Pubblichiamo come contributo alla discussione sulla “questione catalana”
Detto che manganellare gli anziani e sparare proiettili di gomma contro manifestanti disarmati e pacifici è il peggio del peggio per uno Stato che vuol dirsi democratico e moderno, resta una domanda: perché c’è tanta solidarietà in giro verso per la causa dei catalani? Perché si dà per scontato che loro siano i buoni e giusti e gli altri i brutti sporchi e cattivi? Perché si dice con tanta facilità che la Catalogna ha “il diritto” di votare per chiedere l’indipendenza dallo Stato centrale spagnolo?
Questa simpatia diffusa, questo populismo di sinistra, questo sentimentalismo delle piccole patrie, affondano le radici nel più totale distacco dai fatti concreti. Primo: la Catalogna non è invasa né oppressa, al contrario. Dal 1978 vige in Spagna una Costituzione che riconosce diciassette Comunità autonome (più due città autonome: Ceuta e Melilla) e a esse concede una larghissima autonomia.