
di Andrew Korybko
da https://korybko.substack.com
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
riceviamo questa interessante analisi
Sono un analista politico americano con sede a Mosca e ho conseguito un dottorato di ricerca in Scienze Politiche presso il MGIMO, e questa è la mia seconda analisi annuale della Nuova Guerra Fredda, dopo aver pubblicato la prima in occasione del primo anniversario dell’operazione militare speciale (SMO) qui. Ho analizzato la Nuova Guerra Fredda ogni giorno dal 24 febbraio 2022, iniziando dall’ormai defunto OneWorld fino alla metà del 2022 e continuando con il mio Substack fino ad oggi. Ecco cosa ho imparato facendo questo lavoro quotidiano per il secondo anno consecutivo:
* Il bi-multipolarismo sino-statunitense ha lasciato il posto al tri-multipolarismo
Il sistema bi-multipolare sino-statunitense che ha caratterizzato gli anni precedenti l’OMU si è poi evoluto in un sistema tri-multipolare, grazie al successo dell’ascesa dell’India come Grande Potenza di rilevanza globale. L’ordine mondiale emergente è ora plasmato dall’interazione tra il miliardo d’oro dell’Occidente guidato dagli Stati Uniti, l’Intesa sino-russa e il Sud globale guidato informalmente dall’India, all’interno del quale si trovano diverse Grandi Potenze indipendenti. Con il tempo, il sistema raggiungerà la fase di multipolarità complessa (“multiplexity”), la sua forma finale.
* La “Fortezza Europa” è il nuovo progetto degli USA per contenere la Russia
Il fallimento della controffensiva di Kiev ha spinto gli Stati Uniti a considerare piani di riserva per contenere la Russia, dopo che è diventato ovvio che la NATO non poteva sconfiggere strategicamente il suo avversario in Ucraina. La subordinazione della Polonia alla Germania, dopo il ritorno al potere del premier Donald Tusk, ha permesso al Paese di riprendere la traiettoria da superpotenza con il sostegno degli Stati Uniti per accelerare la costruzione della “Fortezza Europa”, che realizzerà questo obiettivo liberando al contempo le forze americane da ridispiegare in Asia per contenere la Cina.
* La capacità militare-industriale dell’Occidente è più debole del previsto
La Germania non diventerà una superpotenza a breve, né gli Stati Uniti riusciranno a contenere la Cina nel prossimo futuro, poiché i mezzi militari-industriali dell’Occidente sono più deboli del previsto, come dimostrato dal fallimento della controffensiva e dall’incapacità di ricostituire le scorte perdute che sono state consegnate a Kiev. Il New York Times ha persino confermato, lo scorso settembre, che la Russia è molto più avanti della NATO nella “corsa alla logistica”/”guerra di logoramento”, il che spiega perché anche il conflitto ucraino ha iniziato a rallentare .
* Qualsiasi crisi sino-americana deliberatamente calcolata probabilmente è stata ritardata
Sulla base dell’ultima osservazione, è probabile che qualsiasi crisi sino-statunitense deliberatamente calcolata sia stata ritardata almeno fino alla fine del decennio, perché il complesso militare-industriale americano, sorprendentemente debole, ha bisogno di tempo per riarmare l’America, ricostituire le scorte e armare gli alleati regionali. Una crisi relativamente minore potrebbe verificarsi per un errore di calcolo, magari a causa della disputa sino-filippina, ma gli Stati Uniti farebbero fatica a gestirne una maggiore di propria iniziativa, per non parlare di combattere una guerra in questo momento.
* L’ampia regione del Mar Rosso è il nuovo punto di infiammabilità del Sud globale
La rotta principale per il commercio euro-asiatico è stata interrotta dal blocco degli Houthi e la sicurezza rimane incerta anche se il blocco dovesse essere revocato, perché la Somalia ha riunito una coalizione regionale – Eritrea, Egitto e potenzialmente Turchia e Stati Uniti – per fermare i piani dell’Etiopia di aprire una base navale nel Somaliland. Gli interessi di tutte le grandi potenze chiave – Stati Uniti, Cina, Unione Europea, Russia e India – convergono nella più ampia regione del Mar Rosso, che diventa così il nuovo punto di infiammabilità del Sud globale da tenere sotto controllo.
Queste cinque tendenze sono considerate le più significative e strategiche, anche se ciò non significa che altre, come quelle in atto nel Sahel o l’accelerazione dei processi di multipolarità finanziaria, non siano importanti. Sono solo quelli che si prevede avranno il maggiore impatto sulla transizione sistemica globale nel corso del prossimo anno, per le ragioni che sono state spiegate. Spero che la mia intuizione possa ispirare altri analisti a riorientare il loro lavoro e di conseguenza a migliorarne la qualità.
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