La calda estate petrolifera

giacimenti petroliodi Demostenes Floros | da abo.net

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Da una parte il progresso, per quanto lieve, delle quotazioni del greggio e il rafforzamento dell’euro sul dollaro, dall’altro le strategia USA di contrasto alle esportazioni russe sostenute dalle nuove sanzioni. Si preannuncia un autunno energetico di grande dinamismo.

A luglio, i prezzi del petrolio sono aumentati. In particolare, la qualità Brent North Sea ha aperto le contrattazioni a 49,58$/b e le ha chiuse a 52,68$/b mentre il West Texas Intermediate ha aperto a 47,19$/b per chiudere a 50,20$/b. Nel momento in cui scriviamo Il Brent sta prezzando 51,74$/b e il WTI a 48,94$/b. Il 7 luglio, sia il benchmark europeo e asiatico, sia il riferimento americano, hanno toccato il minimo mensile, rispettivamente prezzando 47$/b e 44,47$/b in quanto i dati ufficiali hanno messo in luce che i produttori statunitensi avevano incrementato dell’1% il loro output nel corso dell’ultima settimana di giugno. Infatti, le estrazioni petrolifere americane, dopo essere temporaneamente diminuite di 100.000 b/g per un totale di 9.250.000 b/g, hanno nuovamente raggiunto i 9.338.000 b/g. 

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