È estremamente improbabile che la Russia intervenga militarmente in Ucraina

di Andrew Karybko

da https://oneworld.press/

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Ci sono state molte chiacchiere ultimamente sulla possibilità che la Russia intervenga militarmente in Ucraina in un prossimo futuro. The Saker, legata agli Alt-Media1, ha pubblicato un pezzo alla fine di ottobre sul “perché vedo una guerra nel Donbass come (quasi) inevitabile”. Questo è stato seguito dagli avvertimenti della NATO all’inizio di questa settimana con il segretario generale Stoltenberg. Era prevedibile che Mosca avrebbe negato la veridicità di queste previsioni, ma ciò che ha colto molti osservatori di sorpresa è stato Kiev che ha fatto lo stesso.

Un portavoce del servizio statale di frontiera dell’Ucraina ha detto lunedì che “non stiamo registrando alcun movimento di materiale o truppe del paese vicino al confine. Se alcune azioni stanno avendo luogo, possono svolgersi a decine o centinaia di chilometri di distanza dal confine di stato”. Questa è una chiave di volta rispetto alle previsioni dei media mainstream e di Alt-Media. Chiaramente, se anche l’Ucraina stessa non sta seguendo le previsioni del suo alleato occidentale, allora gli osservatori obiettivi possono accertare con fiducia che non c’è motivo di aspettarsi un intervento militare russo nel prossimo futuro.

Le previsioni di ogni parte sono basate su motivazioni e visioni del mondo completamente diverse. La comunità Alt-Media (AMC) sta praticamente pregando da anni per una completa “invasione” russa dell’Ucraina per liberare il Donbass (in seguito alla quale si aspettano che la regione si unisca alla Russia) e deporre le autorità etno-fasciste post-Maidan del paese. I media mainstream, nel frattempo, potrebbero non aver mai pensato seriamente che questo possa accadere, ma traggono un vantaggio politico dalla regolare diffusione di paure al riguardo, poiché questo serve a giustificare un rafforzamento più muscolare della NATO nella regione.

La Russia evidentemente non ha interesse a farlo se non come ultima risorsa estrema per autodifesa. Mosca si attiene rigorosamente agli accordi di Minsk e quindi considera il Donbass come parte integrante della vicina Ucraina, anche se gli si deve concedere l’autonomia. Mentre detesta le autorità etno-fasciste di Kiev, il Cremlino ha imparato a convivere con loro e non sta tramando alcun tentativo di cambio di regime militare nella capitale ucraina. La grande potenza eurasiatica è anche consapevole di come le false percezioni delle sue intenzioni siano sfruttate dal MSM2 e soprattutto dalla NATO.

Queste valutazioni avrebbero dovuto essere conosciute tra gli osservatori più attenti, anche se alcuni nell’AMC continuano a vedere la situazione attraverso la prospettiva del wishful thinking a causa della passione che provano per la questione, il che è comprensibile. Il MSM, tuttavia, non può essere scusato per aver inventato dal nulla le cosiddette “imminenti invasioni russe”. Ciò che è meno chiaro, tuttavia, è perché questa volta l’Ucraina non ha seguito la narrazione dell’Occidente. Una possibile spiegazione è che vuole segnalare il disappunto per l’incipiente sforzo tra la Russia e gli Stati Uniti di regolare la loro rivalità.

L’Ucraina, come la Polonia, crede di essere stata abbandonata da Biden per perseguire grandi obiettivi strategici degli Stati Uniti nella nuova guerra fredda, obiettivi che questi due paesi considerano a loro spese. Sono particolarmente preoccupati dalla rinuncia di Washington alla maggior parte delle sanzioni del Nord Stream II all’inizio di quest’estate. In risposta, Varsavia sta cercando di sfruttare la crisi dei migranti dell’Europa orientale al fine di provocare una più grande crisi est-ovest che può successivamente sfruttare per sabotare questo processo, mentre Kiev, per una volta, ha deciso di non sostenere l’allarmismo anti-russo dei suoi alleati occidentali.

Questa interpretazione degli eventi non dovrebbe essere considerata come il tentativo dell’Ucraina di migliorare le sue relazioni con la Russia. Piuttosto, dovrebbe semplicemente essere vista per quello che è, un comodo tentativo di segnalare il proprio disappunto verso gli Stati Uniti che non comporta costi reali per Kiev. Tuttavia, questa mossa ha involontariamente gettato più ampi sospetti sulla veridicità delle narrazioni occidentali, poiché questa è, a memoria, la prima volta in cui l’Ucraina ha molto educatamente sostenuto che queste affermazioni sono false. In futuro potrebbe benissimo assecondare questo spauracchio, ma per ora, hanno scelto di non farlo per il motivo spiegato.

Ci sono diverse lezioni collegate a tutto questo. Primo, a volte sia l’Alt-Media che il MSM fanno la stessa previsione, anche se per ragioni diverse. Secondo, è possibile che entrambi abbiano torto. Terzo, il pio desiderio (Alt-Media) e l’armamento strategico di false narrazioni (MSM) sono le motivazioni più probabili nei due casi. Quarto, nonostante sia sproporzionatamente influenzata dai suoi patroni stranieri, la Kiev post-Maidan non è completamente una marionetta occidentale, altrimenti avrebbe seguito queste affermazioni. E quinto, le relazioni dell’Ucraina con l’Occidente sono al momento travagliate.

In conclusione, gli osservatori dovrebbero riconoscere le carenze inerenti sia all’Alt-Media che all’MSM nelle ultime previsioni quasi identiche sulla Russia che si sta preparando per un imminente intervento militare in Ucraina. Dovrebbero anche prestare attenzione a qualsiasi altro potenziale mezzo attraverso il quale l’Ucraina potrebbe segnalare il disappunto con i suoi patroni occidentali, poiché questa tendenza è più degna di analisi di qualsiasi altra cosa al momento. Rivela che i modelli esistenti sul conflitto devono essere aggiornati per tenere conto di questo sviluppo inaspettato.

Note:

1Media Alternativi

2Media Mainstream