di Andrew Korybko
da https://korybko.substack.com
Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it
Questo pezzo valuterà la situazione attuale con l’intento di farsi un’idea più precisa di ciò che potrebbe accadere in seguito.
Sabato la Russia ha dichiarato la vittoria nella battaglia di Artyomovsk dopo 224 giorni di combattimenti. Zelensky aveva già previsto all’inizio di marzo che i suoi avversari avrebbero potuto conquistare il resto del Donbass, motivo per cui il leader ucraino ha ordinato alle sue forze di combattere fino alla fine, nonostante le notizie secondo cui l’America gli avrebbe consigliato di ritirarsi da lì già a gennaio. Questo pezzo valuterà la situazione attuale con l’intento di farsi un’idea più precisa di ciò che potrebbe accadere in seguito:
1. Artyomovsk non è una città strategica in sé e per sé
Artyomovsk non ha nulla di speciale che la distingua da altre città di dimensioni simili nel Donbass, anche se il suo controllo, in un modo o nell’altro, può comunque facilitare l’accesso al resto delle posizioni strategiche della regione.
2. Zelensky ha trasformato Artyomovsk in un’altra Mariupol
Invece di ritirare pragmaticamente le sue forze per salvare vite umane e rafforzare posizioni più facilmente difendibili altrove, Zelensky ha deciso di trasformare Artyomovsk in un’altra Mariupol per ragioni puramente politiche legate al rafforzamento del morale del suo schieramento e all’alimentazione della guerra dell’informazione anti-russa.
3. La Russia ha ribaltato le carte in tavola sull’Ucraina durante questa battaglia
Mentre la battaglia di Artyomovsk si trascinava, Zelensky ha cercato di giustificare la sua decisione di non ritirarsi con la falsa motivazione che voleva ridurre le forze dell’avversario e guadagnare tempo per la controffensiva di Kiev, ma la Russia ha ribaltato le carte in tavola riducendo le sue forze e guadagnando tempo per preparare i propri piani.
4. Il morale ucraino è stato tremendamente danneggiato
Il piano di Zelensky di sostenere il morale della sua parte nel corso della battaglia gli si è totalmente ritorto contro con la vittoria della Russia, che ha dimostrato che migliaia di ucraini sono letteralmente morti per niente.
5. La frattura tra Ministero della Difesa e Gruppo Wagner non è stata fatale
Nonostante i timori che l’escalation della rivalità tra il Ministero della Difesa e il Gruppo Wagner rischiasse di far perdere alla Russia la Battaglia di Artyomovsk, alla fine non si è rivelata fatale e sembra essere stata gestita tranquillamente dal Presidente Putin, come dimostra il fatto che domenica egli abbia ringraziato entrambi per questa vittoria.
6. La controffensiva di Kiev, sostenuta dalla NATO, è probabilmente imminente
Zelensky ha urgentemente bisogno di rinsaldare il morale del suo schieramento e di mostrare ai suoi patroni occidentali che i loro 165 miliardi di dollari di aiuti militari forniti dai contribuenti sono stati usati per qualcosa, forse anche per tentare di invadere il territorio russo, motivo per cui la controffensiva di Kiev sostenuta dalla NATO è probabilmente imminente.
7. All’Ucraina potrebbero essere promesse garanzie di sicurezza entro luglio
La proposta di Kissinger per l’adesione dell’Ucraina alla NATO e l’articolo di Politico che prevede un conflitto congelato simile a quello coreano lasciano intendere che gli Stati Uniti, il Regno Unito e/o la Polonia prometteranno a Kiev garanzie di sicurezza durante il prossimo vertice dell’alleanza, proprio come quelle che gli Stati Uniti hanno dato alla Finlandia e alla Svezia lo scorso maggio o alla Corea del Sud dopo l’armistizio.
8. Un numero crescente di parti spinge per un cessate il fuoco
Cina, Arabia Saudita, alcuni Paesi africani e il Vaticano stanno tutti spingendo per un cessate il fuoco, ma le prospettive di una mediazione di successo (a prescindere da chi ricopra questo ruolo) dipenderanno in gran parte dall’esito dell’imminente controffensiva di Kiev e dal prossimo vertice NATO.
9. La gestione della percezione sarà fondamentale in assenza di un passo avanti
A meno che Kiev, sostenuta dalla NATO, o la Russia non raggiungano una svolta militare entro la fine dell’anno, un cessate il fuoco di qualche tipo sembra inevitabile, rendendo così cruciali i rispettivi sforzi di gestione della percezione, dal momento che dovranno convincere la popolazione che hanno vinto nonostante non abbiano raggiunto i loro obiettivi massimi.
10. Le teorie cospiratorie sono fiorenti da entrambe le parti
Che si tratti della teoria del complotto “5D chess”, secondo cui “tutto sta andando secondo i piani”, o di quella “doom-and-gloom”, che dice a tutti di “abbandonare ogni speranza”, i sostenitori di entrambe le parti sono destinati a imbattersi in queste false narrazioni con maggiore frequenza, man mano che la guerra per procura tra NATO e Russia entra nella fase successiva.
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