di Demostenes Floros | da abo.net
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La decisione di attestare il nuovo tetto di produzione del petrolio a 32,5 milioni di b/g, dei Paesi Opec, dovrebbe, insieme, all’ipotetico taglio dei paesi non-Opec di 600.000 b/g, aprire a un nuovo scenario: entro la metà del 2017 potremmo assistere a un ribilanciamento del mercato petrolifero
A settembre, così come a ottobre, i prezzi del petrolio hanno evidenziato una certa volatilità. In particolare, il Brent Crude North Sea ha aperto a 47,90 $/b (dollari al barile) e ha chiuso a 51,36 $/b, mentre il West Texas Intermediate ha aperto a 46,93 $/b e ha chiuso a 49,36 $/b. Al momento della redazione dell’articolo, i prezzi del petrolio erano in aumento sulla scia dell’accordo raggiunto tra i membri dell’OPEC (esclusi Libia, Nigeria e la sospesa Indonesia). In particolare, il 30 novembre, a Vienna, l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio ha deciso il primo taglio della produzione petrolifera in 8 anni, un accordo in base al quale il nuovo tetto di produzione dell’Organizzazione si attesterà a 32,5 milioni di barili al giorno, mentre i produttori non OPEC hanno promesso di ridurre drasticamente l’attività di estrazione di 600.000 barili al giorno.