, contro le nostre decisioni collettive e inverte la lunga marcia di Syriza, e rischia che sia schiacciata la speranza nell’unico paese dell’Unione Europea dove la sinistra ha ottenuto una vittoria storica. Per queste ragioni noi ci esprimiamo contro questo accordo.

É imperativo, allo stato attuale, che sia convocato immediatamente il Comitato Centrale di Syriza, e che sia immediatamente convocato un congresso straordinario, istanza suprema decisionale del partito, che avrà la responsabilità globale sul bilancio della fase precedente e per la pianificazione della strategia per la fase successiva. Anche Syriza ha una responsabilità; deve proteggere tutti i suoi membri contro gli attacchi personali, estranei nei loro metodi ai principi e ai valori della sinistra.

Non è assolutamente pensabile, in questo quadro, mettere da parte l’importanza estrema del risultato del referendum. In questo caso, il governo è riuscito per un breve lasso di tempo a rendere il popolo protagonista, attraverso la scelta di dargli la parola, contro i ricatti estremi, l’asfissia finanziaria, le banche chiuse, mostra che la lotta per la costituzione di un’alleanza sociale capace di allargare la democrazia, le sinergie e la solidarietà in tutti i luoghi della vita sociale è più che mai di attualità ma anche portatrice di una spinta vittoriosa.

Per quel che ci riguarda, la lotta per un mondo più giusto non è una giustificazione morale, ma una maniera di modificare il nostro quotidiano, le nostre vite, la società. Noi continueremo a camminare su questo sentiero, conservando sempre nello spirito l’idea che la storia è il campo del possibile nel quale noi lottiamo per realizzare tutto quello che oggi ci sembra impensabile.

Gioventù di Syriza