di Giulio Chinappi
da https://giuliochinappi.wordpress.com
L’espansione dei BRICS con l’aggiunta di tredici nuovi membri associati segna un potenziale momento di svolta per la geopolitica globale. Queste economie emergenti, provenienti da diverse regioni, promettono di rafforzare il blocco e ridefinire l’equilibrio del potere mondiale.
La recente espansione dei BRICS, che ha visto l’ingresso di tredici nuovi membri associati al vertice di Kazan’, segna un cambiamento significativo negli equilibri economici e geopolitici mondiali. La decisione di includere nuovi Paesi di Africa, Asia, Europa e America Latina riflette la crescente importanza del blocco nella promozione di un ordine multipolare, capace di rappresentare e sostenere le economie emergenti in risposta a sfide globali come il cambiamento climatico, l’equità economica e l’innovazione tecnologica. Con un insieme diversificato di nazioni che portano risorse naturali, economiche e politiche rilevanti, i BRICS si rafforzano come alternativa alle istituzioni dominate dalle potenze occidentali.
Di seguito, un’analisi dettagliata dei nuovi tredici membri e del loro ruolo strategico nel rafforzare la visione e le ambizioni del blocco.
Algeria: rafforzamento del settore energetico africano
L’Algeria, con il suo ruolo di primo piano nel settore energetico africano, in particolare per quanto riguarda petrolio e gas naturale, rappresenta un’aggiunta strategica per i BRICS. Essendo uno dei maggiori produttori di energia del continente, l’Algeria può aiutare il blocco a influenzare il mercato globale dell’energia, fornendo un’alternativa significativa alle fonti energetiche occidentali. Con riserve stimate di oltre 12 miliardi di barili di petrolio e importanti giacimenti di gas naturale, l’Algeria potrà contribuire alla sicurezza energetica dei BRICS, oltre a potenziare i legami economici con altre economie africane.
Bielorussia: nodo geopolitico nell’Europa orientale
La Bielorussia, stretta alleata della Russia, porta al blocco un’importante posizione strategica in Europa orientale. In un contesto di tensioni crescenti tra NATO e Russia, la Bielorussia diventa un partner di rilievo per rafforzare la presenza dei BRICS in un’area geograficamente complessa, alle porte dell’Ucraina. La sua adesione potrebbe aiutare a rafforzare i legami economici e politici tra i Paesi membri, promuovendo una rete di alleanze che bilancia le pressioni occidentali. La Bielorussia può anche facilitare i collegamenti commerciali tra Asia ed Europa, posizionandosi come hub di transito per i corridoi eurasiatici.
Bolivia: riserve di litio ed energia verde
La Bolivia, che possiede le più grandi riserve di litio al mondo, è destinata a svolgere un ruolo cruciale nei piani dei BRICS di espandersi nella produzione globale di energia verde. Il litio, fondamentale per la produzione di batterie ricaricabili e veicoli elettrici, rende la Bolivia una risorsa preziosa in un mondo sempre più orientato verso energie rinnovabili. L’ingresso della Bolivia nei BRICS rappresenta dunque una mossa strategica per rafforzare la sostenibilità e promuovere tecnologie energetiche pulite.
Cuba: un alleato politico nei Caraibi
Cuba, con i suoi legami storici e politici con Russia e Cina, rappresenta un’importante pedina per i BRICS in America Latina e nei Caraibi. La sua inclusione rafforza l’impegno del blocco a sostenere le economie che subiscono pressioni internazionali e promuove l’ideale di un ordine globale più equo e inclusivo. Cuba inoltre potrebbe inoltre fungere da ponte per potenziare la cooperazione economica tra i BRICS e altre nazioni dell’America Latina, mentre dal suo punto di vista tenterà certamente di utilizzare i suoi legami rafforzati con i membri BRICS per aggirare l’embargo statunitense.
Indonesia: potenza emergente del sud-est asiatico
Con la sua economia in rapida crescita, l’Indonesia è uno degli attori più importanti del sud-est asiatico, membro del G20 e dell’ASEAN. L’inclusione dell’Indonesia riflette la volontà dei BRICS di consolidare la loro influenza in questa regione strategica. L’Indonesia, con una popolazione di oltre 270 milioni di persone, può contribuire significativamente ai piani di crescita economica del blocco e rafforzare la cooperazione in settori come il commercio, l’innovazione e l’infrastruttura.
Kazakistan: risorse naturali e posizione geopolitica
Il Kazakistan, il Paese senza sbocchi al mare più grande del mondo, porta ai BRICS notevoli risorse naturali, tra cui uranio, petrolio e metalli rari. Con una posizione centrale nell’area eurasiatica, il Kazakistan può fungere da collegamento per facilitare il commercio tra Europa e Asia, e rafforzare la sicurezza energetica del blocco. Inoltre, il Kazakistan, in buoni rapporti sia con Mosca che con Pechino, rappresenta un partner affidabile per progetti comuni nell’ambito dello sviluppo infrastrutturale e delle risorse minerarie.
Malaysia: Tecnologia e Risorse Naturali
La Malaysia, esportatore di elettronica, prodotti chimici e risorse naturali come olio di palma e gas naturale, rappresenta una risorsa importante per la diversificazione economica dei BRICS. Situata strategicamente nel sud-est asiatico, la Malaysia contribuisce alla presenza del blocco nella regione, rafforzando la collaborazione economica e tecnologica, anche grazie alla presidenza di turno dell’ASEAN che occuperà nel 2025. Inoltre, la sua inclusione potrebbe aprire nuove rotte commerciali e consolidare il commercio intra-BRICS.
Nigeria: accesso all’economia più grande dell’Africa
La Nigeria, economia più grande e paese più popoloso dell’Africa, è un partner prezioso per il blocco, non solo per le sue risorse petrolifere, ma anche per la sua popolazione in rapida crescita e il potenziale di sviluppo. La sua adesione offre ai BRICS un punto d’ingresso privilegiato nell’Africa occidentale, aprendo opportunità per espandere il commercio e gli investimenti nelle infrastrutture. La Nigeria può anche contribuire ad ampliare le reti di cooperazione per promuovere una crescita inclusiva nel continente africano.
Thailandia: centro di produzione e polo turistico
La Thailandia, rinomata per i suoi settori manifatturiero e turistico, arricchisce il blocco dei BRICS in termini di capacità produttiva e legami commerciali nel sud-est asiatico. Con un’economia in espansione, la Thailandia può contribuire a potenziare le reti commerciali regionali e promuovere il turismo intra-BRICS. Inoltre, la Thailandia rafforza la visione dei BRICS di una cooperazione economica bilanciata tra le diverse aree del globo.
Turchia: ponte tra Europa e Asia
La Turchia, con la sua posizione strategica come ponte tra Europa e Asia, è una delle aggiunte più significative per il blocco. Con una forte influenza nel Medio Oriente e in Asia Minore, la Turchia può contribuire a ridisegnare gli equilibri geopolitici, offrendo ai BRICS accesso a nuovi mercati e rotte commerciali. L’ingresso della Turchia rafforza anche la capacità del blocco di promuovere la stabilità nella regione e di gestire la complessità delle relazioni tra Est e Ovest, trattandosi del primo Paese membro della NATO ad entrare nei BRICS.
Uganda: potenziale agricolo e risorse energetiche
L’Uganda, con le sue risorse agricole e di petrolio, contribuisce ad arricchire la presenza dei BRICS nell’Africa orientale. La sua economia emergente e la crescita del settore agricolo fanno dell’Uganda un partner ideale per iniziative di sviluppo sostenibile e per rafforzare la sicurezza alimentare del blocco. Inoltre, l’Uganda offre ai BRICS una piattaforma per ampliare la cooperazione economica e l’inclusione delle economie africane.
Uzbekistan: risorse minerarie e collegamenti con l’Asia centrale
L’Uzbekistan, ricco di risorse minerarie come oro e gas naturale, è anche un importante hub di collegamento in Asia centrale. La sua posizione strategica tra Europa e Asia lo rende un partner fondamentale per espandere i corridoi commerciali e le rotte di trasporto lungo la Nuova Via della Seta. L’ingresso dell’Uzbekistan nei BRICS rafforza la capacità del blocco di creare legami commerciali transcontinentali e di sfruttare le opportunità energetiche della regione.
Vietnam: potenza manifatturiera dell’Asia
Il Vietnam, noto per la sua rapida crescita economica e per la sua posizione come hub manifatturiero, rappresenta un valore aggiunto per l’economia dei BRICS. La sua inclusione porta una notevole forza produttiva e commerciale al blocco, permettendo ai BRICS di competere più efficacemente nei mercati asiatici. Con una popolazione giovane e un’economia in espansione, il Vietnam rafforza l’impegno del blocco a promuovere lo sviluppo sostenibile e a migliorare le capacità produttive.
L’espansione dei BRICS con questi tredici nuovi membri associati rappresenta un passo storico verso la creazione di un ordine economico globale più equo e inclusivo. Ognuno di questi Paesi contribuisce con risorse specifiche, posizione geografica strategica o forza economica, consolidando il blocco come alternativa valida alle istituzioni occidentali. Tale crescita non solo rafforza i BRICS come piattaforma per la cooperazione Sud-Sud, ma offre anche una base solida per affrontare le sfide globali in modo più rappresentativo e sostenibile.
Unisciti al nostro canale telegram