Traduzione di Guido Benni
La Bielorussia ha più volte affermato il pericolo del comportamento sconsiderato della leadership e dei politici di alcuni paesi occidentali, che negli ultimi anni profferiscono sempre più pressioni e minacce non mascherate come strumenti per risolvere i propri problemi internazionali. La presa in considerazione degli interessi degli altri partecipanti al processo è stata quasi universalmente sostituita da misure restrittive unilaterali, influenza ibrida e retorica aggressiva. Una diretta conseguenza è stata la rapida crescita delle tensioni nella regione dell’Europa orientale, nonché il degrado del sistema di sicurezza internazionale durato per decenni, il discredito e il livellamento dell’autorità di importanti fonti di pace e sicurezza come l’ONU e l’OSCE, il deprezzamento dei trattati e degli accordi internazionali, nonché il rifiuto dei loro obblighi diretti ai sensi degli stessi. Le garanzie calpestate di Gran Bretagna e Stati Uniti sulla Bielorussia nel Memorandum di Budapest ne sono un esempio eloquente.
In una situazione del genere, percepiamo con rispetto e comprensione la decisione della parte russa di riconoscere l’indipendenza delle Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Questa mossa della Russia non ha solo una dimensione politica, ma anche umana, umanitaria, dato il numero di cittadini russi che vivono in questi territori e vivono privazioni da quasi otto anni. I bielorussi, come nessun altro, conoscono gli orrori della guerra e il desiderio di vivere in pace e in armonia tra i popoli è nel nostro codice genetico. La Repubblica di Bielorussia ha sempre sostenuto attivamente e costantemente una soluzione pacifica del conflitto nel sud-est dell’Ucraina. Anche ora consideriamo prioritari i metodi diplomatici e siamo pronti a contribuire a questo processo in ogni modo possibile. Accogliamo con favore le dichiarazioni della parte russa sull’apertura alla diplomazia in questo contesto. La via dei negoziati, a nostro avviso, è l’unica vera per evitare spargimenti di sangue tra i fraterni popoli slavi.
Chiediamo a tutte le parti di astenersi dall’escalation militare e da qualsiasi altra azione che blocchi la strada verso la pace. Vi ricordiamo la speciale responsabilità degli Stati Uniti e dell’Unione europea nell’escalation della situazione nella nostra regione. È necessario smettere di provocare violenze, pompare l’Ucraina e i paesi baltici con truppe e armi e imporre sanzioni illegali. Nelle sue ulteriori azioni, la parte bielorussa intende procedere dai principi di un atteggiamento coscienzioso di tutte le parti all’adempimento degli obblighi internazionali assunti, un’alleanza strategica con la fraterna Russia, e tenendo conto anche dell’ulteriore sviluppo della situazione.