Il barile al rialzo

petrolio operaio barilidi Demostenes Floros | da abo.net

Grazie al cambio euro/dollaro, il riequilibrio tra la domanda e l’offerta, la tendenza al ribasso delle riserve di greggio statunitense, e l’accordo concluso ad Algeri sulla produzione OPEC, il prezzo del greggio brent ha superato a settembre i 50 dollari al barile, com’era accaduto l’ultima volta ad agosto.

Nel mese di settembre, i prezzi del petrolio sono aumentati in modo significativo nonostante una tendenza caratterizzata da una forte volatilità. In particolare, il Brent Crude North Sea ha aperto a 45,77 $/b (dollari al barile) e ha chiuso a 50,04 $/b, mentre il West Texas Intermediate ha aperto a 43,54 $/b e ha chiuso a 48,63 $/b. Al momento della redazione dell’articolo, i prezzi del petrolio stavano salendo poiché il Brent era quotato a 52,82 $/b, record assoluto dallo scorso ottobre, e il WTI era cresciuto sino a 50,73 $/b, il massimo da giugno. Quattro fattori hanno determinato la tendenza alla volatilità del petrolio:

– Il tasso di cambio €/$;
– I dati riportati dall’Oil Market Report il 13 settembre in merito alla tendenza al riequilibrio di offerta e domanda;
– I dati riportati dall’American Petroleum Institute il 20 settembre, in merito alla tendenza delle riserve di greggio statunitensi;
– L’accordo concluso durante l’International Energy Forum in Algeria il 26/28 settembre sulla futura produzione OPEC.

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