“Così stiamo combattendo il Covid”

di Edoardo Sirignano

da https://www.ilgiornale.it

anche un giornale di destra e dichiaratamente anticomunista deve riconoscere gli indubbi meriti che la Cina ha avuto nella lotta al Covid e l’importante ruolo che avrà in futuro nella politica mondiale, in questa intervista la Ministra Consigliera dell’Ambasciata della Repubblica popolare cinese Zheng Xuan spiega il punto di vista cinese

ilGiornale.it intervista Zheng Xuan, ministra consigliera dell’ambasciata della Repubblica popolare cinese

In un mondo che tollera la biodiversità è indispensabile aprirsi verso una cultura diversa, senza alcun pregiudizio. Zheng Xuan, ministra consigliera dell’ambasciata della Repubblica popolare cinese, a margine di un convegno organizzato dal Partito comunista, evidenzia come uno sviluppo comune, in particolare per quanto riguarda la Via della seta, non passi solo tramite una condivisione di interessi commerciali, ma attraverso un avvicinamento di civiltà, che vuol dire guardare al governo di Xi Jinping superando ogni preconcetto di natura ideologica.

Gli Stati Uniti premono perché l’Europa sia più assertiva nei confronti della Cina, quale può essere invece il ruolo del Vecchio continente nei rapporti con il suo Paese?

Cina e Stati Uniti sono rispettivamente il più grande Paese in via di sviluppo e la più grande economia sviluppata. I rapporti bilaterali tra queste due nazioni, pertanto, non solo sono importanti per entrambi, ma per tutta la comunità internazionale. Bisogna, quindi, saper gestire al meglio le divergenze, sulla base di un rispetto reciproco e soprattutto concentrarsi affinché possa esserci coesistenza pacifica. Bisogna rispettare il diritto di ogni Paese a fare il suo percorso di sviluppo. Siamo in un mondo multicolore. Se rispettiamo e approviamo la biodiversità perché non possiamo avere un po’ di tolleranza verso una cultura diversa come quella cinese. L’Europa, pertanto, deve sempre di più fare passi in avanti verso tale direzione.

A cosa fa riferimento?

Per capire la Cina, bisogna comprendere il partito comunista cinese senza alcun pregiudizio ideologico. Pilastri della sua politica sono mantenere una visione globale, promuovere l’apertura verso l’estero, favorire uno sviluppo pacifico, nonché una continua autorivoluzione.

L’accordo sugli investimenti tra Parigi e Bruxelles è ancora in lavorazione. Ma oltre agli investimenti quali possono essere i terreni comuni tra Europa e Cina? Quali invece quelli più complessi?

Quello comune è certamente l’impegno per proteggere la nostra amate terra. La Cina è più avanti rispetto a tante altre realtà sulla green economy, pur avendo ancora tante cose da fare. Complessi, ne vedo ben pochi.

Rispetterete gli impegni presi durante G20 e Cop26?

A differenza di come vuol far passare una certa informazione, le priorità per la Cina, nei prossimi anni, sono due: la lotta all’inquinamento e la lotta alla povertà. Sono battaglie parallele. Stiamo investendo moltissimo per proteggere l’ambiente, ma allo stesso tempo per fare sviluppo partendo da tale parametro. In questi giorni nel nostro paese, già sta avvenendo quanto promesso durante l’ultimo G20 in Italia. E’ stata già adottata una nuova politica su come ridurre le emissioni di carbonio.

Il grande progetto della Nuova Via della Seta pensato dalla Repubblica popolare è ancora in fase di sviluppo: che ruolo può avere l’Italia?

Stiamo parlando di due paesi che si contraddistinguono per una lunghissima civiltà antica. Più di duemila anni fa la via della seta collegava l’Italia alla Cina. Stiamo parlando di chi si trovava, infatti, all’estremità della rotta. La via della seta ha sempre portato pace e prosperità comune. Qualsiasi iniziativa, pertanto, dovrebbe essere basata rispettando questi due concetti, nonché apertura e condivisione. La speranza è che tramite la via della seta non solo si possano connettere infrastrutture, ma ci sia un’amicizia e un avvicinamento tra civiltà.

La pandemia globale da Coronavirus non si è ancora conclusa. Come in Europa anche in Cina ci sono casi di variante sudafricana. Come viene fronteggiata? 

Il Covid, purtroppo, è ancora un nemico da sconfiggere. Bisogna attenersi semplicemente a misure preventive. Serve mantenere alta la guardia perché il virus non conosce confini, sviluppando un senso di responsabilità, che protegge se stessi e gli altri. Rispetto al super green pass, non vorrei commentare la politica interna italiana, ma ritengo che il governo Draghi stia facendo il massimo sforzo per combattere il Coronavirus. Qualsiasi iniziativa deve essere sostenuta. L’importante è proteggersi. Conta poco il tipo di misura individuata. La priorità è la salute pubblica.

Resta aperta la questione Taiwan. Come pensate di agire?

E’ una questione che riguarda l’integrità territoriale, meglio ancora gli interessi fondamentali della Cina. Ci muoveremo, quindi, solo in tale direzione.